Arriva direttamente dal presidente della Fondazione Sospiro, Giuseppe Tadioli,
l'invito rivolto alle associazioni del Terzo settore, ai gruppi di
volontariato, ai medici e ai comuni... - "nuovi alleati,
interlocutori e compagni di viaggio della Fondazione Sospiro" -, a
partecipare all'incontro fissato per lunedì 21 novembre alle ore 17.30
presso il Centro studi della Fondazione Sospiro (piazza Libertà 2). L'obiettivo
è quello di "proseguire nella via di "abbattere le mura"
della vecchia struttura e le logiche di separatezza che porta con sè".
Questa la lettera del presidente di Fondazione Sospiro, Giuseppe Tadioli
rivolta alle associazioni del Terzo settore: "Ci siamo incontrati con
alcuni di voi per la prima volta in occasione del Natale 2004 a poche settimane
dall'insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione di Fondazione Sospiro.
In quella occasione ci siamo presentati e abbiamo realizzato insieme una
giornata veramente speciale: il Corteo dei Magi del 6 gennaio. L'obiettivo che
ci eravamo dati era quello di immaginare quel giorno come un pomeriggio di
festa, un appuntamento di tutta la disabilità e il disagio psichico del nostro
territorio. E' stata una prima collaborazione, simbolica sul Natale: come avvio
di una nuova fase di confronto fra una delle più grandi strutture regionali e
l'universo del Terzo settore, a partire dai bisogni delle famiglie, della
società e del territorio".
"Oggi Fondazione Sospiro ha approvato il Piano Strategico e avviato
un nuovo progetto di sviluppo. Molto lavoro è stato fatto, regolato dalle nuove
disposizioni della Regione Lombardia alla quale la Fondazione fa riferimento. Ma
il nuovo progetto di Fondazione Sospiro è quello di trasformare il vecchio
Istituto in una Azienda al servizio del territorio e delle famiglie
"abbattendo le mura" della struttura e le logiche di separatezza che
porta con sè".
"Rompere il modello sociale Istituto" è il primo passo per
ricostruire una realtà il più vicino possibile al modello della casa e della
famiglia. Superare il modello ospedale è il secondo grande obiettivo della
Fondazione: la disabilità, infatti, non è una malattia da cui guarire ma una
condizione di vita da interpretare al massimo delle possibilità.
Associazioni del terzo settore, gruppi di volontariato, medici di famiglia e
comuni, diventano, quindi i nuovi alleati, interlocutori e compagni di viaggio
di Fondazione Sospiro.
Vorremmo incontrarvi per esprimervi un grande e sincero ringraziamento per il
vostro aiuto e per far diventare realmente il 6 gennaio 2006 quel pomeriggio di
festa per tutta la disabilità".