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 Cronaca

15 Settembre, 2002
Traformazione delle IPAB...Si delinea un nuovo welfare locale.....La posizione dei DS
La scadenza del 31 ottobre, data entro cui le IPAB dovranno decidere la trasformazione in Fondazioni ovvero in aziende di servizi alla Persona ( ASP) , è ormai prossima.

Traformazione delle IPAB...Si delinea un nuovo welfare locale che garantirà nuove e piu' forti certezze ai cittadini-utenti, ai dipendenti ed alle comunità locali.

La scadenza del 31 ottobre, data entro cui le IPAB dovranno decidere la trasformazione in Fondazioni ovvero in aziende di servizi alla Persona ( ASP) , è ormai prossima.


I Democratici di Sinistra , nel condividere il percorso che l'Ulivo Cremonese ha impostato in questi mesi, esprimono alcune valutazioni, dopo aver incontrato amministratori di Comuni e di Ipab, rappresentanti delle organizzazioni Sindacali e operatori del settore, in relazione ad una scelta quanto mai delicata e carica di impegni per il futuro della rete dei servizi rivolti alla persona sul nostro territorio.

La legge regionale è una brutta legge, leggermente migliorata nel testo votato dal Consiglio Regionale rispetto alla prima proposta avanzata dal centrodestra regionale.

Tuttavia questa legge regionale, confrontata con quella di altre regioni, svilisce lo spirito iniziale della Legge 328/200, anzi ne annulla i propositi.

In altre realtà, a noi vicine e per molti aspetti comparabili alla situazione lombarda, come ad esempio in Emilia Romagna, la questione è stata gestita con tutt'altra sensisibilità e con il totale consenso dei Comuni.

Questo non è avvenuto in Regione Lombardia. E' in gioco il futuro del welfare locale. I piani di zona e soprattutto le risorse economiche messe a disposizione dalla " legge Turco" agli enti locali sono una opportunità unica che i comuni hanno a dipsoizione per migliorare il livello quantitativo e qualitativo della rete dei servizi rivolti ai cittadini delle nostre comunità.

La trasformazione delle IPAB deve essere l'occasione perchè i nuovi enti siano dei soggetti dinamici all'interno della rete dei servizi rivolti alla persona, e in questo caso dei servizi verso la popolazione anziana.

Il Comune quindi non deve limitarsi ad esprimere un parere, ma deve giocarsi fino in fondo il ruolo di protagonista, di promotore del confronto sulla trasformazione con tutti i soggetti interessati all'interno della propria comunità.

La sceltra tra Fondazione o ASP dipende dalla molteplicità degli interessi delle comunità locali, dei bisogni dei cittadini-utenti e anche dei diritti dei lavoratori dipendenti.La preferenza accordata alla trasformazione in Fondazione dalla maggioranza delle realtà presenti sul territorio sconta l'inevitabile preoccupazione , fortemente sentita dai comuni, di preservare il patrimonio dell'Ipab dall'ingerenza regionale e di continuare a nominare la maggioranza o la totalità dei cosiglieri di amminsitrazione.

La trasformazione delle IPAB in Fondazione non significa " privatizzazione" ma “depublicizzazione” di un sistema di regole, infatti il Comune rimane il soggetto pubblico che ,come detto, nomina interamente il Consiglio di amminsitrazione. Del resto, il personale, a seguito dell'accordo sindacale di Cgil-Cisl-Uil della Regione Lombardia, trasformato in norma di salvaguardia nella stessa legge regionale, su forte pressione dell'opposizione di centro sinistra e rifondazione mantiene lo stato giuridico in atto anche per le fondazioni allo stesso identico modo che per le ASP. Il personale, in servizio e quello di nuova assunzione manterrà il contratto oggi in essere ( sanità ed enti locali) garantendo quindi lo stesso livello dei diritti oggi in essere.

La Fondazione quindi può rappresentare una forma di gestione interessante alla condizione che negli statuti e negli atti costitutivi siano evidenziati ed assunti i seguenti elementi caratterizzanti e qualificanti:

*il mantenimento delle funzioni sociali e l'apertura dei servizi al territorio di queste nuove strutture;

*la separazione tra funzioni d'indirizzo e di gestione;

*la partecipazione dell'utenza;

*l'impegno a contribuire alla progettazione ed alla gestione delle rete territoriale;

*la appropriata individuazione di adeguate modalità di rendicontazione e controllo dell'attività,tali da assicurare la trasparenza e garantire l'autonomia dell'operato degli organi ed il rispetto delle finalità istitutive e dei principi di corretta amminsitrazione;

*i diritti dei dipendenti, impegnando i nuovi enti a garantire ai dipendenti attuali e futuri il contratto in essere al momento della trasformazione, qualunque sia la forma giuridica assunta;

*il potenziamento e la qualificazione della rete territoriale dei servizi rafforzando l'integrazione dei nuovi enti nel sistema locale anche attraverso operazioni di fusione e di accorpamento di strutture e funzioni;

*alle modalità,che devono essere chiaramente definite, cui le fondazioni saranno chiamate a partecipare alla programmazione territoriale del sistema locale degli interventi e dei servizi nell'ambito dei piani di zona.

La soluzione che si prospetta nel Comune di Cremona, anche su suggerimento di Cgil-Cisl-Uil, che affida ad una Fondazione la gestione dei patrimoni ed ad una Azienda Speciale la produzione e la gestione dei servizi, con personale proprio, proveniente sia dall'attuale Ipab " Soldi" che in misura minore dallo stesso comune, rappresenta una forma interessante che risponde ai criteri di unificazione dei servizi di welfare locale nel comune di Cremona e che potrà permettere ulteriori ed interessanti sviluppi territoriali.Tale soluzione può essere appropriata anche per altre realtà territoriali.

In tale contesto, i Democratici di Sinistra condividono quanto affermato da Cgil-Cisl-Uil della Provincia di Cremona -nel loro documento del 9 giugno u.s.- “ non è la forma giuridica che garantisce il raggiungimento dell’obiettivo di una migliore efficienza,efficacia, economicità e qualità della gestione, ma diventa obbligatoriamente necessario concentrasi su un diverso modello gestionale ed organizzativo che mantenga nella sfera pubblica la responsabilità della programmazione e dell’indirizzo e del controllo”…

Analogamente ritengono positivo il protocollo d'intesa sottoscritto fra Cgil-Cisl-Uil regionali con la Lega delle Autonomie Locali.

La scadenza del 31 ottobre quindi deve rappresentare una scadenza importante, che di fronte alla arroganza delle scelte della Regione Lombardia è in grado di ridisegnare un welfare locale che sia in grado di soddisfare percorsi partecipativi e concertativi che tengano assieme sia gli interessi delle comunità locali , dei cittadini utenti e dei lavoratori dipendenti.

Riteniamo che il confronto aperto sia stato proficuo e permetta ai comuni ed alle Ipab di compiere serenamente le scelte piu' opportune per le loro comunità.

I Democratici di Sinistra in particolare ringraziano per il loro impegno Daniela Polenghi, assessore ai servizi sociali della Provincia di Cremona, Maura Ruggeri , assessore ai servizi sociali al Comune di Cremona , il consigliere regionale Luciano Pizzetti e tutti gli amministratori dei comuni e delle Ipab che hanno lavorato per un risultato positivo che rafforzerà il welfare locale e garantirà nuove e piu' forti certezze ai cittadini-utenti, ai dipendenti ed alle comunità locali.

La Segreteria dei Democratici di Sinistra di Cremona

ottobre 2003

 


       



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