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 Politica

15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale - martedì 3 maggio 2005
Regolamento d’uso del verde, riqualificazione della Galleria XXV Aprile, sicurezza urbana e altro ancora

Istituzione del Premio “L’Atleta Cremonese nel Mondo” ed approvazione del regolamento specifico.
La Giunta Comunale, espresso parere favorevole il 20 aprile scorso, ha assegnato questo oggetto all’esame del Consiglio Comunale per l’approvazione. L’istituzione di questo Premio, che consiste in una scultura in bronzo realizzata dall’artista cremonese Giovanni Solci, è stata decisa dall’Amministrazione Comunale per attribuire, annualmente, un riconoscimento ufficiale ai cremonesi laureatisi Campioni del Mondo e Campioni Olimpici nelle varie discipline sportive. Per quanto riguarda la denominazione del Premio si è pensato che “L’Atleta Cremonese nel Mondo” potesse racchiudere in queste semplici parole l’essenzialità per le quali si è ritenuto di istituire questo riconoscimento. Infatti la persona che lo riceverà sarà sicuramente un rappresentante delle discipline sportive, quindi “L’Atleta”; la caratteristica principale, visto che il Premio è istituito dal Comune di Cremona, è quello di premiare un atleta che sia un proprio cittadino e rappresentante della cremonesità, da qui il termine “Cremonese”; infine il fatto che questo “Atleta Cremonese” ha portato ai massimi livelli mondiali possibili, conquistando il titolo olimpico o mondiale, il proprio nome, la propria Nazione, ma anche la propria Città: per questo si è pensato di associare ad Atleta Cremonese anche “nel Mondo”. Il regolamento di questo riconoscimento è stato redatto in una forma semplice e snella, ma si è voluto che fosse caratterizzato dall’inserimento di un aspetto che è stato ritenuto molto importante, soprattutto ai nostri giorni, cioè quello del rispetto, da parte dei Campioni che saranno premiati, dei principi fondamentali di lealtà, correttezza e probità così come previsto dal Codice di Comportamento Sportivo emanato dal C.O.N.I.. L’inserimento di questa ulteriore norma è stata ritenuta di particolare rilievo in quanto questi Campioni dello Sport spesso diventano esempi da imitare per le giovani generazioni ed è opportuno che lo siano anche da un punto di vista educativo e comportamentale.
L’oggetto è stato approvato all’unanimità

Approvazione del Regolamento d’uso del verde.

Questo oggetto è stato assegnato dalla Giunta Comunale all’approvazione del Consiglio Comunale dopo avere preso atto che la Commissione Consiliare per le Politiche Ambientali si è espressa favorevolmente sul Regolamento, proponendo di integrare l’art. 10 con l’emendamento: “è vietato piantumare essenze arboree ed arbustive se non previa autorizzazione”, approvato anch’esso dalla Commissione (il file contenente il Regolamento può essere richiesto all’Ufficio Stampa, n.d.r.).
L’oggetto è stato approvato all’unanimità
Mozione in  data 24 gennaio 2005 presentata dal Consigliere Comunale del Gruppo Consiliare “Forza Italia” Ferdinando Quinzani in ordine alle azioni da promuovere per riqualificare la Galleria XXV Aprile (Testo della mozione: Premesso che la galleria di Cremona da anni versa in uno stato di progressivo degrado e vive una stagione di sottoutilizzo degli spazi; negli ultimi mesi, anche grazie a contributi pubblici, si è tornati a porre al centro dell’attenzione il problema di un recupero estetico e funzionale dell’edificio che per anni è stato fulcro sociale e commerciale del centro cittadino. Considerato che un maquillage che contempli unicamente la ripulitura dell’edificio ed il rifacimento dell’illuminazione, benché auspicabile, non può essere considerato sufficiente a riqualificare e rivitalizzare la galleria; il problema è già stato affrontato anche in altre città, con soluzioni che si sono rivelate davvero efficaci: caso esemplare è la galleria Sordi (ex Colonna) a Roma in via del Corso a fianco di Palazzo Chigi, la quale è stata semplicemente chiusa da vetrate, riscaldata d’inverno e climatizzata d’estate, abbellita da veri e propri salotti, regolata da orari di apertura e chiusura, dotata di accessi riservati per i residenti. In questo modo gli investimenti fatti sono stati preservati da imbrattatori, vandalismi vari e guano di piccioni e se ne è ricavato un ambiente molto accogliente e appetito dal punto di vista commerciale. Un intervento di tal portata non può che coinvolgere tutte le parti in causa, ovvero i proprietari condomini dell’immobile, i negozianti, i gestori di servizi e le associazioni di categoria e l’amministrazione comunale. Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la Giunta ad attivarsi al fine di esplorare la possibilità di costituire una sorta di “consorzio della galleria” che, coinvolgendo tutte le parti in causa, si ponga l’obiettivo di fare della galleria una sorta di piccolo centro commerciale, nel pieno rispetto della sua storia e della struttura architettonica dell’immobile).
