15 Settembre, 2002
Consiglio Comunale - martedì 3 maggio 2005
Regolamento d’uso del verde, riqualificazione della Galleria XXV Aprile, sicurezza urbana e altro ancora
Istituzione del Premio “L’Atleta Cremonese nel Mondo” ed approvazione
del regolamento specifico.
La Giunta Comunale, espresso parere favorevole il 20
aprile scorso, ha assegnato questo oggetto all’esame del Consiglio Comunale
per l’approvazione. L’istituzione di questo Premio, che consiste in una
scultura in bronzo realizzata dall’artista cremonese Giovanni Solci, è stata
decisa dall’Amministrazione Comunale per attribuire, annualmente, un
riconoscimento ufficiale ai cremonesi laureatisi Campioni del Mondo e Campioni
Olimpici nelle varie discipline sportive. Per quanto riguarda la denominazione
del Premio si è pensato che “L’Atleta Cremonese nel Mondo” potesse
racchiudere in queste semplici parole l’essenzialità per le quali si è
ritenuto di istituire questo riconoscimento. Infatti la persona che lo riceverà
sarà sicuramente un rappresentante delle discipline sportive, quindi “L’Atleta”;
la caratteristica principale, visto che il Premio è istituito dal Comune di
Cremona, è quello di premiare un atleta che sia un proprio cittadino e
rappresentante della cremonesità, da qui il termine “Cremonese”; infine il
fatto che questo “Atleta Cremonese” ha portato ai massimi livelli mondiali
possibili, conquistando il titolo olimpico o mondiale, il proprio nome, la
propria Nazione, ma anche la propria Città: per questo si è pensato di
associare ad Atleta Cremonese anche “nel Mondo”. Il regolamento di questo
riconoscimento è stato redatto in una forma semplice e snella, ma si è voluto
che fosse caratterizzato dall’inserimento di un aspetto che è stato ritenuto
molto importante, soprattutto ai nostri giorni, cioè quello del rispetto, da
parte dei Campioni che saranno premiati, dei principi fondamentali di lealtà,
correttezza e probità così come previsto dal Codice di Comportamento Sportivo
emanato dal C.O.N.I.. L’inserimento di questa ulteriore norma è stata
ritenuta di particolare rilievo in quanto questi Campioni dello Sport spesso
diventano esempi da imitare per le giovani generazioni ed è opportuno che lo
siano anche da un punto di vista educativo e comportamentale.
L’oggetto è stato approvato all’unanimità
Approvazione del Regolamento d’uso del verde.
Questo oggetto è stato assegnato dalla Giunta Comunale all’approvazione
del Consiglio Comunale dopo avere preso atto che la Commissione Consiliare per
le Politiche Ambientali si è espressa favorevolmente sul Regolamento,
proponendo di integrare l’art. 10 con l’emendamento: “è vietato
piantumare essenze arboree ed arbustive se non previa autorizzazione”,
approvato anch’esso dalla Commissione (il file contenente il Regolamento può
essere richiesto all’Ufficio Stampa, n.d.r.).
L’oggetto è stato approvato all’unanimità
Mozione in data 24 gennaio 2005 presentata dal Consigliere Comunale del
Gruppo Consiliare “Forza Italia” Ferdinando Quinzani in ordine alle azioni
da promuovere per riqualificare la Galleria XXV Aprile (Testo della mozione:
Premesso che la galleria di Cremona da anni versa in uno stato di progressivo
degrado e vive una stagione di sottoutilizzo degli spazi; negli ultimi mesi,
anche grazie a contributi pubblici, si è tornati a porre al centro dell’attenzione
il problema di un recupero estetico e funzionale dell’edificio che per anni è
stato fulcro sociale e commerciale del centro cittadino. Considerato che un
maquillage che contempli unicamente la ripulitura dell’edificio ed il
rifacimento dell’illuminazione, benché auspicabile, non può essere
considerato sufficiente a riqualificare e rivitalizzare la galleria; il problema
è già stato affrontato anche in altre città, con soluzioni che si sono
rivelate davvero efficaci: caso esemplare è la galleria Sordi (ex Colonna) a
Roma in via del Corso a fianco di Palazzo Chigi, la quale è stata semplicemente
chiusa da vetrate, riscaldata d’inverno e climatizzata d’estate, abbellita
da veri e propri salotti, regolata da orari di apertura e chiusura, dotata di
accessi riservati per i residenti. In questo modo gli investimenti fatti sono
stati preservati da imbrattatori, vandalismi vari e guano di piccioni e se ne è
ricavato un ambiente molto accogliente e appetito dal punto di vista
commerciale. Un intervento di tal portata non può che coinvolgere tutte le
parti in causa, ovvero i proprietari condomini dell’immobile, i negozianti, i
gestori di servizi e le associazioni di categoria e l’amministrazione
comunale. Tutto ciò premesso, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la
Giunta ad attivarsi al fine di esplorare la possibilità di costituire una sorta
di “consorzio della galleria” che, coinvolgendo tutte le parti in causa, si
ponga l’obiettivo di fare della galleria una sorta di piccolo centro
commerciale, nel pieno rispetto della sua storia e della struttura
architettonica dell’immobile).
