15 Settembre, 2002
Rapporto Cisl sul lavoro... Dati preoccupanti confermano il degrado.
''Sono dati preoccupanti che confermano il degrado, il restringimento del settore produttivo, e che disegnano una situazione esplosiva'', Lo ha dichiarato, questa mattina ai giornalisti, il Segretario Generale della CISL, Savino Pezzotta, presentando il

INDUSTRIA: 2° RAPPORTO CISL, Dati preoccupanti
che confermano degrado
137.243 I POSTI A RISCHIO NEL 2004 CONTRO
GLI 82.500 DEL 2003, IL 66,3% IN PIU'
''Sono dati preoccupanti che confermano il
degrado, il restringimento del settore produttivo,
e che disegnano una situazione esplosiva'',
Lo ha dichiarato, questa mattina ai giornalisti,
il Segretario Generale della CISL, Savino
Pezzotta, presentando il 2° Rapporto Cisl
sull'Industria italiana. Presenti alla Conferenza
stampa, oltre al Segretario Generale, il
Segretario Confederale, con delega per le
politiche industriali, Giorgio Santini.
''E' questa la vera emergenza da fronteggiare
– ha precisato Pezzotta - non le pensioni.
Bisogna rilanciare l'azienda italiana per
vedere come si colloca nel quadro della competitivita'
internazionale. Non si puo' aspettare solo
la ripresa americana" . "Il Mezzogiorno,
che aveva iniziato a recuperare da un decennio
parte del suo gap con le aree ricche si sta
fermando” - ha osservato il Segretario generale
precisando: “Questo e' un problema su cui
bisogna certamente intervenire. Noi chiediamo
al governo di invertire le priorita'. Per
questo in testa alle nostre richieste vi
e' la necessita' di affinare politiche di
sviluppo e di crescita a cui aggiungere una
forte iniziativa per la ricerca e lo sviluppo".
I settori critici, secondo lo studio fatto
dalla CISL, si confermano il meccanico, le
telecomunicazioni, la chimica e, in parte,
l'edilizia che risente dei ritardi dell'avvio
delle opere. "Purtroppo - ha affermato
il segretario confederale della CISL, Giorgio
Santini – oltre alle criticita' registrate
in questi settori importanti, quest'anno
si sono aggiunti altri due picchi nel tessile-abbigliamento
e nell'alimentare. Un po' tutti i settori
importanti dell'industria italiana, grandi
gruppi e pmi del made in Italy sono interessati
dalla crisi".
Piemonte, Lombardia, Campania e Sicilia sono
le regioni piu' colpite dalle difficolta'
delle industrie. Fiat, Finmek, Ericson, Marconi,
Getronics, Siemens, San Giorgio, acciaierie
Terni, Ilva, Parmalat, Cirio, Galbani, Pirelli,
Sindial (gruppo Eni), Cooperativa Costruttori,
Fila, Marzotto sono alcune delle aziende
toccate dalla crisi. Problemi anche per i
distretti industriali di Prato, Biella e
i poli di Calabria e Sardegna.
"Nel 2004 – ha sottolineato Santini
- la crescita dell'Ue sara' tra l'1,5% e
il 2%, e il nostro Paese si collochera' nella
forbice piu' bassa, l'1,5%".
"Serve una terapia d'urto rispetto alle
crisi aziendali e settoriali - ha detto Savino
Pezzotta - occorre una riforma del sistema
degli incentivi per raggiungere gli obiettivi
di politica economica". La CISL propone
un fondo nazionale di garanzia rischi per
le imprese, un fondo di rotazione pubblico
per interventi nei casi di ristrutturazione
e salvataggio di impresa, investimenti in
innovazione e ricerca. "Il rischio,
altrimenti - ha aggiunto Pezzotta - e' che
quando si parla di risparmi e di rischi -
tema importante perche' quando si mette in
discussione la fiducia del risparmiatori
e' un problema per il Paese - si parla un
po' meno dei lavoratori che rischiano il
posto di lavoro".
fonte : www.cisl.it
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