Dopo l’illustrazione della mozione da parte del consigliere Ferdinando Quinzani, che ha parlato di promozione della rinascita della Galleria XXV Aprile anche se di proprietà privata, ha preso la parola l’Assessore Stefano Campagnolo, in sostituzione del Vice Sindaco, assente per malattia. L’Assessore ha anch’egli fatto cenno alla ristrutturazione dell’ex Galleria Colonna di Roma, intervento costato oltre 200 milioni di Euro. Fatta salva l’importanza della Galleria XXV Aprile nella vita della città, la capacità di intervento del Comune è minima, ha sottolineato l’Assessore, anche se l’Amministrazione ha ottenuto il sostegno della Regione per il rifacimento dell’impianto di illuminazione di questo immobile, fatto che ne accrescerà la vivibilità e la sicurezza. Trattandosi di un immobile privato, l’Amministrazione, ha precisato l’Assessore, si può solo assumere l’onere di coordinarsi con l’assemblea condominiale perché vengano prese determinate iniziative per il miglioramento dello stato dell’immobile, in quanto la costituzione di un consorzio comporta impegni di vario tipo che il Comune non può assumersi. Alla fine l’Assessore ha chiesto che la mozione non venisse posta in votazione, ma semplicemente recepita come raccomandazione. Il Consigliere Ferdinando Quinzani ha proposto di modificare l’espressione “consorzio della galleria” con “tavolo di concertazione”, chiedendo che la mozione venisse messa in votazione. Laura Carlino, intervenendo a sua volta, ha lamentato la scarsa attenzione della maggioranza verso l’argomento sollevato, nonostante il recupero dell’immobile sia strettamente alla rivitalizzazione del centro storico. Argomentazioni che sono state criticate dall’esponente dei DS Leonardo Virgilio, che ha sostenuto come l’Amministrazione sia da tempo impegnata nella riqualificazione e nella rivitalizzazione del centro storico. A sostegno della mozione si sono dichiarati il consigliere Malvezzi, così come l’esponente di AN Chiara Capelletti ed il consigliere dell’UDC Guido Borsella: tutti infatti ne hanno apprezzato l’aspetto propositivo. Il capo gruppo dei DS Pierluigi Rotelli ha dichiarato il sostegno del suo partito alla mozione, anche se ha ribadito l’attenzione delle Amministrazioni per il centro storico, come la riqualificazione dei giardini di Piazza Roma, come Piazza Roma e come, in futuro, Piazza Marconi. Terminato il dibattito, la mozione è stata posta in votazione ed approvata con la sola astensione del consigliere di Rifondazione Comunista Pierluigi Rossetti.
Mozione in data 14 febbraio 2005 presentata dai Consiglieri Comunali del Gruppo Consiliare “Forza Italia” Ferdinando Quinzani e Laura Carlino circa l’attuazione a Cremona della SSIS - indirizzo linguistico-letterario (Testo della mozione: Premesso che la riforma del sistema scolastico recentemente introdotta ha istituito corsi di formazione abilitanti all’insegnamento scolastico superiore rivolto a laureati non abitati ed insegnati precari, corsi diversificati nei diversi indirizzi disciplinari; detti corsi hanno una durata biennale a frequenza obbligatoria di circa 1100 ore e tirocinio obbligatorio presso istituti in cui non si è in servizio; la Regione Lombardia, a differenza di altre regioni, al fine di agevolare gli specializzandi, ha concesso la possibilità di esercitare il tirocinio nelle città di residenza anziché nel territorio provinciale della sede universitaria della SSIS; a Cremona, a differenza delle città capoluogo limitrofe, non è attivato alcun corso abilitante SSIS; in particolare, il corso abilitante ad indirizzo linguistico letterario, che coinvolge il più ampio bacino di utenza in quanto comprende l’abilitazione per le classi concorsuali di italiano, storia, educazione civica, geografia nella scuola media, e delle materie letterarie negli istituti superiori, non è attivato nelle sedi universitarie comodamente raggiungibili dalla nostra città, ma solo a Milano e Pavia. Considerato che entrambe le sedi sono difficilmente raggiungibili sia con mezzi pubblici che privati, anche in considerazione del fatto che molti abilitandi sono impegnati in supplenze mattutine o anche pomeridiane; che i corsi sono attivati dalle 15 alle 19 circa da lunedì a venerdì e che le assenze consentite sono solo pari ad un terzo del monte  ore comprensive di permessi lavorativi e malattia, pena la mancata convalida dei corsi frequentati; l’Università Cattolica, presente da anni a Cremona, prevede già tra le sue metodologie didattiche l’uso della videoconferenza ed e-learning; che l’Università degli Studi di Pavia ha attivato a Cremona un corso di laurea in Lettere; che Cremona, come città cablata, dovrebbe disporre delle migliori condizioni strutturali per poter utilizzare dette tecnologie, in grado di poter istituire rapidamente detti corsi; che l’attivazione di tali corsi non solo colmerebbe una grave lacuna nell’offerta formativa del sistema scolastico cremonese, ma rappresenterebbe motivi di attrazione anche per utenti di città limitrofe - ad esempio Brescia, Piacenza, Mantova - Tutto ciò considerato, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la giunta a prendere contatti con l’ateneo di Pavia e l’Università Cattolica finalizzati all’istituzione entro il prossimo settembre a Cremona della SSIS ad indirizzo linguistico letterario con utilizzo di videoconferenza ed e-learning).
