15 Settembre, 2002
L'Amministrazione Provinciale presenta alcune iniziative a tema ambientale
Progetti ambientali alla Cascina Stella di Castelleone
Il sito web del Bosco Didattico di Castelleone (www.boscodidattico.provincia.cremona.it):
dall'intesa tra Settore Ambiente e Università di Bergamo nasce il progetto
bello e interattivo, di taglio scientifico e divulgativo ad un tempo (i bambini
si divertiranno imparando con i quiz, le voci degli uccellini e i documentari).
L'"Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Lombardia", edito
dalla Provincia di Cremona nella collana "Monografie di Pianura" con
il patrocinio della Societas Herpetologica Italica e l'Università di Pavia. 38
specie tra anfibi e rettili schedate e studiate in 20 anni di ricerca su tutto
il territorio regionale, grazie anche alle GEV, per la prima indagine regionale
completa.
L'impianto fotovoltaico situato sulla tettoia voliera della cascina
Stella: un'occasione per far conoscere come si può ricavare energia elettrica
sfruttando la luce solare. Energia pulita che, a differenza del petrolio, non
inquina e, diversamente dalle centrali termiche o idroelettriche, non distrugge
il paesaggio con la sua produzione.
Presentazione del Museo del Paesaggio Padano: la prima tranche
dell'allestimento collocato al secondo piano del corpo sud della cascina per
illustrare un milione di anni visti attraverso le fasi geologiche e storiche
"scritte" nel paesaggio. La finalità è di decodificare i segni
lasciati, come esperienza di conoscenza e di conservazione.
Sono intervenuti il Presidente della Provincia di Cremona, Gian Carlo Corada,
l'Assessore all'Ambiente, Fiorella Lazzari, la Dirigente del Settore Ambiente
Mara Pesaro e i curatori dei progetti (Marco Lazzari dell'Università di Bergamo
per il sito web, Franco Bernini dell'Università di Pavia curatore dell'Atlante,
i funzionari provinciali Marco Antoniazzi, per illustrare i pannelli
fotovoltaici e Valerio Ferrari, con i consulenti Fausto Pesarini, Cinzia Galli e
Edoardo Casadei per il Museo del Paesaggio).
Alcuni particolari:
Il sito web del Bosco Didattico di Castelleone
(www.boscodidattico.provincia.cremona.it): un progetto bello e
interattivo, di taglio scientifico e divulgativo ad un tempo (i bambini
impazziranno con i quiz, i canti degli uccellini e i documentari), che nasce
dalla sinergia tra il Settore Ambiente (Livio Mazzolini) e gli esperti (Marco
Lazzari) dell’Università di Bergamo. Il sito è stato sviluppato a partire da
documentazione preesistente. Nel trasferirla verso il mondo multimediale si è
cercato di renderla fruibile dal pubblico del web. L’architettura del sito è
stata pensata per favorire la visita anche dei navigatori meno esperti: una
forte struttura gerarchica è attraversata da numerosi collegamenti
ipertestuali, che consentono all’utente di scegliersi un percorso di visita
personale; in ogni pagina è bene evidenziato il punto del mondo virtuale in cui
l’utente si trova e il percorso che lo separa dalla pagina iniziale; in ogni
pagina sono sempre presenti collegamenti alle pagine iniziali delle varie
versioni. Particolare attenzione è stata prestata alle esigenze degli utenti
diversamente abili (ipovedenti, non vedenti, disabili motori, bambini, anziani),
nel rispetto delle norme WAI - WCAG, in anticipo sulla nuova normativa italiana,
della quale si attendono i decreti attuativi che prescriveranno i criteri di
conformità da rispettare da parte dei siti della Pubblica Amministrazione.
L’“Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Lombardia”, edito
dalla Provincia di Cremona nella collana “Monografie di Pianura” con il
patrocinio della Societas Herpetologica Italica e l’Università di Pavia. 38
specie tra anfibi e rettili schedate e studiate in 20 anni di ricerca su tutto
il territorio regionale, grazie al contributo di numerosi rilevatori ed esperti,
tra cui le Guardie Ecologiche Volontarie, per la prima indagine regionale
completa dal punto di vista scientifico. La pubblicazione presenta un
inquadramento territoriale, una storia degli anfibi e dei rettili dalla loro
prima comparsa ai giorni nostri, la descrizione degli ambienti lombardi, l’elencazione
delle specie e i progetti di conservazione erpetologica in Lombardia. Conclude l’opera
una ricca bibliografia. L’opera ha un valore conoscitivo e di tutela.
