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15 Settembre, 2002
Il cammelliere deve morire di sete
Parlare a Milano di Giustizia, Diritti , Società civile.

Il cammelliere deve morire di sete
Parlare a Milano di Giustizia, Diritti , Società civile.


Parlare a Milano di Giustizia, Diritti , Società civile. Questo è stato l’impegno di Micromega e per noi cittadini impegnati nei movimenti è stato un po’ come dare una bottiglia d’acqua a un cammelliere disperso nel deserto: non risolve il probleme del completamento della traversata, ma ti dà un bel sollievo e una grossa carica per riprendere il cammino.

Flores D’Arcais ha rilevato il grande contributo che i movimenti stanno dando a sostegno di un’opposizione che, invece di fare opposizione dura, come la situazione richiederebbe e come accade in tutto il mondo, sembra che aspiri solo a sedersi a un tavolo con il governo per “dialogare”.

Ma perché? Che faccia il dialogo con gli elettori che hanno le idee molto più chiare, per esempio, sul garantismo che vuol dire la legge uguale per tutti e non impunità per i potenti. Infatti l’opposizione si è spostata dalla sede istituzione, che dovrebbe essere il Parlamento, alle piazze, ai girotondi, alla società civile che si sente sempre più espropriata della sua voce democratica.

D’Ambrosio, commosso fino alle lacrime, ha ricevuto una standing ovation da una platea di circa un migliaio di persone a sua volta commossa e ansiosa di sentire parole di speranza. E la speranza è venuta dall’impegno preso dal “grande pensionato” di spendersi per dare il suo apporto di conoscenza ed esperienza alla società civile per progredire nella sua battaglia in favore della legalità. “Perché sono qui tra i cittadini perbene? Perché quando c’è una maggioranza così straripante e protervamente incurante dei diritti della minoranza, è la democrazia che corre dei pericoli”.

“Il senso di dignità che noi vogliamo per questo paese non è certo testimoniato da questi governanti gaglioffi che ci fanno vergognare di fronte ai nostri figli e di fronte al mondo intero”. Così ha esordito Furio Colombo in un appassionato intervento con cui senza giri di parole si chiedeva quale patto scellerato ha fatto Tremonti con la Lega per riceverne tanto appoggio. E sulla Rai commenta che i due consiglieri rimasti, Baldassarre e Albertoni, sono uno la punizione dell’altro in quanto essendo rimasti in due sono costretti ad ascoltarsi! E pur constatando che in Italia non esiste un solo giornalista che non sia condizionato in un modo o nell’altro da Berlusconi, non bisogna rinunciare a far sentire la voce del dissenso. Portando in piazza tre milioni di persone Cofferati è riuscito a far accantonare la riforma sull’art. 18: dunque oramai quella è l’unica strada percorribile se si vuole salvare questa nostra democrazia.

Anche Vattimo concorda che essere estremisti è l’unico modo per opporsi a questo Governo e non il dialogo. “Io ci sono stato tiarto per i capelli, perché non si può pensare di vendere l’Università perché non rende; perché non è corretto affermare che l’istruzione è un servizio e in quanto tale deve sottostare alle regole della concorrenza europea e non essere sovvenzionata dallo Stato. In altre parole non si può dialogare con chi ci prende per i fondelli. Concludendo non occorre demonizzare l’avversario, tanto non ne ha bisogno, ci pensa da solo”

“E’ una giornata speciale: abbiamo due filosofi prestati alla politica e due ‘ex’ di grandissimo rilievo che si impegnano nella società civile”. Questo è l’esordio di Caselli che poi con passione illustra le iniziative nate dal sequestro dei beni dei mafiosi e quindi la legalità come fonte di lavoro e di vantaggio per la collettività, mentre la delegittimazione della magistratura, accusata di essere l’unica responsabile del cattivo funzionamento della giustizia, porta solo alla disistima dei magistrati; e questo non giova a nessuno, ma tant’è: “calunniate, calunniate qualcosa resterà”. E’ questa la politica della giustizia di questo governo! L’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge non è questione di destra o di sinistra: se non si difende questo principio si è colpevoli di “omissione di democrazia”.

Cofferati conferma di esser dovuto diventare estremista suo malgrado, ma oggi i movimenti sono l’elemento più interessante e di conforto in questa triste stagione politica. Il rapporto quindi tra partiti e movimenti deve essere positivo e sistematico in quanto la Politica (con la P maiuscola) deve essere servizio per il Paese e condotta con Sobrietà, Capacità di ascolto e Generosità Poi passa ad analizzare i riflessi ignobili della legge Fini Bossi sull’immigrazione, ribadendo che se il lavoro dà solo reddito e non diritti, allora non dà neanche dignità.
Rivolgendosi ai giornalisti in sala, li avverte che il loro direttore domani deciderà per loro ‘cosa’ pubblicare di quello che scriveranno e addirittura ‘se’ pubblicare alcunchè.
Direi che è stato troppo facile profeta: solo La Repubblica e L’Unità faranno una relazione completa della manifestazione. Per gli altri media questo incontro non è mai avvenuto, perché non doveva neanche essere pensato.

Il cammelliere deve morire di sete!

Simona Salvatori
COMMUNITAS 2002
www.communitas2002.it
 


       



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