Dopo l’illustrazione della mozione da parte del consigliere Ferdinando Quinzani, è intervenuto l’Assessore Gianfranco Berneri che ha definito condivisibile lo spirito del documento presentato dall’esponente di Forza Italia, anche se si è detto non d’accordo su alcuni passaggi. Per l’Assessore la mozione si scontra però con problemi di natura tecnica, anche perché vi è un apposito Consorzio tra Università che prende decisioni in merito alle scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario, non le singole Università, tenuto conto che un simile corso esiste già presso la Facoltà di Musicologia ed è assai difficile che il Consorzio decida di avviarne un altro nella nostra città. Di fronte alle spiegazioni fornite dall’Assessore, il consigliere Quinzani ha chiesto di non porre ai voti la sua mozione, sollecitando però l’Amministrazione a mantenere alta l’attenzione su questo argomento. Intervenendo nel dibattito, il consigliere Bergonzi ha sollecitato l’Amministrazione ad impegnarsi a fare in modo che anche a Cremona si possa istituire un corso di specializzazione di educazione magistrale.
*Ordine del giorno presentato da Consiglieri Comunali diversi (primo firmatario Chiara Capelletti) con cui si chiede di sottoporre al tavolo della sicurezza il problema dell’improvviso incremento della microcriminalità (Testo dell’ordine del giorno: A seguito dei continui, ripetuti e frequenti episodi di microcriminalità - furti in ville, rapine in banche, spaccate nei negozi, furti in aziende, scippi al mercato, truffe nei confronti di anziani -, si impegna il Sindaco quale rappresentante dell’intera città al tavolo della sicurezza, insieme al Presidente della Provincia, al Questore, al Prefetto e al Comandante dei Vigili Urbani, a sottoporre con determinazione il problema dell’improvviso incremento della microcriminalità, e chieda un maggiore coordinamento, compatibilmente con le forze disponibili, per far fronte ad una situazione che fortemente preoccupa la nostra cittadinanza).