Dopo l’illustrazione della mozione da parte del consigliere Ferdinando
Quinzani, che ha parlato di promozione della rinascita della Galleria XXV Aprile
anche se di proprietà privata, ha preso la parola l’Assessore Stefano
Campagnolo, in sostituzione del Vice Sindaco, assente per malattia. L’Assessore
ha anch’egli fatto cenno alla ristrutturazione dell’ex Galleria Colonna di
Roma, intervento costato oltre 200 milioni di Euro. Fatta salva l’importanza
della Galleria XXV Aprile nella vita della città, la capacità di intervento
del Comune è minima, ha sottolineato l’Assessore, anche se l’Amministrazione
ha ottenuto il sostegno della Regione per il rifacimento dell’impianto di
illuminazione di questo immobile, fatto che ne accrescerà la vivibilità e la
sicurezza. Trattandosi di un immobile privato, l’Amministrazione, ha precisato
l’Assessore, si può solo assumere l’onere di coordinarsi con l’assemblea
condominiale perché vengano prese determinate iniziative per il miglioramento
dello stato dell’immobile, in quanto la costituzione di un consorzio comporta
impegni di vario tipo che il Comune non può assumersi. Alla fine l’Assessore
ha chiesto che la mozione non venisse posta in votazione, ma semplicemente
recepita come raccomandazione. Il Consigliere Ferdinando Quinzani ha proposto di
modificare l’espressione “consorzio della galleria” con “tavolo di
concertazione”, chiedendo che la mozione venisse messa in votazione. Laura
Carlino, intervenendo a sua volta, ha lamentato la scarsa attenzione della
maggioranza verso l’argomento sollevato, nonostante il recupero dell’immobile
sia strettamente alla rivitalizzazione del centro storico. Argomentazioni che
sono state criticate dall’esponente dei DS Leonardo Virgilio, che ha sostenuto
come l’Amministrazione sia da tempo impegnata nella riqualificazione e nella
rivitalizzazione del centro storico. A sostegno della mozione si sono dichiarati
il consigliere Malvezzi, così come l’esponente di AN Chiara Capelletti ed il
consigliere dell’UDC Guido Borsella: tutti infatti ne hanno apprezzato l’aspetto
propositivo. Il capo gruppo dei DS Pierluigi Rotelli ha dichiarato il sostegno
del suo partito alla mozione, anche se ha ribadito l’attenzione delle
Amministrazioni per il centro storico, come la riqualificazione dei giardini di
Piazza Roma, come Piazza Roma e come, in futuro, Piazza Marconi. Terminato il
dibattito, la mozione è stata posta in votazione ed approvata con la sola
astensione del consigliere di Rifondazione Comunista Pierluigi Rossetti.
Mozione in data 14 febbraio 2005 presentata dai Consiglieri Comunali del
Gruppo Consiliare “Forza Italia” Ferdinando Quinzani e Laura Carlino circa l’attuazione
a Cremona della SSIS - indirizzo linguistico-letterario (Testo della
mozione: Premesso che la riforma del sistema scolastico recentemente introdotta
ha istituito corsi di formazione abilitanti all’insegnamento scolastico
superiore rivolto a laureati non abitati ed insegnati precari, corsi
diversificati nei diversi indirizzi disciplinari; detti corsi hanno una durata
biennale a frequenza obbligatoria di circa 1100 ore e tirocinio obbligatorio
presso istituti in cui non si è in servizio; la Regione Lombardia, a differenza
di altre regioni, al fine di agevolare gli specializzandi, ha concesso la
possibilità di esercitare il tirocinio nelle città di residenza anziché nel
territorio provinciale della sede universitaria della SSIS; a Cremona, a
differenza delle città capoluogo limitrofe, non è attivato alcun corso
abilitante SSIS; in particolare, il corso abilitante ad indirizzo linguistico
letterario, che coinvolge il più ampio bacino di utenza in quanto comprende l’abilitazione
per le classi concorsuali di italiano, storia, educazione civica, geografia
nella scuola media, e delle materie letterarie negli istituti superiori, non è
attivato nelle sedi universitarie comodamente raggiungibili dalla nostra città,
ma solo a Milano e Pavia. Considerato che entrambe le sedi sono difficilmente
raggiungibili sia con mezzi pubblici che privati, anche in considerazione del
fatto che molti abilitandi sono impegnati in supplenze mattutine o anche
pomeridiane; che i corsi sono attivati dalle 15 alle 19 circa da lunedì a
venerdì e che le assenze consentite sono solo pari ad un terzo del monte
ore comprensive di permessi lavorativi e malattia, pena la mancata convalida dei
corsi frequentati; l’Università Cattolica, presente da anni a Cremona,
prevede già tra le sue metodologie didattiche l’uso della videoconferenza ed
e-learning; che l’Università degli Studi di Pavia ha attivato a Cremona un
corso di laurea in Lettere; che Cremona, come città cablata, dovrebbe disporre
delle migliori condizioni strutturali per poter utilizzare dette tecnologie, in
grado di poter istituire rapidamente detti corsi; che l’attivazione di tali
corsi non solo colmerebbe una grave lacuna nell’offerta formativa del sistema
scolastico cremonese, ma rappresenterebbe motivi di attrazione anche per utenti
di città limitrofe - ad esempio Brescia, Piacenza, Mantova - Tutto ciò
considerato, il Consiglio Comunale impegna il Sindaco e la giunta a prendere
contatti con l’ateneo di Pavia e l’Università Cattolica finalizzati all’istituzione
entro il prossimo settembre a Cremona della SSIS ad indirizzo linguistico
letterario con utilizzo di videoconferenza ed e-learning).
