Avevo fame e voi avete fondato un club a scopo umanitario e avete discusso
della mia fame.
Ve ne ringrazio.
Ero in prigione e voi siete entrati furtivamente in chiesa a pregare per la
mia liberazione.
Ve ne ringrazio.
Ero nudo e voi avete esaminato seriamente le conseguenze della mia nudità.
Ero ammalato e voi vi siete messi in ginocchio a ringraziare il Signore di
avervi dato la salute.
Ero senza tetto e voi avete predicato le risorse dell'amore di Dio.
Sembravate tanto religiosi e tanto vicini a Dio.
Ma io ho ancora fame, sono ancora solo, ammalato, prigioniero, senza tetto
Poesia Malawi di Jack Mapanje
***
Venerdì scorso un uomo 43enne si è impiccato nel bagno della sua cella nel
carcere di Lodi.
Saban, 25 anni, una delle tante zingare per noi; una figlia, una moglie per
Vasile K, suo marito: è morta mentre cercava le coperte per coprirsi in una
notte gelida. Chissà quante volte l’ho incontrata.
Alessio e Antonio, il 25 dicembre avrebbero compiuto cinque mesi, son morti
in una baracca alla periferia di Napoli.
Paolo, 4 anni, fino a qualche settimana fa viveva a Offanengo coi suoi
genitori, in una roulotte vicino al campo sportivo: non bastava il fuoco a
riscaldarsi. Mentre i tifosi guardavano le partite, mentre i padri tifavano i
loro figli, lì vicino Paolo e gli altri bambini non avevano da mangiare. Eppure
meglio non parlarne: si perdono voti. I campi rom non servono.
Ieri passeggiavo per Lodi, tra le luci, la corsa dei regali ho sentito il mio
nome fra la folla. Era un ex detenuto: “Ti ricordi di me? Son nei guai, non ho
lavoro”.
… Faccio davvero fatica a pensare, anche stavolta, che sia Natale.
Scusatemi. Non vorrei essere colui che rovina una festa. Ma non posso fare a
meno di pensare ai volti incontrati a Offanengo, a Lodi, a Calcutta, in Senegal,
in Serbia. Anche quest’anno non mancheranno parole buone: dai pulpiti, sulla
strada, fuori dai supermercati, nei nostri cenoni o pranzi. Non credo che possa
essere Natale fin quando qualcuno continuerà a morire, a soffrire sotto i
nostri occhi indifferenti.
Auguri… nella speranza di un altro Natale.
Un abbraccio
Alex