*Ordine del giorno in data 17 marzo 2005 presentato dal Presidente della Commissione Consiliare Permanente attinente i rapporti con le periferie e con i comitati dei volontari, le politiche della sicurezza, della partecipazione e i tempi della città Giuseppe Bosio in ordine al tema della “sicurezza urbana” (Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale, premesso che il tema della sicurezza è entrato a far parte delle strategie e degli obiettivi programmatici dei diversi governi locali, regionali, nazionali ed europei;la Regione Lombardia, attraverso la Legge 4/2003 ha riformulato la disciplina in materia di Polizia Locale e, per la prima volta, ha istituito un assessorato regionale alla Sicurezza Urbana; il Comune di Cremona, seguendo gli indirizzi regionali e le aspettative dei propri cittadini, ha inserito il tema tra le priorità di governo integrando gli aspetti di controllo della legalità con quelli della qualità della vita, delle relazioni sociali e della qualità urbana; considerato che la Sicurezza è saper coniugare: legalità, convivenza, solidarietà, partecipazione e che è un bene collettivo che si costruire nel rapporto tra il cittadino e gli altri cittadini, tra essi e l’ambiente in cui vivono; ritenuto che la sicurezza è una problematica complessa che unitamente all’intervento repressivo per far fronte alla microcriminalità si deve connettere ai problemi della salute, dell’ambiente, dell’urbanismo, dell’educazione; precisato che anche l’art. 5 lettera (d della Legge Regionale 14 aprile 2003 n. 4 indica tra gli interventi:lo svolgimento di azioni positive quali campagne informative, interventi di arredo e riqualificazione urbana, politiche di riduzione del danno e di mediazione culturale e sociale, l’istituzione della vigilanza di quartiere o di altri strumenti e figure professionali con compiti esclusivamente preventivi, la collaborazione con gli istituti di vigilanza privata, la promozione di attività di animazione culturale in zone a rischio, lo sviluppo di attività volte all’integrazione nella comunità locale dei cittadini immigrati e ogni altra azione finalizzata a ridurre l’allarme sociale, il numero delle vittime di reato, la criminalità e gli atti incivili; valutato positivamente il documento “Coordinare le politiche per la sicurezza in ambito urbano  Piano di sviluppo”, elaborato e proposto dal gruppo di lavoro coordinato dall’Assessorato alla Sicurezza, la Commissione consiliare permanente attinente i rapporti con le periferie e con i comitati dei volontari, le politiche della sicurezza, della partecipazione e i tempi della città; impegna il Sindaco e la Giunta a dare attuazione concreta alla realizzazione del documento “Coordinare le politiche per la sicurezza in ambito urbano  Piano di sviluppo” definendo priorità e progetti da attuare nel corso dell’intero mandato; mettendo a disposizione nuove risorse sia economiche che umane indispensabili per la realizzazione dei progetti proposti con particolare riguardo all’organico della Polizia Municipale; condividendo percorsi e progetti tra Settori ed Uffici comunali diversi, innovando l’azione amministrativa e lavorando per progetti e non per competenze; rafforzando il ruolo di collaborazione del Comune nei confronti di altre istituzioni presenti sul territorio, che si occupano di “sicurezza”, al fine di perseguire l’approccio integrato e coordinato delle problematiche sociali e dei bisogni della cittadinanza; reperendo nuove risorse anche attraverso i fondi regionali; prevedendo di trasferire l’esperienza del “patto sulla sicurezza”, sottoscritto per e con il quartiere di Borgo Loreto, anche in altre zone periferiche al fine di rimuovere e prevenire le insicurezze, l’abbandono, le paure, i disagi e favorire l’inclusione sociale e l’integrazione; promuovendo attività di partecipazione attiva da parte della cittadinanza coinvolgendo Comitati spontanei, mondo del volontariato e del privato sociale al fine di favorire una comunità informata, sicura, coesa, dove la relazione tra le persone, i rapporti di buon vicinato possono diventare la protezione sociale per eccellenza e rafforzare il senso di appartenenza al proprio contesto urbano, che sia di realtà di scala, di condominio, di quartiere, di piazza e di città).
I due Ordini del Giorno sono stati trattati congiuntamente. Prima ad intervenire nel dibattito è stata l’Assessore alle Politiche alla Sicurezza Caterina Ruggeri che ha ribadito la necessità di fare chiarezza innanzitutto sulle competenze, in tema di sicurezza, dell’Ente Locale e dello Stato. L’Assessore si è quindi soffermata sulla collaborazione esistente da tempo tra Prefettura e Comune, sancita da un apposito accordo, oltre che tra Polizia Locale e Forze dell’Ordine. L’Assessore ha quindi invitato l’esponente di AN a trasformare in raccomandazione l’ordine del giorno, sollecitando nel contempo un sempre maggiore coordinamento tra le forze che operano sul territorio in tema di sicurezza. Chiara Cappelletti ha accolto la proposta dell’Assessore modificando il suo ordine del giorno, togliendo il riferimento all’incremento della microcriminalità. Durante il dibattito parere contrario all’ordine del giorno presentato da Chiara Cappelletti lo ha espresso l’esponente di Rifondazione Comunista Pierluigi Rossetti, che ha argomentato in maniera articolata la sua posizione, sostenendo, fra l’altro, che nella nostra città non esiste alcuna emergenza relativa alla microcriminalità. Perplessità il consigliere Rossetti le ha espresse anche al passaggio dell’ordine del giorno della maggioranza, laddove si parla di allargamento dell’organico della Polizia Municipale, a suo giudizio una richiesta non motivata dalla situazione sicurezza a Cremona. L’Assessore Caterina Ruggeri ha ribattuto che nell’ambito della Polizia Municipale la questione dell’organico non è affatto da sottovalutare dal momento che i compiti del Corpo sono molteplici e non possono essere sopperiti così come avviene per altri settori. Terminato il dibattito, è stato messo ai voti prima l’ordine del giorno proposto da AN, con le modifiche introdotte dalla consigliere Chiara Capelletti. L’ordine del giorno è stato approvato con il voto contrario di Rifondazione Comunista. E’ stata poi la volta dell’ordine del giorno presentata da Giuseppe Bosio nella sua veste di presidente della Commissione Consiliare per le Periferie. L’oggetto è stato approvata con l’astensione di Rifondazione Comunista.
