Qualcuno lamenta che il centro di Cremona “muore”. Qualche abitante del
centro si lamenta perché vorrebbe dormire tranquillo. «Rendere compatibili i
bisogni» - ecco in che cosa consiste l’arte di amministrare una città,
parola di Gian Carlo Corada. Serve equilibrio, mediazione (che «non è una
brutta parola» - dice).
Nella serata di chiusura della festa dell’Unità il presidente dell’Amministrazione
Provinciale Giuseppe Torchio e il Sindaco Gian Carlo Corada vengono “esaminati”
attraverso le domande del giornalista de La Provincia Gilberto Bazoli. Ad aprire
e chiudere il piccolo semicerchio sul palco: i segretari regionale e provinciale
del partito, Pizzetti e Superti. Esageriamo: è quasi simbolica questa
disposizione. Pizzetti fa bene a ricordare (se ce ne fosse bisogno davanti ad
una platea per buona parte diessina), i democratici di sinistra sono il partito
di maggior forza della coalizione e sono - devono essere - la garanzia della sua
unità.
“Un anno dopo”, recita il titolo. Un anno fa, sul palco della Festa si
festeggiava la vittoria elettorale. C’era una vera folla. Ora c’è quello
che si dice un “numeroso pubblico”. Non è certo la condivisione ad essere
venuta a meno, i “nostri” amministratori non sono stati certo “abbandonati”.
È che si è poco abituati - o propensi - a festeggiare quello che è “ordinariamente”
buono. Il Sindaco Corada dice - per togliere quasi il sapore di enfasi
autocelebrativa - “abbiamo fatto cose ordinarie”. Ma fa benissimo a
correggersi: «Anzi, abbiamo fatto cose straordinarie!» E inserendo
nella formula di calcolo le difficoltà, i bisogni e le cose fatte, la cifra
finale è composta dalle “piccole” soddisfazioni di cittadini - utenti
variamente “bisognosi”, soddisfazioni che siamo propensi a “festeggiare”
quanto una famiglia vive come festa la cena del martedì sera.
Sarà anche una questione di “visuali” più o meno necessariamente
differenti. Il segretario Superti ricorda il cittadino che su una strada vede
prima di tutto la buca. Il rappresentante del partito che - anticipando e
superando il mondo dell’economia, aggiunge - ha saputo farsi interprete dell’innovazione,
vede che sotto l’asfalto corre la rete di cablaggio in fibra ottica di una
città moderna.
Sarà senz’altro una questione di “visuali”. Il Presidente Torchio
elenca i “grandi eventi” in cui il mondo imprenditoriale locale ha voluto
fare la sua parte e auspica che la funzione di “sussidiarietà” della Banca
Popolare passi alle casse rurali le quali hanno pure questa tradizione “filantropica”.
Un altro tipo di sussidiarietà avviene nei “piccoli eventi” quotidiani
delle famiglie, delle persone, attraverso il mondo del volontariato e delle
associazioni costantemente presenti a fianco del Comune e dei suoi servizi sociali.
Servono una cosa e l’altra. Perché - tornando alle parole iniziali di Luciano
Pizzetti - non esiste “la provincia di Torchio” e “il comune di Corada”.
Esiste un progetto per il territorio, condiviso.
Pippo Superti ci dà appuntamento per la Festa del prossimo anno. Per
festeggiare la vittoria alle elezioni politiche. Così sia.
M.T.