Dopo l’illustrazione della mozione da parte del consigliere Ferdinando
Quinzani, è intervenuto l’Assessore Gianfranco Berneri che ha definito
condivisibile lo spirito del documento presentato dall’esponente di Forza
Italia, anche se si è detto non d’accordo su alcuni passaggi. Per l’Assessore
la mozione si scontra però con problemi di natura tecnica, anche perché vi è
un apposito Consorzio tra Università che prende decisioni in merito alle scuole
di specializzazione per l’insegnamento secondario, non le singole Università,
tenuto conto che un simile corso esiste già presso la Facoltà di Musicologia
ed è assai difficile che il Consorzio decida di avviarne un altro nella nostra
città. Di fronte alle spiegazioni fornite dall’Assessore, il consigliere
Quinzani ha chiesto di non porre ai voti la sua mozione, sollecitando però l’Amministrazione
a mantenere alta l’attenzione su questo argomento. Intervenendo nel dibattito,
il consigliere Bergonzi ha sollecitato l’Amministrazione ad impegnarsi a fare
in modo che anche a Cremona si possa istituire un corso di specializzazione di
educazione magistrale.
*Ordine del giorno presentato da Consiglieri Comunali diversi (primo
firmatario Chiara Capelletti) con cui si chiede di sottoporre al tavolo della
sicurezza il problema dell’improvviso incremento della microcriminalità
(Testo dell’ordine del giorno: A seguito dei continui, ripetuti e frequenti
episodi di microcriminalità - furti in ville, rapine in banche, spaccate nei
negozi, furti in aziende, scippi al mercato, truffe nei confronti di anziani -,
si impegna il Sindaco quale rappresentante dell’intera città al tavolo della
sicurezza, insieme al Presidente della Provincia, al Questore, al Prefetto e al
Comandante dei Vigili Urbani, a sottoporre con determinazione il problema dell’improvviso
incremento della microcriminalità, e chieda un maggiore coordinamento,
compatibilmente con le forze disponibili, per far fronte ad una situazione che
fortemente preoccupa la nostra cittadinanza).