Ordine del giorno in data 31 gennaio 2005 presentato dal Capogruppo del Gruppo Consiliare “Partito Comunista Rifondazione” Cinzia Zampini in ordine all’applicazione dell’aliquota ICI sulla prima casa nell’anno 2005 (Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale, preso atto che la legge finanziaria dello stato promulgata il 30 dicembre 2004 prevede che i Comuni possano richiedere la revisione del classamento catastale degli immobili; tenuto conto che tale riclassificazione comporterà presumibilmente un aumento del gettito ICI; considerato che la prima casa costituisce un bene primario per i cittadini cremonesi, che va salvaguardato e valorizzato; i m p e g n a la Giunta Comunale, avvalendosi della facoltà concessa dalla citata legge finanziaria, di procedere alla revisione della classificazione catastale, finalizzata anche al recupero dell’evasione, anche tramite attività straordinarie che favoriscano e rendano più celere il procedimento a supporto dei competenti uffici erariali, in modo da ottenere un gettito ICI già nell’esercizio finanziario 2005. Tutto ciò valutato, se maturasse una maggiore entrata ICI, si chiede alla Giunta di finalizzare tali risorse ad investimenti per le politiche abitative e riconsiderare l’aliquota ICI applicata sulla prima casa prevedendone una riduzione per le fasce più deboli dei cittadini) (le parti in neretto sono integrazioni e modifiche fatte dalla stessa consigliera Cinzia Zampini al testo originale, n.d.r).
Dopo un breve dibattito, l’ordine del giorno è stato posto in votazione ed approvato a larga maggioranza. Si sono astenuti, Forza Italia, AN e Lega Nord. Ha votato invece a favore Guido Borsella, UDC.
**Mozione presentata in data 17 marzo 2005 dal Consigliere Comunale del Gruppo Consiliare “Gruppo Misto” Guido Borsella con la quale si chiede che la Giunta ed il Consiglio Comunale esprimano la loro solidarietà ai Sindaci fatti oggetto di esposto alla Procura della Repubblica per aver organizzato un convegno nel corso del quale si è dibattuta la legge sulla fecondazione medicalmente assistita (Testo della mozione: La stampa ha riferito di un esposto in Procura della Repubblica in riferimento ad un convegno indetto dai sindaci di Pescarlo Masseroni Gian Pietro, di Cicognolo Otello Fontana, di Gabbioneta  Binanuova Italo Pedrini, di Cappella dè Picenardi Raffaele Leni, dove si è dibattuta la legge sulla fecondazione medicalmente assistita (legge 40). Questo episodio di cronaca, attinente anche alla vita culturale, sociale e politica della nostra comunità, mette in luce come attraverso interferenze e pressioni improprie (esposto in procura della Repubblica) si cerchi di osteggiare la libertà di aggregazione e di dibattito. Considerato che il convegno si è sviluppato su una legge approvata dalla Camera e firmata dal Presidente della Repubblica, si chiede che la Giunta ed il Consiglio Comunale esprimano la loro solidarietà ai sindaci ed alle comunità di questi paesi;che condannino un gesto così politicamente improprio quanto inopportuno dal punto di vista giuridico, gesto che tende a limitare la libertà della persona).
