15 Settembre, 2002
La mia città, strumento di pace
Appello del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani
Nel centesimo anniversario della nascita di Giorgio La Pira, il Coordinamento
Nazionale Enti Locali per la pace e i diritti umani e la Tavola della Pace
promuovono la campagna
La mia città, strumento di Pace
Elezioni amministrative 2004
"Voglio che la mia città sia aperta, solidale, promotrice di pace e
diritti umani"
"Non ascoltate coloro che dicono in modo tanto superficiale: bisogna
interessarsi delle lampadine e non della pace. Costoro ignorano che solo aprendo
le porte esterne della città è possibile aprire, ed ampiamente, quelle
interne."
"Ogni città è un candelabro destinato a far luce al cammino della
storia."
"Le città europee e quelle di ogni continente prendono sempre più
coscienza di essere protagoniste essenziali, soggetti creatori, costruttori
insostituibili della civiltà nuova dell’Europa e del mondo."
Giorgio La Pira (1904-1977)
Perché diventare “Comune per la Pace” ?
1. Le città non sono un insieme di cose ma di persone. I Comuni e le Province
amministrano, dunque, innanzitutto le persone: non le cose. Le persone con i
loro bisogni, i loro diritti e, tra questi, il diritto sempre più minacciato
alla pace.
2. I Comuni e le Province sono le istituzioni più vicine alla gente e hanno il
compito di promuovere il benessere e la felicità della comunità.
3. I Comuni e le Province sono il polo vitale della sussidiarietà. Essi sono
gli attori essenziali per la pratica della democrazia nello spazio dilatato dei
diritti umani che va dal quartiere all’Onu.
4. Il Comune e la Provincia, quando bene amministrate, sono di per sé uno
strumento regolatore dei piccoli conflitti che attraversano la comunità locale.
Il Comune e la Provincia sono il luogo della gestione dialettica tra le diverse
opinioni. Il Comune e la Provincia prevengono e gestiscono i conflitti
attraverso una distribuzione equa delle risorse, la cura delle fasce “deboli”
della popolazione, la promozione della democrazia e della partecipazione attiva
dei cittadini, la promozione della cultura della pace, dei diritti umani, dell’accoglienza,
del dialogo.
5. Il bisogno di pace e di sicurezza è una delle priorità più importanti del
nostro tempo. Le persone avvertono sempre più insicurezza e conseguentemente
aspirano sempre più ad un mondo di pace, più regolato, più giusto, meno
violento. In questo senso la pace non è un argomento in più di cui tener conto
ma il primo obiettivo di chi è impegnato a gestire la “cosa pubblica” e
nella promozione del bene comune.
6. La pace è un’aspirazione comune e non un valore di parte. La pace è un
diritto fondamentale della persona e dei popoli che i Comuni e le Province
devono perseguire non con atti di buonismo ma con appropriate iniziative
politiche, d’informazione, educazione e cooperazione.
7. La nostra Costituzione, all’art. 11, "ripudia la guerra" e
propone altri strumenti per dirimere i conflitti internazionali.
8. I Sindaci e i Presidenti, al loro insediamento, davanti al Consiglio
Comunale e Provinciale, giurano fedeltà alla Costituzione Italiana e quindi
anche a quell’art. 11 che li impegna ad agire, con tutti gli strumenti
disponibili, per rispondere al bisogno di pace dei loro cittadini.
9. Esistono oggi esperienze molto concrete che ci permettono di dire che questi
strumenti ci sono e che i Comuni e le Province possono veramente scegliere la
promozione della pace e dello sviluppo come nuovi “mestieri” della pubblica
amministrazione, proprio come la sistemazione delle strade ed il buon
funzionamento dei servizi pubblici.
Il Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani e la
Tavola della Pace propongono quindi alcuni impegni concreti ai candidati e
candidate Sindaci, da sottoscrivere e da realizzare una volta eletti. Tali
impegni, diceva l’allora Sindaco di Firenze Giorgio La Pira, di cui ricorre
quest’anno il centesimo anniversario della nascita, rendono i Paesi, le Città
e le Province “strumenti di pace”.
Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani
Tavola della pace
 
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