Probabilmente tutto è cominciato quando da bambina ascoltavo la nostra
vicina di casa - contadina che si spaccava la schiena nelle vigne, nell’orto e
ad accudire la sua mucca e le sue galline - a citare lunghi passi del Vangelo
facendo talvolta arrossire mia madre che aveva fatto persino “la scuola delle
suore” e negli anni 30-40 non era cosa da poco. La nostra vicina di casa aveva
potuto fare soltanto le prime classi della scuola dell’obbligo. Obbligo molto
“relativo”, per chi doveva lavorare la terra. Ma sapeva leggere e la Bibbia
la leggeva tutti i giorni. Era luterana.
Probabilmente ho una pessima memoria e corro il rischio di essere smentita.
Durante le sofferte settimane di campagna referendaria non ho sentito nemmeno un’intervista
ad una persona, “famosa” o no, appartenente ad una chiesa che non fosse
quella cattolica. Essere cattolici si trasforma spesso in una “questione di
stato”. Far parte di una comunità evangelica/protestante può pacificamente
restare una questione privata. Che bello…
Vorrei riproporre un documento interessante, pubblicato sul sito ufficiale
della Chiesa Evangelica Valdese.
«Gli italiani hanno risposto alla nuova indagine EURISKO per la chiesa
valdese: "Non rubare" è il comandamento più noto in Italia; si va
poco a messa, non si legge la Bibbia, ma si prega; si accettano coppie di fatto
e omosessuali; si registra un'apertura su eutanasia e fecondazione assistita»
Nell’allegato i risultati della ricerca.
M.T.