**Mozione presentata in data 22 marzo 2005 da Consiglieri Comunali diversi del Gruppo Consiliare “Forza Italia”  - primo firmatario Salvatore Carlo Malvezzi - con la quale si invitano il Sindaco e la Giunta Comunale ad impegnarsi a manifestare piena ed incondizionata solidarietà ai Sindaci fatti oggetto di esposto alla Procura della Repubblica per aver organizzato un pubblico convegno di approfondimento sulle disposizioni della legge 19 febbraio 2004 n. 40 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita” (Testo della mozione: Atteso che il Parlamento Italiano, ottemperando alle raccomandazioni di numerosi organismi internazionali, ha approvato la legge 19 febbraio 2004, n. 40 recante “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”, mettendo così fine ad un perdurante vuoto legislativo; la medesima legge è stata ritenuta “normativa costituzionalmente necessaria” dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 45, 13  28 gennaio 2005); è stata altresì  sancita l’ammissibilità di alcune richieste di referendum popolare abrogativo, relative ad alcuni articoli di tale disciplina; è in corso nel Paese un ampio e articolato dibattito in merito alle disposizioni specifiche contenute nella legge e, in generale, alla delicata materia in oggetto, soprattutto in ordine ai riflessi di ordine morale, etico e sociale; rilevato che i Sindaci dei Comuni di Pescarolo, Cappella Picenardi, Cicognolo e Gabbioneta Binanuova hanno congiuntamente promosso ed organizzato un pubblico convegno di approfondimento sulle disposizioni della legge n. 40, con la presenza di qualificati relatori; secondo quanto riportato dagli organi di stampa locale, il Comitato promotore dei quesiti referendari nella persona del Presidente ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cremona ipotizzando eventuali responsabilità dei Sindaci che hanno promosso tale manifestazione; ritenuto che l’iniziativa assunta dal Comitato e dai suoi sostenitori appare gravemente lesiva della libertà di espressione tutelata dall’articolo 21 della Costituzione, denotando un comportamento aggressivo ed intimidatorio nei confronti di diverse opinioni e posizioni culturali; tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Cremona invita il Sindaco e la Giunta Comunale ad impegnarsi al fine di manifestare piena ed incondizionata solidarietà ai colleghi Sindaci dei Comuni di Pescarolo, Cappella Picenardi, Cicognolo e Gabbioneta Binanuova colpiti da un grave ed immotivato atto di censura ed intimidazione; attivarsi per il pieno riconoscimento del diritto, costituzionalmente tutelato, di opinione e di libera manifestazione del pensiero; operare al fine di garantire un equilibrato e costruttivo dialogo civile e culturale, assicurando i necessari spazi di approfondimento a tutti i cittadini indipendentemente dagli orientamenti politici o culturali).
** Le due mozioni sono state trattate congiuntamente. Prima del dibattito, la maggioranza, sullo stesso argomento, ha presentato il seguente ordine del giorno: “Preso atto che la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibile la richiesta di referendum abrogativo per quattro articoli della Legge 40 del 19 febbraio 2004 recante “Norme in materia di procreazione assistita”; premesso che da questo giorno si è aperta di fatto la campagna referendaria a tutte le iniziative riguardanti la Legge 40 hanno assunto ed assumono oggettivamente il carattere d’intervento della stesa; premesso che nel Paese è in corso un articolato dibattito in merito ai contenuti della legge e gli articoli oggetto di richiesta di abrogazione che non ripropone gli schieramenti di maggioranza e minoranza in Parlamento; premesso che in questa delicata fase il compito delle istituzioni pubbliche è quello di rispettare l’autonomia delle iniziative dei comitati referendari, di tutte le forze politiche e sociali, dei cittadini che intendono partecipare alla campagna referendaria e di astenersi da ogni intervento nella stessa con prese di posizione o ancora peggio con utilizzo di risorse pubbliche a favore o contro le tesi in campo; premesso che l’atteggiamento neutrale delle istituzioni pubbliche è indispensabile per il rispetto dello spirito di referendum che è strumento a disposizione dei cittadini per intervenire direttamente nei processi legislativi, costituisce, in questo caso, la condizione per il pieno riconoscimento del diritto d’opinione e di libera manifestazione del pensiero e la garanzia di un equilibrato dialogo civile e culturale; premesso che il Consiglio Comunale di Cremona conferma che le istituzioni pubbliche cremonesi sapranno favorire lo svilupparsi della campagna referendaria senza prevaricazioni nei confronti di nessuno; premesso che in merito alle questioni che dividono alcuni Sindaci della nostra Provincia ed il Comitato Referendum per il SI non è compito del Consiglio Comunale entrare nel merito di scelte ed iniziative promosse in altri comuni ed in altri contesti. Tuttavia, per favorire un sereno e proficuo confronto di opinioni e posizioni, per evitare conflitti istituzionali, e ricondurre alla politica un dibattito che rischia di protrarsi in sedi diverse dalla stessa; il Consiglio Comunale di Cremona invita i Sindaci dei Comuni di Pescarolo, Cappella Picenardi, Cicognolo e Gabbioneta Binanuova a promuovere ed organizzare, prima del 12 giugno ed in accordo con i comitati, un pubblico convegno di approfondimento con la presenza di relatori sostenitori delle diverse posizioni in campo nella campagna referendaria; contestualmente invita il Comitato Referendum per il SI a ritirare l’esposto inoltrato alla Magistratura”.