*Ordine del giorno in data 17 marzo 2005 presentato dal Presidente della
Commissione Consiliare Permanente attinente i rapporti con le periferie e con i
comitati dei volontari, le politiche della sicurezza, della partecipazione e i
tempi della città Giuseppe Bosio in ordine al tema della “sicurezza urbana”
(Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale, premesso che il tema
della sicurezza è entrato a far parte delle strategie e degli obiettivi
programmatici dei diversi governi locali, regionali, nazionali ed europei;la
Regione Lombardia, attraverso la Legge 4/2003 ha riformulato la disciplina in
materia di Polizia Locale e, per la prima volta, ha istituito un assessorato
regionale alla Sicurezza Urbana; il Comune di Cremona, seguendo gli indirizzi
regionali e le aspettative dei propri cittadini, ha inserito il tema tra le
priorità di governo integrando gli aspetti di controllo della legalità con
quelli della qualità della vita, delle relazioni sociali e della qualità
urbana; considerato che la Sicurezza è saper coniugare: legalità, convivenza,
solidarietà, partecipazione e che è un bene collettivo che si costruire nel
rapporto tra il cittadino e gli altri cittadini, tra essi e l’ambiente in cui
vivono; ritenuto che la sicurezza è una problematica complessa che unitamente
all’intervento repressivo per far fronte alla microcriminalità si deve
connettere ai problemi della salute, dell’ambiente, dell’urbanismo, dell’educazione;
precisato che anche l’art. 5 lettera (d della Legge Regionale 14 aprile 2003
n. 4 indica tra gli interventi:lo svolgimento di azioni positive quali campagne
informative, interventi di arredo e riqualificazione urbana, politiche di
riduzione del danno e di mediazione culturale e sociale, l’istituzione della
vigilanza di quartiere o di altri strumenti e figure professionali con compiti
esclusivamente preventivi, la collaborazione con gli istituti di vigilanza
privata, la promozione di attività di animazione culturale in zone a rischio,
lo sviluppo di attività volte all’integrazione nella comunità locale dei
cittadini immigrati e ogni altra azione finalizzata a ridurre l’allarme
sociale, il numero delle vittime di reato, la criminalità e gli atti incivili;
valutato positivamente il documento “Coordinare le politiche per la sicurezza
in ambito urbano Piano di sviluppo”, elaborato e proposto dal gruppo di
lavoro coordinato dall’Assessorato alla Sicurezza, la Commissione consiliare
permanente attinente i rapporti con le periferie e con i comitati dei volontari,
le politiche della sicurezza, della partecipazione e i tempi della città;
impegna il Sindaco e la Giunta a dare attuazione concreta alla realizzazione del
documento “Coordinare le politiche per la sicurezza in ambito urbano
Piano di sviluppo” definendo priorità e progetti da attuare nel corso dell’intero
mandato; mettendo a disposizione nuove risorse sia economiche che umane
indispensabili per la realizzazione dei progetti proposti con particolare
riguardo all’organico della Polizia Municipale; condividendo percorsi e
progetti tra Settori ed Uffici comunali diversi, innovando l’azione
amministrativa e lavorando per progetti e non per competenze; rafforzando il
ruolo di collaborazione del Comune nei confronti di altre istituzioni presenti
sul territorio, che si occupano di “sicurezza”, al fine di perseguire l’approccio
integrato e coordinato delle problematiche sociali e dei bisogni della
cittadinanza; reperendo nuove risorse anche attraverso i fondi regionali;
prevedendo di trasferire l’esperienza del “patto sulla sicurezza”,
sottoscritto per e con il quartiere di Borgo Loreto, anche in altre zone
periferiche al fine di rimuovere e prevenire le insicurezze, l’abbandono, le
paure, i disagi e favorire l’inclusione sociale e l’integrazione;
promuovendo attività di partecipazione attiva da parte della cittadinanza
coinvolgendo Comitati spontanei, mondo del volontariato e del privato sociale al
fine di favorire una comunità informata, sicura, coesa, dove la relazione tra
le persone, i rapporti di buon vicinato possono diventare la protezione sociale
per eccellenza e rafforzare il senso di appartenenza al proprio contesto urbano,
che sia di realtà di scala, di condominio, di quartiere, di piazza e di
città).
I due Ordini del Giorno sono stati trattati congiuntamente. Prima
ad intervenire nel dibattito è stata l’Assessore alle Politiche alla
Sicurezza Caterina Ruggeri che ha ribadito la necessità di fare chiarezza
innanzitutto sulle competenze, in tema di sicurezza, dell’Ente Locale e dello
Stato. L’Assessore si è quindi soffermata sulla collaborazione esistente da
tempo tra Prefettura e Comune, sancita da un apposito accordo, oltre che tra
Polizia Locale e Forze dell’Ordine. L’Assessore ha quindi invitato l’esponente
di AN a trasformare in raccomandazione l’ordine del giorno, sollecitando nel
contempo un sempre maggiore coordinamento tra le forze che operano sul
territorio in tema di sicurezza. Chiara Cappelletti ha accolto la proposta dell’Assessore
modificando il suo ordine del giorno, togliendo il riferimento all’incremento
della microcriminalità. Durante il dibattito parere contrario all’ordine del
giorno presentato da Chiara Cappelletti lo ha espresso l’esponente di
Rifondazione Comunista Pierluigi Rossetti, che ha argomentato in maniera
articolata la sua posizione, sostenendo, fra l’altro, che nella nostra città
non esiste alcuna emergenza relativa alla microcriminalità. Perplessità il
consigliere Rossetti le ha espresse anche al passaggio dell’ordine del giorno
della maggioranza, laddove si parla di allargamento dell’organico della
Polizia Municipale, a suo giudizio una richiesta non motivata dalla situazione
sicurezza a Cremona. L’Assessore Caterina Ruggeri ha ribattuto che nell’ambito
della Polizia Municipale la questione dell’organico non è affatto da
sottovalutare dal momento che i compiti del Corpo sono molteplici e non possono
essere sopperiti così come avviene per altri settori. Terminato il dibattito,
è stato messo ai voti prima l’ordine del giorno proposto da AN, con le
modifiche introdotte dalla consigliere Chiara Capelletti. L’ordine del giorno
è stato approvato con il voto contrario di Rifondazione Comunista. E’ stata
poi la volta dell’ordine del giorno presentata da Giuseppe Bosio nella sua
veste di presidente della Commissione Consiliare per le Periferie. L’oggetto
è stato approvata con l’astensione di Rifondazione Comunista.
