15 Settembre, 2002 Il Sindaco di Cremona incontra i sindacati sui problemi delle Poste «La prospettiva indicata da Poste Italiane porta sicuramente un impoverimento del territorio»
In questi giorni il Sindaco di Cremona Gian Carlo Corada ha
incontrato il rappresentante sindacale della CISAL Antonio Esposto e
separatamente la delegazione del SLP-CISL, SLC-CGIL e UIL-Post, in merito alla
minacciata chiusura del Centro Operativo Provinciale (CPO) di Cremona, dove
avviene lo smistamento della corrispondenza, in cui lavorano 47 persone. Il
piano di Poste Italiane prevede l’accorpamento dei CPO provinciali in due soli
centri nella regione Lombardia, Milano Borromeo e Brescia, con il conseguente
trasferimento dei lavoratori cremonesi in queste sedi. Complessivamente gli
esuberi derivanti dalla dismissione di alcune lavorazioni e dal
ridimensionamento dei CPO oltre che di Cremona, di Como, Varese Sondrio, Mantova
e Bergamo sono 476. I Sindacati hanno evidenziato che nel CPO di Cremona vi è
una forte percentuale di addetti invalidi e di personale esonerato dai servizi
esterni, che difficilmente potranno trovare utilizzo per la distribuzione della
corrispondenza. La questione peraltro, si inserisce in una vertenza ben più
ampia che riguarda la razionalizzazione degli uffici periferici, che tocca 40
sedi sul territorio provinciale. La proposta dei Sindacati è di ricollocare
parte dei dipendenti ancora nei CPO con l’implementazione di nuove lavorazioni
di corrispondenza e collocare la restante parte del personale negli uffici
locali provinciali evitando in questo modo il loro trasferimento in altre
province (Milano e Brescia) e andando a sanare il problema negli uffici dei
piccoli paesi che vengono aperti a giorni alterni. Il sindaco di Cremona Gian
Carlo Corada ha assicurato il suo impegno per cercare di risolvere la questione,
che nella prospettiva indicata da Poste Italiane porta sicuramente un
impoverimento del territorio, oltre che dei grandi disagi ai lavoratori.