15 Settembre, 2002 Festa 2005: spazio alle associazioni La Uisp ha consegnato alla «Di.Di.A.Psi» e a «Dopo di noi - Insieme» il denaro raccolto con Bicincittà
A volte si sbaglia e sbagliando, come si suol dire, s’impara. Parlavo con
due signore dell’associazione “Dopo di noi - Insieme” in attesa della “cerimonia”
di cui fra un attimo riferirò. Una conversazione informale, tra madri. “Non
devo mai scordare quanto sono fortunata” - dissi riferendomi al fatto di avere
figli non disabili. Certo, sarebbe difficile sostenere il contrario, cioè che
la vita non mi abbia risparmiato una enorme quantità di preoccupazioni. Ma lo
stupore negli occhi delle mie interlocutrici mi ricorda immediatamente la “nostra”
- di noi genitori “fortunati” - scarsa comprensione di quella enorme
ricchezza umana di cui sono testimoni, portatori “loro” e i loro figli. Il
problema sta proprio in questo - benché tra virgolette - “loro”. Che
finiscono ad essere - benché involontariamente - etichettati sfortunati, se io
mi definisco fortunata. Quegli occhi stupiti resteranno puntati nella mia mente
a memoria di quanto la realtà sia più complessa.
Nello spazio delle associazioni, alla festa erano presenti la Nidil - Cgil,
nel suo tour estivo per far conoscere la nuova frontiera delle battaglie
sindacali: i diritti dei lavoratori cosiddetti atipici, Emergency, a
testimoniare - su vecchie e nuove frontiere - l’assurdità della pretesa
esistenza di bombe giuste e democratiche, l’Auser, per mostrare con
orgoglio quanto la terza età non sia solo “problema sociale” ma
anche ricchezza. Sono presenti anche Di.Di.A.Psi e l’associazione “Dopo
di noi”, e richiamano l’attenzione sugli sforzi fatti e da fare per
camminare insieme, senza esclusioni, con le famiglie e con le persone con varie
forme di disabilità. (Mia figlia mi correggerebbe: no, non sono disabili,
sono diversamente abili. E ha pure ragione; guardo il catalogo -
prodotto da Coop Lombardia - della mostra realizzata con le opere degli ospiti
dell’ex ospedale psichiatrico, ora Unità Operativa di Psichiatria: che mondo
meraviglioso si è tradotto in quei colori e in quelle forme..) Queste
associazioni, all’interno della festa hanno trovato uno spazio. Non so se è
possibile dire che abbiano trovato una ribalta con le sue luci.
Sabato sera, nella cornice degli stand delle associazioni, il
presidente della UISP cremonese Goffredo Iacchetti - presenti l’assessore
ai servizi alla persona Maura Ruggeri e, in rappresentanza della Coop
Lombardia, Ermete Siena - ha consegnato a Fulvia Roda per
D.Di.A.Psi e Leda Nava per “Dopo di noi”, il denaro raccolto nella
edizione 2005 di Bicincittà. La pedalata fatta da cittadini di Cremona,
Casalmaggiore, Piadena, Gadesco, Vescovato, Grontardo, Gerre Caprioli, Soresina,
Azzanello, Genivolta e Castelvisconti ha fruttato circa 2500 euro; divisi tra le
due associazioni, sono davvero una briciola sull’immensa tavola dei bisogni.
Non per questo le associazioni sono meno riconoscenti verso organizzatori e “pedalatori”.
L’avevo già scritto. Sono belle queste serate della festa, senza i
cosiddetti “grandi eventi”. Si gustano gli eventi che sono grandi secondo
altre unità di misura. Non è ancora finita questa grande cerimonia che
dal palco di Babylonia filtra un delicato canto in lingua araba (in ARABO,
ragazzi!), quello di Butrus Bishara che si accompagna con il liuto da lui
costruito. Il senso delle sue parole ci sfugge, il senso di questa sua presenza
no. Grazie a Rosanna Ciaceri e alla sua instancabile volontà di far brillare
questa perla della Palestina ovunque sia possibile. Con i Djembappèl impariamo
qualcosa sulla sonorità degli strumenti a percussione, in barba alla
nostra superficiale separazione di ritmo e melodia. Con Aguita ‘e coco
impariamo qualcosa sul ballo latino-americano che conserva la sua originaria
vitalità nonostante la sua invadente mercificazione. Questa sera non si finisce
di imparare, non è mai tardi.
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