15 Settembre, 2002
Cna Cremona: «Partite il sabato, nasce un comitato contro, lo appoggiamo»
«L’accordo sulle partite lascia vivo il problema»
 Il problema delle partite al sabato non è risolto, questo lo
sappiamo. Nonostante gli accordi trovati tra la Lega e le società per
salvaguardare i diritti televisivi non si è tenuto conto di chi il sabato
lavora. Non parliamo solo di chi, lavorando, non può assistere alle sfide, ma
di chi, tenendo aperta un’attività commerciale, si vede il sabato, giorno di
maggiore attività, letteralmente martoriato dalla presenza dei tifosi. Avevamo
espresso la nostra posizione come associazione fin da quando il problema si è
posto. Ora, dopo la partita con il Verona, possiamo dire di aver toccato con
mano il problema. Fra le molte attività che ci hanno indicato disagi, vogliamo
citare un nostro associato che ha un negozio di parrucchiere a due passi dallo
stadio e dalla curva dei tifosi ospiti. Per il suo negozio, come è
immaginabile, il sabato è un giorno cruciale. Il problema dell’accesso alle
attività commerciali e artigianali in prossimità dello stadio è divenuto a
dir poco problematico. Anche qui possiamo citare l’esperienza diretta: per
tutto il periodo della partita con il Verona si è trovato costretto a scortare
le clienti che se l’erano sentita di muoversi nonostante la partita dall’ingresso
alla macchina e viceversa mentre un gruppetto di tifosi indugiava in gesti
osceni rivolti alle signore presenti nel negozio. Si capisce quindi che la
situazione è difficilmente sostenibile e che è ipotizzabile che l’attività
ne risenta pesantemente sul piano economico.
Ora sta nascendo un comitato per protestare contro questa situazione, il numero
degli esercizi che si uniscono cresce ogni giorno, si stanno pensando azioni
dimostrative. Noi siamo ovviamente dalla loro parte, capiamo le loro ragioni e
vogliamo che si intervenga per evitare che debbano subire una situazione
insostenibile.
Come associazione, partendo da questo episodio, chiediamo di nuovo che si pensi
a fare qualcosa per evitare che vengano a contatto due mondi, quello del
divertimento e quello del lavoro, che purtroppo non dialogano come si vorrebbe.
Tenendo presente che ora parliamo di gesti osceni e che domani si rischia di
essere costretti a riflettere su gesti di violenza.
 
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