15 Settembre, 2002
Le News dai Democratici di Sinistra Lombardia.
La Consulta boccia Formigoni. Con la sentenza n.313/2003 della Consulta si riafferma l'autonomia statutaria delle regioni e la piena potestà del Consiglio nell'approvazione dei regolamenti.

Le News dai Democratici di Sinistra Lombardia
LA CONSULTA BOCCIA FORMIGONI
Con la sentenza n.313/2003 della Consulta
si riafferma l'autonomia statutaria delle
regioni e la piena potestà del Consiglio
nell'approvazione dei regolamenti. Si apre
così una delicata questione sulla regolarità
dell'attività amministrativa della Regione.
I regolamenti hanno pervaso ogni campo dell'iniziativa
regionale e su tutto questo oggi grava il
vizio di legittimità. Solo per dare alcune
cifre: la Giunta, negli ultimi tre anni,
ha emanato il 45,7% dei regolamenti adottati
dalla Regione dalla sua istituzione. Per
contro, nello stesso periodo, il Consiglio
ha approvato il 4,6% delle leggi promulgate
dal 1971 fino ad oggi. Soltanto nel 2003
i regolamenti sono stati 23 e le leggi 17
(vedi tabella e grafico a pagina 3). Dopo
le sentenze che hanno chiarito che il legislatore
regionale deve attenersi strettamente alle
previsioni dello Statuto vigente, si apre
quindi una delicata questione che riguarda
la natura e la validità dei regolamenti già
emanati dalla Giunta. Per esempio, con regolamento
è disciplinata l'assegnazione delle concessioni
di autostrade regionali. La bretella autostradale
Cremona-A4, dovrebbe, a breve, andare a gara
come autostrada regionale: è possibile procedere
sulla base di atti che potrebbero essere
inficiati per vizio d'origine? Lo stesso
interrogativo potrebbe porsi per le procedure
di trasformazione delle IPAB, gli aumenti
tariffari, le assegnazioni degli alloggi
di edilizia pubblica. Una eventuale impugnativa
di una delle parti in causa può mettere in
mora modalità significative dell'attività
regionale. "Intanto bisogna capire -
ha dichiarato in proposito Pierangelo Ferrari,
capogruppo Ds in Regione - quale sarà il
destino delle leggi che delegano i regolamenti
alla Giunta. Poi verificare la legittimità
di questi regolamenti". "Di fronte
a questi problemi, causati da un atteggiamento
irresponsabile della Giunta - ha concluso
Ferrari - è urgente oggi assumere un'iniziativa
al fine di permettere al sistema regionale
di adottare provvedimenti omogenei per dare
certezza all'attività amministrativa della
Regione e sicurezza ai cittadini, al sistema
delle autonomie locali e ai loro amministratori,
agli operatori economici e a quanti hanno
rapporti con l'Ente Regione".
CONTENIMENTO DEI PREZZI: UNA BUGIA DIETRO
L'ALTRA
Soltanto la settimana scorsa il Presidente
Formigoni dichiarava che l'impegno per il
monitoraggio e il contenimento dei prezzi
e delle proprie tariffe rappresenta una delle
priorità dell'attuale amministrazione. I
consiglieri del Centrosinistra e di Rifondazione
ricordavano che questi impegni erano stati
assunti dopo aver alzato le tariffe di propria
competenza, prime tra tutte quelle del trasporto
pubblico regionale, ritoccate del 20%. Ora,
a partire dal 1° novembre, le tariffe delle
autolinee Ferrovie nord Milano tornano ad
aumentare. Un esempio per tutti: l'abbonamento
settimanale sulla linea Edolo-Brescia e Breno-Brescia
passerà da 22,20 a 26,70 Euro, con un incremento
sostanziale pari al 22,27%. Il nuovo aumento
avviene attraverso la cancellazione degli
abbonamenti settimanali validi 5 giorni -
utili ai lavoratori pendolari - e quelli
settimanali validi 6 giorni - utili agli
studenti - sostituiti dall'unico abbonamento
valido per 7 giorni: la conclusione è che
si costringono lavoratori e studenti a pagare
per servizi, cioè le corse del sabato e della
domenica, che non hanno nessuna intenzione
di utilizzare. L'aumento, introdotto come
presunta razionalizzazione dei titoli di
viaggio, è pesante e vessatorio perché colpisce
i lavoratori e gli studenti. Contro questa
politica di continui aumenti camuffati, i
consiglieri del Centrosinistra e di Rifondazione
hanno presentato una mozione che impegna
la Giunta a bloccare ogni modifica degli
attuali sistemi di bigliettazione e di tariffazione,
e chiede che Formigoni esponga in Consiglio
le linee della Giunta sulle politiche di
contenimento delle tariffe dei servizi pubblici.
SI AGGRAVA LA SITUAZIONE DELL'ALFA DI ARESE
La Direzione aziendale della Fiat ha comunicato
alle RSU che nell'ultima settimana di novembre
350 lavoratori della meccanica andranno in
cassa integrazione per una settimana. Successivamente,
la cassa integrazione sarà prolungata di
tre mesi per 55 operai. Al termine di questo
periodo i lavoratori dovrebbero rientrare.
C'è da dire però che nel piano di ristrutturazione
della Fiat sta scritto a chiare lettere che,
alla fine, ad Arese non rimarrà alcuna attività
produttiva. "I lavoratori dell'Alfa
Romeo - ha dichiarato Maria Chiara Bisogni
- rischiano sempre più concretamente il licenziamento.