Dopo che il consigliere Malvezzi ha illustrato la propria mozione, invitando alla moderazione ed al buon senso, a non portare la discussione politica nelle aule dei tribunali, ma a fare politica nelle sedi opportune, invocando la libertà di espressione e criticando il “malcostume” di fare politica attraverso la magistratura, il consigliere Guido Borsella ha dichiarato di condividere questa posizione e ha ritirato la propria mozione, associandosi a quella di FI. Dal canto suo il consigliere Pierluigi Rotelli ha lamentato che da parte della minoranza non sia stata pronunciata nessuna critica ai Sindaci, e questo significa che vi è la condivisione di un atteggiamento che è sbagliato a monte. Rotelli ha lamentato inoltre che, da parte della minoranza, non vi è stato alcun atto sulla necessità di un confronto sereno tra le varie posizioni, ma solo la demonizzazione della posizione assunta dall’esponente del Comitato per il SI, Cristina Manfredini. Quinzani è intervenuto per fare presente che la maggioranza si è trovata costretta a difendere, per ragioni di partito, una posizione che in fondo si trova in imbarazzo a condividere pienamente. Terminato il dibattito, caratterizzato da toni vivaci, è stata posta ai voti la mozione presentata dal consigliere Carlo Malvezzi. La mozione è stata respinta con l’astensione di Giuseppe Bosio, Daniele Burgazzi e Matteo Lodi. Messo ai voti quindi l’ordine del giorno della maggioranza, è stato approvato con l’astensione della Lega Nord.
Mozione presentata in data 21 marzo 2005 da Consiglieri Comunali diversi del Gruppo Consiliare “Forza Italia”  - primo firmatario Carlino Laura - inerente il questionario “Giovani, protagonisti per una comunità che cambia”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e di prossima distribuzione nelle scuole (Testo della mozione: Nei giorni scorsi ci è giunta notizia di un questionario (datato 10.02.05) indirizzato ai Dirigenti Scolastici cremonesi e riferito al progetto “Giovani protagonisti per una comunità che cambia”, promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili. In detto questionario si propongono domande relative alla “percezione del giovane riguardo al reddito famigliare (dopo aver rilevato la professione dei genitori: dom. 3-4-5), all’orientamento politico, alle scelte politiche e sociali (35); si chiede addirittura di specificare a quali associazioni e/o gruppi organizzati il giovane ha aderito o aderisce, con quale ruolo e perché (18-19-20). Altre richieste riguardano l’adesione a manifestazioni dichiaratamente politiche (21-22-23) anche in ambito scolastico. Un simile questionari benché mimetizzato sotto il pretesto della “ricerca  azione sulla percezione che hanno i giovani rispetto alla partecipazioni contiene palesi quanto sconcertanti violazioni della privacy dei giovani e delle loro famiglie. L’anonimato è solo un paravento, perché troppe sono le informazioni richieste (età, sesso, scuola, classe, titolo di studio e professione dei genitori) che permettono di restringere il campo e di identificare i soggetti. Oltre a queste considerazioni formali, è necessario entrare nel merito del progetto. Ancora una volta il Comune si arroga il ruolo di interprete, gestore e solutore delle esigenze e dei bisogni dei cittadini, marginalizzando il ruolo della famiglia nell’orientamento educativo. E’ il solito esempio di “sussidiarietà alla rovescia”, di cui l’Amministrazione ulivista di Cremona dà così spesso prova. Scopriamo inoltre che “sono stati creati due gruppi di lavoro, uno tecnico e uno politico”, presentati come logica conseguenza della mozione approvata dal consiglio comunale a proposito della costituzione “di un organismo di rappresentanza e partecipazione delle giovani generazioni”. Di tali gruppi di lavoro non si faceva parola nella mozione, men che meno di uno “politico” a cui nessun esponente di minoranza risulta essere stato invitato. Leggendo il questionario si ha la netta impressione che il vero obiettivo sia quello di acquisire una mappatura culturale e socio-politica del mondo giovanile, allo scopo di porre in atto iniziative finalizzate alla raccolta del consenso e all’orientamento ideologico, escludendo accuratamente le famiglie e ridicolizzandone il fondamentale ruolo educativo. Tutto ciò premesso, si chiede al Sindaco e alla Giunta di interrompere immediatamente il progetto avviato secondo le suddette modalità, nonché ad astenersi dall’inviare il questionario alle scuole. Si chiede inoltre che la questione venga debitamente rimandata alla discussione nella Commissione Politiche Giovanili).
