L'uscita del decreto sulla secondaria superiore ha portato grande sconcerto
nel mondo della scuola, per non dire un po' di panico. E le preoccupazioni
aumentano man mano che ci si rende conto delle ricadute che questo decreto avrà
sugli organici.
Le previsioni, che come Flc Cgil facciamo, arrivano ad ipotizzare una perdita
a regime di almeno 89.000 posti allo Stato, dei quali 32.000 saranno passaggi
alle regioni. Le perdite più forti saranno nell'istruzione professionale
(39.000 soppressioni di cattedra) ed in quella tecnica (14.000), ma anche
l'istruzione artistica avrà un salasso del 40% minimo. L'alto numero dei
precari nelle superiori (circa 47.000) e la previsione di numerosi pensionamenti
nei prossimi anni rende "praticabile" l'operazione, che comunque avrà
effetti dirompenti.
La riduzione di cattedre sarà l'effetto soprattutto delle modifiche agli
orari. Le discipline più "tagliate" risultano le discipline tecniche
sia teoriche che pratiche. Seguono poi diritto, trattamento testi, economia
aziendale, educazione fisica, matematica applicata ma anche lettere e lingua
inglese.
Pur non nascondendo l'estrema gravità della situazione occorre tuttavia non
farsi prendere dal panico e tener presente che ci sono tutte le maniere per
affrontarla, innanzi tutto avviando iniziative d'informazione e di
mobilitazione. Per il suo iter naturale il documento deve ancora essere varato
dal Consiglio dei Ministri e poi dovrà passare per la Conferenza Unificata
Stato-Regioni e per le Commissioni Parlamentari.
Ma ancor prima di ciò, negli incontri tecnici fatti col Miur, abbiamo
riscontrato un arretramento: se all'inizio il tutto veniva venduto come "lo
schema del decreto" ecco che ora si parla di nuovo di bozza, per non dire
di "bozza della bozza". Insomma il coro di reazioni che c'è stato (da
sinistra e da destra: non tutte le reazioni andavano nel senso giusto!) ha
consigliato il Ministro Moratti a più miti propositi, promesse di confronto, di
tavoli con i sindacati ecc. ecc.
Questo non deve però significare allentare la guardia o peggio pensare che
non cambierà nulla. Anzi, come è già successo in passato, tutto potrebbe
rivelarsi una tattica per poi presentare fatti compiuti, giustificati magari
dall'elisione algebrica delle forze in campo. Occorre anzi diffondere la
conoscenza del testo e delle sue conseguenze e promuovere l'attività di
confronto e di informazione all'interno delle scuole, degli studenti e delle
famiglie. Noi in provincia di Cremona lo faremo la prossima settimana con due
iniziative pubbliche una a Crema ed una a Cremona. L'intento di queste
iniziative è duplice: da un lato superare l'incredulità e/o lo sgomento e
dall'altro prendere atto che siamo ad una svolta importante, che conferma,
purtroppo (non ci piace essere profeti di sventura), le nostre previsioni e
demistifica i mille palliativi (sperimentazioni improvvisate, rassicurazioni,
persino confidenze di favori ministeriali). che da più parti, in buona fede o
in malafede, sono stati messi in campo in tutto questo tempo.
La Segreteria della Federazione Lavoratori della conoscenza CGIL Scuola di
Cremona