Sarà meglio che Berlusconi, invece di parlare a una sedia
vuota, ci salga su quella sedia, così almeno acquisterà una statura
normale" La stampa, dichiarazione di Romano Prodi 4 febbraio 2006.
Vengono i brividi.
Mi chiamo Andrea Pedrana, sono acondroplasico (deficit di statura) e da dieci
anni grazie a questa malattia anche su una sedia a rotelle.
Sono di sinistra, non so da quanto tempo ed è strano, mi suona molto strano
adesso pensare che il progetto di un Grande Partito Democratico possa essere il
rifugio naturale delle minoranze e dei più deboli.
Nel 2000, ho fondato a Torino con amici e compagni DS un movimento DiS’Abili
e sostenuto diverse iniziative per i diritti e la tutela di quelle persone che
anche se basse o alte, storte, cecate o ritardate sentivano l’esigenza che la
propria voce in una società che si dice democratica fosse ascoltata. Abbiamo
ottenuto poco e ho sempre confutato agli insuccessi uno scarso impegno,
soprattutto personale,viste le cose oggi forse mi sbagliavo.
Ho conosciuto e lavorato a fianco di persone come Livia Turco,Olga D’antona,
Iliana Argentin, Pietro Barbieri, queste ultime due, in piedi, potrebbero essere
persone “normali”, peccato che osteogenesi e tetraplegia lo impediscano.
Durante riunioni, incontri, manifestazioni o anche semplicemente al bar
nessuno mi ha mai detto di salire su una sedia perché dalla mia altezza le mie
parole sapevano di, rubo il termine al comico Albanese, : “una miriade di
cazzate”
Bene, prima che mi dimetta anche da disabile sarei contento che il nostro
candidato: il dottor Romano Prodi accettasse il mio modesto consiglio
Dottor Prodi,si segga su una sedia, si calmi, e si metta a sfogliare il Mondo
di Benedict o magari un saggio di Enzo Aprea o di Franco Bonprezzi per capire un
po’ di più il nostro cosmo e che rifletta. Uno spunto, caro Professore, mi
permetto di suggerirlo anch’io usando le parole che mio padre diceva per
consolarmi da bambino quando i “normali” mi prendevano in giro, per via
della mia statura : “le distanze che ci dividono dalle stelle per noi uomini
sono incommensurabili e i pochi centimetri che ci sono di differenza tra noi due
valgono meno di zero”.
Credo sia arrivato il momento appunto, che mi dimetta da disabile, o in
alternativa per sopravvivere, acquisti immediatamente scarpe con la zeppa.
Andrea Pedrana