Ordine del giorno in data 31 gennaio 2005 presentato dal Capogruppo del
Gruppo Consiliare “Partito Comunista Rifondazione” Cinzia Zampini in ordine
all’applicazione dell’aliquota ICI sulla prima casa nell’anno 2005
(Testo dell’ordine del giorno: Il Consiglio Comunale, preso atto che la legge
finanziaria dello stato promulgata il 30 dicembre 2004 prevede che i Comuni
possano richiedere la revisione del classamento catastale degli immobili; tenuto
conto che tale riclassificazione comporterà presumibilmente un aumento del
gettito ICI; considerato che la prima casa costituisce un bene primario per i
cittadini cremonesi, che va salvaguardato e valorizzato; i m p e g n a la Giunta
Comunale, avvalendosi della facoltà concessa dalla citata legge finanziaria, di
procedere alla revisione della classificazione catastale, finalizzata anche al
recupero dell’evasione, anche tramite attività straordinarie che favoriscano
e rendano più celere il procedimento a supporto dei competenti uffici erariali,
in modo da ottenere un gettito ICI già nell’esercizio finanziario 2005. Tutto
ciò valutato, se maturasse una maggiore entrata ICI, si chiede alla Giunta di
finalizzare tali risorse ad investimenti per le politiche abitative e
riconsiderare l’aliquota ICI applicata sulla prima casa prevedendone una
riduzione per le fasce più deboli dei cittadini) (le parti in neretto sono
integrazioni e modifiche fatte dalla stessa consigliera Cinzia Zampini al testo
originale, n.d.r).
Dopo un breve dibattito, l’ordine del giorno è stato posto in votazione ed
approvato a larga maggioranza. Si sono astenuti, Forza Italia, AN e Lega Nord.
Ha votato invece a favore Guido Borsella, UDC.
**Mozione presentata in data 17 marzo 2005 dal Consigliere Comunale del
Gruppo Consiliare “Gruppo Misto” Guido Borsella con la quale si chiede che
la Giunta ed il Consiglio Comunale esprimano la loro solidarietà ai Sindaci
fatti oggetto di esposto alla Procura della Repubblica per aver organizzato un
convegno nel corso del quale si è dibattuta la legge sulla fecondazione
medicalmente assistita (Testo della mozione: La stampa ha riferito di un
esposto in Procura della Repubblica in riferimento ad un convegno indetto dai
sindaci di Pescarlo Masseroni Gian Pietro, di Cicognolo Otello Fontana, di
Gabbioneta Binanuova Italo Pedrini, di Cappella dè Picenardi Raffaele
Leni, dove si è dibattuta la legge sulla fecondazione medicalmente assistita
(legge 40). Questo episodio di cronaca, attinente anche alla vita culturale,
sociale e politica della nostra comunità, mette in luce come attraverso
interferenze e pressioni improprie (esposto in procura della Repubblica) si
cerchi di osteggiare la libertà di aggregazione e di dibattito. Considerato che
il convegno si è sviluppato su una legge approvata dalla Camera e firmata dal
Presidente della Repubblica, si chiede che la Giunta ed il Consiglio Comunale
esprimano la loro solidarietà ai sindaci ed alle comunità di questi paesi;che
condannino un gesto così politicamente improprio quanto inopportuno dal punto
di vista giuridico, gesto che tende a limitare la libertà della persona).