Interessanti ai fini divulgativi le schede relative a 19 specie di anfibi e 19
di rettili. Salamandre, rospi, rane, testuggini palustri, lucertole, orbettini,
gechi verrucosi e comuni, vipere ecc… Tra questi alcune molto diffuse, altre
rare (es. Pelobate fosco).
Il Museo del Paesaggio Padano a Castelleone: è pronto il primo
stralcio del Museo del Paesaggio Padano. Lo cura il Settore Ambiente (Valerio
Ferrari), il progetto è dell’Arch. Edoardo Casadei. L’allestimento
interessa il secondo piano del corpo di fabbrica meridionale. L’ampia
struttura, che si affaccia sulla vecchia corte, con una lunga fila di finestroni
e un bel soffitto a capriate, intende illustrare ai visitatori un milione di
anni di evoluzione del paesaggio, attraverso i momenti salienti. Il palinsesto
narrativo è diviso in quattro scene principali, con setti divisori al loro
interno. La prima scena intende indagare l’epoca plio-pleistocenica, ovvero la
fase evolutiva tra il primo golfo marino, colmato dai sedimenti continentali
portati dai fiumi alpini e appenninici, e il seguente periodo glaciale, fino a
mostrare un modello relativo alla geomorfologia di una sezione della pianura
padana compresa tra il lago prealpino e il Po. Su pannelli collaterali saranno
simulati i processi di formazione di un anfiteatro morenico e di una valle
fluviale “a cassetta”. Il secondo comparto introdurrà nei paesaggi
olocenici che costituiscono le premesse più dirette alla genesi dell’attuale
paesaggio padano: le quinte porteranno immagini artefatte di questa tipologia di
paesaggio, uno pseudobosco di alberi in plexiglas andrà a contenere gli oggetti
attinenti a questa fase, compresa la sua trasformazione fino ad arrivare all’epoca
romana. Delle evoluzioni medioevali e dei secoli successivi si occuperà la
terza scena utilizzando un grande schermo orizzontale al plasma che documenterà
i cambiamenti geomorfologici, vegetazionali e antropici del paesaggio. Nell’ultimo
comparto una serie di immagini sul paesaggio contemporaneo renderà conto dei
cambiamenti intervenuti in questa lunga storia evolutiva. Una tribuna
sottostante consentirà la sosta di scolaresche per lezioni frontali e per
partecipare a giochi didattici di assemblamento di alcune tipologie di
paesaggio. Saranno occupate tutte le pareti con pannelli illustrativi, macchine,
oggetti tipici delle diverse epoche.
L’indagine sul paesaggio interessa l’evoluzione storica e geologica. L’obiettivo
è di imparare a leggere i cambiamenti lasciati dal tempo, per conoscere e
conservare. Si tratta di una esposizione non convenzionale, la prima del genere
in Italia.
Una volta ristrutturato anche il lato nord della cascina Stella, il museo si
allargherà, aggiungendo un’ulteriore sezione che sfrutterà tutto lo spazio
disponibile al piano terra per un excursus sul paesaggio naturale: protagonista
il fiume, quale elemento che ha sensibilmente condizionato l’evoluzione dello
scenario padano. Esclusi gli allestimenti, l’investimento provinciale per
ristrutturazioni e progetti è di € 399.072,39.
L’impianto fotovoltaico situato sulla tettoia voliera della cascina
Stella: un’occasione per far conoscere come si può ricavare energia elettrica
sfruttando la luce del sole. Energia pulita che, a differenza del petrolio, non
inquina e, diversamente dalle centrali termiche o idroelettriche, non distrugge
il paesaggio con la sua produzione. L’impianto solare è formato da 22
pannelli (moduli) di silicio che catturano i raggi del sole e li trasformano in
energia elettrica utilizzabile per accendere la luce e far funzionare gli
elettrodomestici, come la lavatrice, la televisione o i videogiochi. I moduli, a
loro volta, sono costituiti da una cornice in alluminio, coperta da uno strato
di vetro infrangibile, che contiene 36 celle di silicio che, colpite dai raggi
del sole, producono energia elettrica. L’energia prodotta può superare quella
richiesta dalla cascina e la quantità in eccesso può essere venduta all’ENEL.
Per questo, accanto al contatore dei consumi è stato installato un altro
contatore che misura l’energia “presa”. Questo della cascina Stella è un
piccolo impianto di potenza ridotta, ma possono esserne costruiti di molto più
grandi. Nelle giornate serene l’impianto della cascina ha una potenza pari a
2,64 kWp, mentre l’energia producibile in media in un anno si attesta sui 2800
kWh circa.
 
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