Infatti queste notizie costituiscono un ulteriore
ostacolo al prolungamento della Cassa integrazione
guadagni per i lavoratori addetti alla produzione
dell'auto ecologica (già cessata) che scade
il 6 dicembre. I tentativi della Regione
per scongiurare i licenziamenti sono tuttora
in alto mare". "Da un punto di
vista giuridico, infatti - ha concluso la
consigliera diessina - per ottenere il prolungamento
della cassa integrazione guadagni almeno
per due anni, occorre mantenere aperto il
processo di ristrutturazione e quindi è necessario
un impegno produttivo diretto della Fiat.
Per evitare i licenziamenti bisogna portare
l'azienda torinese ad un serio tavolo di
trattative governativo e regionale".
IN COMMISSIONE LA LEGGE SUL TURISMO
Il riordino della normativa sul turismo lombardo
è finalmente approdato in commissione. In
quella sede si è deciso di valutare la possibilità
di unificare in un unico testo due diversi
progetti di legge, uno dei Ds, primo firmatario
Antonio Viotto, e uno della Giunta. "Le
differenze tra i due testi sono molte e sostanziali
- ha dichiarato Antonio Viotto - a partire
dal riferimento, presente nel nostro, alla
vocazione turistica territoriale. Noi vogliamo
promuovere il ruolo integrato dei diversi
attori che concorrono al turismo della regione,
cioè Province e Comuni a vocazione turistica,
le Camere di commercio in forme di partenariato
pubblico/privato, le organizzazioni di categoria
che rappresentano i terminali del mercato
(alberghiere, commerciali, agricole). Non
va inoltre disperso il contributo delle Pro
Loco". "Molto si dibatte sul ruolo
delle APT - ha continuato Viotto. Noi riteniamo
che si debbano superare, convergendo sulle
Amministrazioni provinciali perché queste
ultime possano così impedire la dispersione
di un patrimonio tuttora valido. Vi sono
quindi differenze molto accentuate, ma vi
è da parte nostra la volontà di contribuire
pienamente affinché nasca una buona legge,
riempiendo così un vuoto che i territori
e gli operatori del settore da anni sottolineano".
SUL CONDONO IL SILENZIO DI FORMIGONI È SEMPRE
PIÙ ASSORDANTE
E' di ieri la notizia che anche la Regione
Lazio ricorrerà alla Corte Costituzionale
contro il condono, portando così a 11 su
20 le Regioni italiane che si sono espresse
contro il provvedimento. Ma Formigoni non
si è ancora pronunciato. "Il silenzio
(assenso?) del Governatore lombardo - ha
dichiarato Marco Cipriano - è sempre più
assordante, anche alla luce dell'estensione
del provvedimento al 30% del volume autorizzato
alle nuove costruzioni, con limite a 750
mq per ciascuna unità immobiliare e di 3000
mq per l'intero edificio. Altro che condono
per piccoli abusi come sostenevano alcuni
esponenti della Lega!". "Come Ds
- ha continuato Cipriano - abbiamo presentato
un progetto di legge per annullare gli effetti
del condono e siamo impegnati a fianco degli
amministratori locali per impedire che questo
provvedimento possa determinare danni irrimediabili
per l'ambiente e per i cittadini".
FINANZIARIA REGIONALE: FORMIGONI COME TREMONTI
Il Presidente lombardo ha rilasciato venerdì
scorso alcune anticipazioni sulla nuova finanziaria
regionale 2004-2006."Formigoni- ha commentato
il consigliere Carlo Porcari - ha dichiarato
che la pressione fiscale rimarrà invariata:
ciò significa che anche per il 2004 i cittadini
Lombardi continueranno a pagare l'incremento
dell'addizionale Irpef. Stessa sorte si presume
toccherà anche ai ticket sanitari. Inoltre,
per il terzo anno consecutivo rimane invariata
la cifra per il fondo sanitario regionale,
senza tener conto né del tasso di inflazione,
né dei nuovi contratti di lavoro. Questo
significherà la contrazione dei servizi,
l'aumento della spesa sanitaria a carico
dei cittadini e il rischio di uno scadimento
della qualità". "Infine - ha concluso
Porcari - contrariamente alle promesse, anche
per il 2004 sembra che la Regione non intenda
affrontare il problema della non autosufficienza.
Del tutto incerte sembrerebbero anche le
risorse che il Governo avrebbe dovuto assicurare
per la riqualificazione delle strutture sanitarie
lombarde. Alla scure di Tremonti si aggiunge
l'accetta di Formigoni".
VALSASSINA: A UN ANNO DALL'ALLUVIONE
E' passato quasi un anno dall'alluvione che
ha colpito il territorio lecchese della Valsassina
e sono ancora fortissime le preoccupazioni
che assillano i cittadini della zona. Preoccupazioni
non certo prive di fondamento se si considera
che il ponte promesso non è stato realizzato,
che le altre infrastrutture (rete elettrica,
condotte idriche, rete viaria minore, trasporti,
aree urbane, insediamenti produttivi) non
hanno ancora ricevuto i necessari finanziamenti
nonostante i provvedimenti delle amministrazioni
locali e, per finire, che il contributo di
un milione di euro erogato lo scorso luglio
dalla Regione non è sufficiente per coprire
i danni alle imprese. Nei giorni scorsi Marco
Tam, insieme a un consigliere della Margherita,
ha presentato l'ennesima interrogazione per
conoscere le iniziative a sostegno della
ricostruzione e della ripresa delle aziende
colpite.
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