**Mozione presentata in data 22 marzo 2005 da Consiglieri Comunali diversi
del Gruppo Consiliare “Forza Italia” - primo firmatario Salvatore
Carlo Malvezzi - con la quale si invitano il Sindaco e la Giunta Comunale ad
impegnarsi a manifestare piena ed incondizionata solidarietà ai Sindaci fatti
oggetto di esposto alla Procura della Repubblica per aver organizzato un
pubblico convegno di approfondimento sulle disposizioni della legge 19 febbraio
2004 n. 40 “Norme in materia di procreazione medicalmente assistita”
(Testo della mozione: Atteso che il Parlamento Italiano, ottemperando alle
raccomandazioni di numerosi organismi internazionali, ha approvato la legge 19
febbraio 2004, n. 40 recante “Norme in materia di procreazione medicalmente
assistita”, mettendo così fine ad un perdurante vuoto legislativo; la
medesima legge è stata ritenuta “normativa costituzionalmente necessaria”
dalla Corte Costituzionale (sentenza n. 45, 13 28 gennaio 2005); è stata
altresì sancita l’ammissibilità di alcune richieste di referendum
popolare abrogativo, relative ad alcuni articoli di tale disciplina; è in corso
nel Paese un ampio e articolato dibattito in merito alle disposizioni specifiche
contenute nella legge e, in generale, alla delicata materia in oggetto,
soprattutto in ordine ai riflessi di ordine morale, etico e sociale; rilevato
che i Sindaci dei Comuni di Pescarolo, Cappella Picenardi, Cicognolo e
Gabbioneta Binanuova hanno congiuntamente promosso ed organizzato un pubblico
convegno di approfondimento sulle disposizioni della legge n. 40, con la
presenza di qualificati relatori; secondo quanto riportato dagli organi di
stampa locale, il Comitato promotore dei quesiti referendari nella persona del
Presidente ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Cremona ipotizzando eventuali responsabilità dei Sindaci che hanno
promosso tale manifestazione; ritenuto che l’iniziativa assunta dal Comitato e
dai suoi sostenitori appare gravemente lesiva della libertà di espressione
tutelata dall’articolo 21 della Costituzione, denotando un comportamento
aggressivo ed intimidatorio nei confronti di diverse opinioni e posizioni
culturali; tutto ciò premesso il Consiglio Comunale di Cremona invita il
Sindaco e la Giunta Comunale ad impegnarsi al fine di manifestare piena ed
incondizionata solidarietà ai colleghi Sindaci dei Comuni di Pescarolo,
Cappella Picenardi, Cicognolo e Gabbioneta Binanuova colpiti da un grave ed
immotivato atto di censura ed intimidazione; attivarsi per il pieno
riconoscimento del diritto, costituzionalmente tutelato, di opinione e di libera
manifestazione del pensiero; operare al fine di garantire un equilibrato e
costruttivo dialogo civile e culturale, assicurando i necessari spazi di
approfondimento a tutti i cittadini indipendentemente dagli orientamenti
politici o culturali).
** Le due mozioni sono state trattate congiuntamente. Prima del
dibattito, la maggioranza, sullo stesso argomento, ha presentato il seguente
ordine del giorno: “Preso atto che la Corte Costituzionale ha dichiarato
ammissibile la richiesta di referendum abrogativo per quattro articoli della
Legge 40 del 19 febbraio 2004 recante “Norme in materia di procreazione
assistita”; premesso che da questo giorno si è aperta di fatto la campagna
referendaria a tutte le iniziative riguardanti la Legge 40 hanno assunto ed
assumono oggettivamente il carattere d’intervento della stesa; premesso che
nel Paese è in corso un articolato dibattito in merito ai contenuti della legge
e gli articoli oggetto di richiesta di abrogazione che non ripropone gli
schieramenti di maggioranza e minoranza in Parlamento; premesso che in questa
delicata fase il compito delle istituzioni pubbliche è quello di rispettare l’autonomia
delle iniziative dei comitati referendari, di tutte le forze politiche e
sociali, dei cittadini che intendono partecipare alla campagna referendaria e di
astenersi da ogni intervento nella stessa con prese di posizione o ancora peggio
con utilizzo di risorse pubbliche a favore o contro le tesi in campo; premesso
che l’atteggiamento neutrale delle istituzioni pubbliche è indispensabile per
il rispetto dello spirito di referendum che è strumento a disposizione dei
cittadini per intervenire direttamente nei processi legislativi, costituisce, in
questo caso, la condizione per il pieno riconoscimento del diritto d’opinione
e di libera manifestazione del pensiero e la garanzia di un equilibrato dialogo
civile e culturale; premesso che il Consiglio Comunale di Cremona conferma che
le istituzioni pubbliche cremonesi sapranno favorire lo svilupparsi della
campagna referendaria senza prevaricazioni nei confronti di nessuno; premesso
che in merito alle questioni che dividono alcuni Sindaci della nostra Provincia
ed il Comitato Referendum per il SI non è compito del Consiglio Comunale
entrare nel merito di scelte ed iniziative promosse in altri comuni ed in altri
contesti. Tuttavia, per favorire un sereno e proficuo confronto di opinioni e
posizioni, per evitare conflitti istituzionali, e ricondurre alla politica un
dibattito che rischia di protrarsi in sedi diverse dalla stessa; il Consiglio
Comunale di Cremona invita i Sindaci dei Comuni di Pescarolo, Cappella Picenardi,
Cicognolo e Gabbioneta Binanuova a promuovere ed organizzare, prima del 12
giugno ed in accordo con i comitati, un pubblico convegno di approfondimento con
la presenza di relatori sostenitori delle diverse posizioni in campo nella
campagna referendaria; contestualmente invita il Comitato Referendum per il SI a
ritirare l’esposto inoltrato alla Magistratura”.