Laura Carlino, illustrando la mozione, ha lamentato che la discussione sia stata decisa dopo che il questionario è già stato distribuito, con un atteggiamento così irrispettoso nei confronti del Consiglio Comunale che non è stato adeguatamente informato in tempo utile su un’iniziativa che riveste un carattere di grande delicatezza, soprattutto perché rivolta ai giovani e perché tratta dati sensibili. Laura Carlino ha adombrato che lo scopo del questionario sarebbe una “mappatura” per porre in atto, nei prossimi anni, un’azione volta alla ricerca del consenso. Pierluigi Rossetti, Rifondazione Comunista, intervenendo nel dibattito, ha definito oscurantista ed illiberale la mozione presentata, anche perché il questionario sottoposto alle scuole è anonimo ed è lasciata piena libertà agli istituti se partecipare a questa iniziativa e agli studenti di rispondere o meno: un questionario che va collocato nello spirito di partecipazione che l’Amministrazione vuole stimolare e che è frutto di un lavoro fatto in autonomia, da un’agenzia come il Gruppo Abele di Torino, senza alcun elemento di ingerenza. Per il consigliere Rossetti l’iniziativa di Laura Carlino è solo una forma di strumentalizzazione politica, supportata da una campagna di stampa compiacente. Critico verso la posizione di Laura Carlino anche il consigliere della Margherita Daniele Burgazzi per il tono usato nella mozione. L’esponente della Margherita ha fatto notare che, se alcune scuole non l’hanno condiviso, forse non vi è stata una sufficiente comunicazione. Roberto Galletti, Presidente della Commissione Politiche Giovanili, ha precisato che il questionario è stato illustrato in sede di Commissione e nessun esponente della minoranza ha allora sollevato dubbi, anche se era stato fatto presente che sarebbe stato distribuito nelle scuole. Galletti ha sottolineato che si tratta di un questionario anonimo e che vi sono trattati dati che non possono essere definiti sensibili. Anche per il consigliere Matteo Lodi le domande presenti nel questionario non hanno nulla di scandaloso e, soprattutto, sono perfettamente adeguate al tipo di pubblico al quale vengono rivolte. Per il consigliere Zaffanella, Lega Nord, critico verso il modo in cui il questionario è stato illustrato in sede di Commissione, le domande poste non sono utili a conoscere i reali bisogni dei giovani. Sostegno alla mozione di Laura Carlino è stato espresso da Guido Borsella, UDC. Per Carlo Malvezzi, FI, è tardivo che il questionario venga presentato in Commissione il 9 maggio prossimo, è così mancato in questo modo un confronto tra le parti che avrebbe potuto comportare anche dei miglioramenti. Per Malvezzi i giovani a Cremona non sono una somma di pareri e di opinioni, ma sono persone che vivono di rapporti, che sanno aggregarsi. Per l’esponente di FI è sbagliato l’approccio politico del questionario, che ha una finalità ambigua ed assomiglia piuttosto ad una “schedatura politica”: si tratta di un approccio, politico e sociologico, non culturale, che prescinde dalla realtà, mentre i ragazzi hanno bisogno di amici che li aiutino a diventare uomini e donne. Il dibattito è stato chiuso dall’intervento dell’Assessore alle Politiche Giovanili Celestina Villa che, dopo avere lamentato che questo dibattito è stato preceduto da informazioni inesatte, ha detto che il progetto nel quale è inserito il questionario è frutto di un accordo di programma, basato su una legge nazionale, e per questo ha ottenuto i necessari finanziamenti. L’Assessore ha aggiunto che il Centro Servizi Amministrativi, ex Provveditorato, ha approvata il questionario, ritenendolo adeguato al fine perseguito. L’Assessore ha inoltre sottolineato che le Politiche Giovanili da anni sono presenti all’interno della scuola e dunque conoscono la realtà giovanile cremonese a fondo, grazie alla presenza di un’équipe efficace ed efficiente, che merita rispetto per il lavoro che ha svolto e svolge e che, in questo momento, si è sentita messa sotto accusa. Per l’Assessore, che ha portato ad esempio della bontà dell’esperimento altri iniziative simili attuate in altre zone ed altri contesti, chi amministra ha il dovere di conoscere che cosa si aspettano coloro che sono amministrati. L’Assessore, che ha concluso il suo intervento illustrando il progetto che sta alla base del questionario, ha dichiarato che la maggioranza degli istituti superiori cittadini ha comunque accolto il questionario, preceduto da un confronto condiviso con i dirigenti scolastici. Concluso il dibattito, la mozione, approvata solo dagli esponenti della minoranza, è stata posta in votazione e respinta a larga maggioranza.

 


       



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