15 Settembre, 2002
La mia verità sulle Foibe....
Da tempo vi è da parte della destra più becera di strumentalizzare il capitolo doloroso della storia italiana delle foibe e l’altra tragedia che comportò per il nostro paese, la cessione dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia alla Jugoslavia e il violento
La mia verità sulle Foibe....
Da tempo vi è da parte della destra più becera
di strumentalizzare il capitolo doloroso
della storia italiana delle foibe e l’altra
tragedia che comportò per il nostro paese,
la cessione dell’Istria, di Fiume e della
Dalmazia alla Jugoslavia e il violento esodo
delle popolazioni di quelle terre adriatiche
perdute.
Egr. Sigg.
Essendo in corso una campagna mistificatoria
sulla tragedia delle foibe e sugli esuli
istriani, fiumani e dalmati da parte della
destra con raccolta di firme per dedicare
vie o piazze e non ultima la battaglia becera
di Francesco Storace della Regione Lazio
nell'istituire una "Giornata dei valori
nazionali" con l'intenzione di confondere
i fatti che quanto accaduto in quelle terre
è solo opera delle violenze dei partigiani
del comunista maresciallo Tito, Vi prego,
se riterrete opportuno, pubblicare quanto
in allegato a chiarimento degli avvenimenti
dell'epoca.
Ringraziando porgo distinti saluti.
Golden Eagle
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Nota della Redazione: il nostro sito è per
la libertà di espressione. L'autore del pezzo
chiede di non divulgare i suoi dati personali:
scelta che rispettiamo.
La redazione non condivide il giudizio sommario
che viene dato su una pagina molto triste
della nostra storia, che a nostro modesto
avviso, oscura la grande eponea della resistenza
antifascista ed antinazista.
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Egr. Direttore,
Da tempo vi è da parte della destra più becera
di strumentalizzare il capitolo doloroso
della storia italiana delle foibe e l’altra
tragedia che comportò per il nostro paese,
la cessione dell’Istria, di Fiume e della
Dalmazia alla Jugoslavia e il violento esodo
delle popolazioni di quelle terre adriatiche
perdute.
Proprio per questo, penso che un ripasso
della storia non fa mai male.
Il 6 aprile 1941 l’esercito monarchico-fascista
italiano e quello nazista invadono la Jugoslavia.
Le divisioni italiane sono dislocate in Erzegovina,
Montenegro, Croazia e Dalmazia. Alla Wehrmacht,
Serbia e Croazia. La Slovenia viene smembrata
fra Italia e Germania.
Le prime formazioni partigiane slovene, iniziano
la loro lotta nel luglio 1941. Ottobre 1941
primo tentativo italo tedesco di annientamento
di questi “banditen” e totale fallimento
malgrado stragi, distruzioni e rappresaglie
feroci verso le famiglie dei partigiani (solo
a Kragulevac furono fucilate 2300 persone).
Dopo qualche mese altri rastrellamenti nazifascisti
con 36.000 uomini. Molte vittime civili.
Tra il 12 aprile e il 15 giugno 1942 terza
grande offensiva nazifascista sotto il comando
del generale Roatta, ancora una volta stragi
di civili e distruzioni di interi paesi.
Si intensificano allora azioni contro la
guerriglia slovena da parte delle delle forze
del XI° Corpo d’Armata (4 divisioni italiane
con l’aggiunta dei fascisti sloveni della
“Bela Garda” la guardia bianca). Al comando
del colonnello Vincenzo Ciaulli, fanatico
fascista, nuove feroci azioni di terrorismo
contro civili e nell’ottobre del ’41 inizia
la deportazione delle popolazioni di intere
zone, senza distinzioni di sesso e di età.
Il bilancio delle vittime slovene in 29 mesi
di occupazione e terrore fascista è di 1.500
ostaggi civili fucilati, 2.500 fucilati sul
posto, 84 deceduti per sevizie, 103 torturati
e arsi vivi, 7.000 Uomini, donne e bambini
morti nei campi di concentramento, per un
totale di 13.87 morti.
I campi di concentramento e deportazione
ad opera dei nazifascisti furono almeno 31
(Kragulevac, Kraljevica, Lopud, Kupari, Koroca,
Brac, Hvar, Rab, ecc.) e 26 campi furono
costruiti in Italia (Chiesanuova,Gonars,
Monigo, Visco, ecc. uno addirittura a Renicci
di Anghiari in prov. di Arezzo) dove furono
internati famiglie intere,vecchi donne e
bambini.
Uno di questi fu anche la Risiera di San
Sabba, unico esempio di lager nazista in
Italia, utilizzato sia come luogo di concentramento
che di sterminio dove furono soppresse e
bruciate tra le tre e le cinquemila persone
(triestini, sloveni, croati, friulani, istriani,
ebrei) imprigionati dalle squadre criminali
nazifasciste che operarono nell’Adriatisches
Kustenland (il Litorale Adriatico) dopo che,
crollato il regime fascista, la “repubblichetta
di Salò” operò la vergognosa cessione di
Trieste, della VeneziaGiulia e del Friuli
allo stato nazista e che doveva tanto complicare
la politica italiana anche dopo la liberazione.
Per quanto riguarda poi la tragedia delle
foibe è sempre stata una storia italiana
contorta, piena di contraddizioni, di doppie
e triple verità. E’ impossibile parlarne
senza tener conto del contesto; da un odio
sedimentato da oltre vent’anni di soprusi
e violenze perpetrate dal regime fascista
contro le popolazioni istriane dopo la prima
guerra mondiale e del convulso e violento
clima durante l’occupazione dal ‘41 in poi
in cui simili episodi sono avenuti.
La strage delle foibe è un’eredità del fascismo
e di odii diversi: etnico, nazionale e ideologico
e la confusa e fratricida ritorsione Titina
del ‘45 fu anche “la resa dei conti” alle
stragi nazifasciste in quel territorio dove
gli italiani “brava gente” furono aggressori
e vittime a loro volta degli aggrediti infoibatori.
Pertanto, è indice di cattiva coscienza se
non da criminali usare le vittime delle foibe
degli esuli per fini politici come attualmente
sta facendo la destra con la raccolta di
firme per dedicare vie e piazze a questo
oscura tragedia per lavarsi la coscienza
di un’ideologia ancora oggi da loro propagandata
falsando la storia e pretendendo di insegnarla
a chi l’ha vissuta sulla propria pelle.
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