Dopo che il consigliere Malvezzi ha illustrato la propria mozione, invitando
alla moderazione ed al buon senso, a non portare la discussione politica nelle
aule dei tribunali, ma a fare politica nelle sedi opportune, invocando la
libertà di espressione e criticando il “malcostume” di fare politica
attraverso la magistratura, il consigliere Guido Borsella ha dichiarato di
condividere questa posizione e ha ritirato la propria mozione, associandosi a
quella di FI. Dal canto suo il consigliere Pierluigi Rotelli ha lamentato che da
parte della minoranza non sia stata pronunciata nessuna critica ai Sindaci, e
questo significa che vi è la condivisione di un atteggiamento che è sbagliato
a monte. Rotelli ha lamentato inoltre che, da parte della minoranza, non vi è
stato alcun atto sulla necessità di un confronto sereno tra le varie posizioni,
ma solo la demonizzazione della posizione assunta dall’esponente del Comitato
per il SI, Cristina Manfredini. Quinzani è intervenuto per fare presente che la
maggioranza si è trovata costretta a difendere, per ragioni di partito, una
posizione che in fondo si trova in imbarazzo a condividere pienamente. Terminato
il dibattito, caratterizzato da toni vivaci, è stata posta ai voti la mozione
presentata dal consigliere Carlo Malvezzi. La mozione è stata respinta con l’astensione
di Giuseppe Bosio, Daniele Burgazzi e Matteo Lodi. Messo ai voti quindi l’ordine
del giorno della maggioranza, è stato approvato con l’astensione della Lega
Nord.
Mozione presentata in data 21 marzo 2005 da Consiglieri Comunali diversi del
Gruppo Consiliare “Forza Italia” - primo firmatario Carlino Laura -
inerente il questionario “Giovani, protagonisti per una comunità che cambia”,
promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili e di prossima distribuzione
nelle scuole (Testo della mozione: Nei giorni scorsi ci è giunta notizia di
un questionario (datato 10.02.05) indirizzato ai Dirigenti Scolastici cremonesi
e riferito al progetto “Giovani protagonisti per una comunità che cambia”,
promosso dall’Assessorato alle Politiche Giovanili. In detto questionario si
propongono domande relative alla “percezione del giovane riguardo al reddito
famigliare (dopo aver rilevato la professione dei genitori: dom. 3-4-5), all’orientamento
politico, alle scelte politiche e sociali (35); si chiede addirittura di
specificare a quali associazioni e/o gruppi organizzati il giovane ha aderito o
aderisce, con quale ruolo e perché (18-19-20). Altre richieste riguardano l’adesione
a manifestazioni dichiaratamente politiche (21-22-23) anche in ambito
scolastico. Un simile questionari benché mimetizzato sotto il pretesto della
“ricerca azione sulla percezione che hanno i giovani rispetto alla
partecipazioni contiene palesi quanto sconcertanti violazioni della privacy dei
giovani e delle loro famiglie. L’anonimato è solo un paravento, perché
troppe sono le informazioni richieste (età, sesso, scuola, classe, titolo di
studio e professione dei genitori) che permettono di restringere il campo e di
identificare i soggetti. Oltre a queste considerazioni formali, è necessario
entrare nel merito del progetto. Ancora una volta il Comune si arroga il ruolo
di interprete, gestore e solutore delle esigenze e dei bisogni dei cittadini,
marginalizzando il ruolo della famiglia nell’orientamento educativo. E’ il
solito esempio di “sussidiarietà alla rovescia”, di cui l’Amministrazione
ulivista di Cremona dà così spesso prova. Scopriamo inoltre che “sono stati
creati due gruppi di lavoro, uno tecnico e uno politico”, presentati come
logica conseguenza della mozione approvata dal consiglio comunale a proposito
della costituzione “di un organismo di rappresentanza e partecipazione delle
giovani generazioni”. Di tali gruppi di lavoro non si faceva parola nella
mozione, men che meno di uno “politico” a cui nessun esponente di minoranza
risulta essere stato invitato. Leggendo il questionario si ha la netta
impressione che il vero obiettivo sia quello di acquisire una mappatura
culturale e socio-politica del mondo giovanile, allo scopo di porre in atto
iniziative finalizzate alla raccolta del consenso e all’orientamento
ideologico, escludendo accuratamente le famiglie e ridicolizzandone il
fondamentale ruolo educativo. Tutto ciò premesso, si chiede al Sindaco e alla
Giunta di interrompere immediatamente il progetto avviato secondo le suddette
modalità, nonché ad astenersi dall’inviare il questionario alle scuole. Si
chiede inoltre che la questione venga debitamente rimandata alla discussione
nella Commissione Politiche Giovanili).
