15 Settembre, 2002
Un convegno dà avvio al 60° della Liberazione
Torchio e Berneri: "Nella Costituzione le nostre radici"
"La Libertà riconquistata": è questo il titolo del convegno storico che ha dato avvio questa mattina alle celebrazioni per il 25 aprile, nell'anno del 60° della Resistenza. All'incontro, organizzato a Cremona, Teatro Monteverdi, dal Comitato per la Difesa e lo Sviluppo della Democrazia, con Provincia e Comune di Cremona e il patrocinio di Regione Lombardia, erano presenti Istituzioni, scuole, con studenti e insegnanti, sindacati, partiti e associazioni partigiane. Presiedeva l'incontro Ilde Bottoli, coordinatrice del Comitato, che ha sottolineato il valore dell'iniziativa e dei relatori: Enzo Collotti, che è intervenuto sul tema della Resistenza in Europa, Juri Meda, che ha parlato della Resistenza cremonese, con un riguardo speciale per Edoardo Masetti, Sindaco di Marzabotto, che ha rievocato i ricordi di una tra le più efferate strage di civili compiuta dal nazifascismo in Italia. Sensibili sono stati gli interventi dei rappresentati delle diverse istituzioni locali, uniti dal monito: "non dimenticare". Frequenti sono stati i richiami alla Costituzione Italiana.
"Il 25 aprile cadeva la dittatura Fascista - ha detto il Presidente della Provincia Giuseppe Torchio, che è anche Presidente del Comitato - e nel nostro Paese tornava la pace e la Democrazia. Senza quel giorno, non ci sarebbe oggi la Repubblica Italiana. Senza l'accesa ribellione, ricca di ideali e progetti politici, dei partigiani di tutta Europa, nessun Governo democratico e libero avrebbe potuto reggere le sorti del nostro Paese. Senza l'esperienza dell'Unità, l'Italia non avrebbe una carta di valori democratici, impressi nel corpo costituzionale, che oggi purtroppo è oggetto di pesanti stravolgimenti". A quelle radici si è richiamato anche l'Assessore alla Cultura del Comune di Cremona, Gian Franco Berneri, con una citazione rivolta ai giovani tratta da un intervento di Piero Calamandrei: "Se voi volete andare in pellegrinaggio, nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano, per riscattare la libertà e la dignità: andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione". Erano imperniati sul "dovere della memoria, oltre l'arco dell'esistenza umana, che si sta progressivamente estinguendo", anche gli interventi dei Referenti dell'ANPI, Mario Coppetti, e delle Fiamme Verdi - Partigiani Cristiani, Agostina Agosti.
SINTESI MANIFESTAZIONI IN PROGRAMMA 60° LIBERAZIONE
Le manifestazioni per il 60° della Resistenza proseguono, con una mostra storico didattica (18-25 aprile, Sala Alabardieri, Cremona, ingresso libero) realizzata dagli oltre 200 studenti delle scuole superiori della provincia che partecipano ai viaggi ad Auschwitz (26 e 28 aprile). Dal 18 al 25 si tiene "la settimana del racconto" nelle scuole di Cremona con Massimo Cauzzi, con letture di testi letterari. Il 23 aprile a Porta Mosa, Cremona, ore 21,00, incontro "Una storia della storia", con Massimo Cauzzi, Coro Paulli, Mimma Davossa, Alessandro Ceravolo. Il 25 aprile, a Cremona, dopo le celebrazioni religiose e civili della mattina, si tiene il concerto "Bill Carrothers Armistice 1918" (Teatro Ponchielli, ore 21, ingresso libero). Fiore all'occhiello delle celebrazioni è la partecipazione all'iniziativa "La fiaccola della Libertà lungo le valli del Po", partita da Goro il 5 aprile per arrivare al Colle del Lys il 3 luglio. La fiaccola passa, trasportata da ciclisti o podisti, in provincia di Cremona dal 2 al 9 maggio nei Comuni di Casalmaggiore, Gussola, San Giovanni in Croce, San Martino Lago, Scandolara Ravara, Torricella Pizzo, Motta Baluffi, Cella Dati, Derovere, Pieve San Giacomo, San Daniele, Sospiro, Malagnino, Pieve d'Olmi, Bonemerse, Stagno Lombardo, Gerre Caprioli, Spinadesco, Cremona. Per l'occasione, in ogni comune si tengono manifestazioni, civili, religiose e nelle scuole.
 
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