In merito all'articolo apparso in data 12 agosto 2005 su La Provincia dal
titolo "ARAL, i politici entrano in campo", il vice-Presidente
della Provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio, sentitosi chiamato in causa, ha
espresso il suo rammarico per la contrarietà di alcuni amministratori cremonesi
al progetto di trasferimento della sede dell'ARAL da Crema a Lodi. Riportiamo di
seguito la dichiarazione rilasciata dall'assessore Fabrizio Santantonio.
"Le preoccupazioni espresse dall'on. Giuseppe Torchio in merito al
trasferimento da Crema a Lodi della sede dell'ARAL, trovano risposta adeguata
negli effetti positivi che il progetto rivestirà in un ottica di sistema per il
comparto agricolo e in particolare per il settore zootecnico."
Questo progetto promosso dal consiglio regionale, un organo in grado di
decidere in autonomia rispetto a tutti, è strategico per tutti gli attori
coinvolti.
La nascita del polo universitario in terra lodigiana con l'insediamento delle
facoltà di Veterinaria e Agraria dell'Università di Milano, il Parco
Tecnologico Padano, l'Istituto zooprofilattico e la clinica veterinaria grandi
animali, sono elementi fondamentali per comprendere il significato e l'utilità
dell'ipotesi di trasferimento.
Stupisce cogliere segnali di dissenso soprattutto da parte di alcuni
consiglieri regionali che, sostenendo posizioni campanilistiche laddove invece
sorgono esigenze e opportunità utili a tutto il comparto, mettono in dubbio la
necessità di fare sistema nell'ottica di rilanciare un settore notoriamente in
crisi che solo con la spinta innovativa, che nasce dalla ricerca e
dell'applicazione della ricerca alla produzione di qualità, può
definitivamente rilanciarsi e conquistare nuove fette di mercato.
L'eccellenza di Cremona non viene minimamente intaccata, tant'è che il polo
fieristico e la fiera internazionale della bovina da latte rappresentano un
tassello indispensabile per valorizzare ancora di più questo comparto regionale
nell'ottica di sistema che viene da più parti richiamata. Proprio in
quest'ottica non si può nemmeno negare che il settore dell'allevamento abbia
trovato nel lodigiano il maggior punto di sintesi per ciò che concerne la
ricerca a livello regionale.
A dire il vero dovrebbe destare maggiore stupore il fatto che il piano
ministeriale di riforma dei CRA abbia previsto il trasferimento di parte del
centro di ricerca del lattiero caseario da Lodi all'istituto zootecnico di
Cremona, secondo una logica aggregativa che ancora ci sfugge."