Laura Carlino, illustrando la mozione, ha lamentato che la discussione sia stata
decisa dopo che il questionario è già stato distribuito, con un atteggiamento
così irrispettoso nei confronti del Consiglio Comunale che non è stato
adeguatamente informato in tempo utile su un’iniziativa che riveste un
carattere di grande delicatezza, soprattutto perché rivolta ai giovani e
perché tratta dati sensibili. Laura Carlino ha adombrato che lo scopo del
questionario sarebbe una “mappatura” per porre in atto, nei prossimi anni,
un’azione volta alla ricerca del consenso. Pierluigi Rossetti, Rifondazione
Comunista, intervenendo nel dibattito, ha definito oscurantista ed illiberale la
mozione presentata, anche perché il questionario sottoposto alle scuole è
anonimo ed è lasciata piena libertà agli istituti se partecipare a questa
iniziativa e agli studenti di rispondere o meno: un questionario che va
collocato nello spirito di partecipazione che l’Amministrazione vuole
stimolare e che è frutto di un lavoro fatto in autonomia, da un’agenzia come
il Gruppo Abele di Torino, senza alcun elemento di ingerenza. Per il consigliere
Rossetti l’iniziativa di Laura Carlino è solo una forma di
strumentalizzazione politica, supportata da una campagna di stampa compiacente.
Critico verso la posizione di Laura Carlino anche il consigliere della
Margherita Daniele Burgazzi per il tono usato nella mozione. L’esponente della
Margherita ha fatto notare che, se alcune scuole non l’hanno condiviso, forse
non vi è stata una sufficiente comunicazione. Roberto Galletti, Presidente
della Commissione Politiche Giovanili, ha precisato che il questionario è stato
illustrato in sede di Commissione e nessun esponente della minoranza ha allora
sollevato dubbi, anche se era stato fatto presente che sarebbe stato distribuito
nelle scuole. Galletti ha sottolineato che si tratta di un questionario anonimo
e che vi sono trattati dati che non possono essere definiti sensibili. Anche per
il consigliere Matteo Lodi le domande presenti nel questionario non hanno nulla
di scandaloso e, soprattutto, sono perfettamente adeguate al tipo di pubblico al
quale vengono rivolte. Per il consigliere Zaffanella, Lega Nord, critico verso
il modo in cui il questionario è stato illustrato in sede di Commissione, le
domande poste non sono utili a conoscere i reali bisogni dei giovani. Sostegno
alla mozione di Laura Carlino è stato espresso da Guido Borsella, UDC. Per
Carlo Malvezzi, FI, è tardivo che il questionario venga presentato in
Commissione il 9 maggio prossimo, è così mancato in questo modo un confronto
tra le parti che avrebbe potuto comportare anche dei miglioramenti. Per Malvezzi
i giovani a Cremona non sono una somma di pareri e di opinioni, ma sono persone
che vivono di rapporti, che sanno aggregarsi. Per l’esponente di FI è
sbagliato l’approccio politico del questionario, che ha una finalità ambigua
ed assomiglia piuttosto ad una “schedatura politica”: si tratta di un
approccio, politico e sociologico, non culturale, che prescinde dalla realtà,
mentre i ragazzi hanno bisogno di amici che li aiutino a diventare uomini e
donne. Il dibattito è stato chiuso dall’intervento dell’Assessore alle
Politiche Giovanili Celestina Villa che, dopo avere lamentato che questo
dibattito è stato preceduto da informazioni inesatte, ha detto che il progetto
nel quale è inserito il questionario è frutto di un accordo di programma,
basato su una legge nazionale, e per questo ha ottenuto i necessari
finanziamenti. L’Assessore ha aggiunto che il Centro Servizi Amministrativi,
ex Provveditorato, ha approvata il questionario, ritenendolo adeguato al fine
perseguito. L’Assessore ha inoltre sottolineato che le Politiche Giovanili da
anni sono presenti all’interno della scuola e dunque conoscono la realtà
giovanile cremonese a fondo, grazie alla presenza di un’équipe efficace ed
efficiente, che merita rispetto per il lavoro che ha svolto e svolge e che, in
questo momento, si è sentita messa sotto accusa. Per l’Assessore, che ha
portato ad esempio della bontà dell’esperimento altri iniziative simili
attuate in altre zone ed altri contesti, chi amministra ha il dovere di
conoscere che cosa si aspettano coloro che sono amministrati. L’Assessore, che
ha concluso il suo intervento illustrando il progetto che sta alla base del
questionario, ha dichiarato che la maggioranza degli istituti superiori
cittadini ha comunque accolto il questionario, preceduto da un confronto
condiviso con i dirigenti scolastici. Concluso il dibattito, la mozione,
approvata solo dagli esponenti della minoranza, è stata posta in votazione e
respinta a larga maggioranza.
 
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