15 Settembre, 2002
Assessore Lazzari: Nessun ritardo sulla Paullese
La Commissione Territorio decide un documento unitario di sostegno ai lavori
 Nessun ritardo sui tempi della "Paullese" da parte
della Provincia. Lo ha riferito l'Assessore alla Viabilità Fiorella Lazzari
alla Commissione Territorio, nell'ambito del dibattito aperto dalla mozione di
Andrea Ladina. La riqualificazione della 415 ha infatti dominato la prima seduta
della Commissione riunita al completo. Presenti i consiglieri Giovanni Sgroi (An),
Andrea Ladina (Verdi), Pierfranco Patrini (Udc), Gianni Rossoni (Forza Italia),
Giampaolo Dusi (Prc), Sandro Gugliermetto (Margherita), Pierluigi Tamagni (Ds),
Giuseppe Redegalli (FI), Mauro Gallina (Lega). Presiedeva Massimiliano Sciaraffa
(Lista Torchio). Al termine del dibattito, si è arrivati alla decisione di
convertire la mozione in una presa di posizione unitaria, da approfondire in
Consiglio Provinciale, che riferisca i passaggi mancanti verso il raddoppio
della 415, l'impegno a monitorare ogni tappa, il sollecito agli Enti competenti,
perché non si accumulino più i ritardi del passato.
"Sulla vicenda - ha puntualizzato Lazzari - gravano di fatto i tre anni
assorbiti dai Ministeri per la VIA al progetto definitivo. In genere bastano sei
mesi per una pratica simile! Il nullaosta è arrivato ad ottobre 2003, abbiamo
poi ridefinito che cosa fare e i tempi con la Regione, senza per ora dilazioni.
Intendiamo arrivare all'appalto nell'estate del 2005".
Lazzari ha spiegato come su richiesta dei Ministeri abbia già preso avvio un
"monitoraggio ambientale" (aria, acqua, vibrazioni ecc…), che dovrà
essere mantenuto attivo prima, dopo e durante l'intervento, come sia stato
affidato contestualmente al progetto, assegnato con gara europea, già fatta, un
"piano di riambientalizzazione" della Paullese, in assenza di
indicazioni. Queste due fasi hanno già il visto del Ministero. Fatti anche i
rilievi di campagna nel tratto progettuale Crema - Spino D'Adda. "Il
progetto affidato per gara europea sarà pronto a fine anno - spiega -. Occorre
poi far partire la conferenza di servizio che sarà accoppiata, anche per
sveltire i tempi, alla procedura di 'evidenza pubblica'. Servono un paio di mesi
per consentire a tutti i soggetti interessati (Comuni, Telecom, Enel, aziende di
servizio, parchi, associazioni ecc…) di vedere il progetto e formulare
osservazioni, prima di indire la conferenza di servizio che può durare da zero
a tre mesi". "Intercettati - conclude Lazzari - i suggerimenti delle
osservazioni pubbliche, si può passare al progetto esecutivo e alla gara:
estate 2005".
Il cronoprogramma è serrato, ma i consiglieri si sono detti comunque
preoccupati. Lazzari ha smentito che un eventuale inserimento dell'opera nella
legge obiettivo avrebbe sveltito i tempi. "Con la Regione abbiamo deciso di
evitare: avremmo dovuto ricominciare da capo. Milano, per il tratto di sua
pertinenza, lo ha fatto, senza guadagno". Preoccupano anche i
finanziamenti. "I 180 mld stanziati dall'accordo quadro Stato-Regione
potrebbero non bastare - riferisce -. Rincari dei materiali, perfezionamenti
progettuali, studi aggiuntivi ecc… Quanto in più? Lo sapremo a breve con in
mano il progetto".
Quanto infine all'esecuzione dell'opera, Lazzari ha spiegato che si procederà
in due lotti: Crema-Dovera e poi Dovera -Spino. "Non si può partire da
Spino, perché non sapremmo dove innestarci, in quanto Milano deve definire il
progetto del ponte".
 
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