15 Settembre, 2002
Francesco Nuzzo candidato per l'Udeur in Campania
Se l'Unione vincerà, probabile sottosegretario alla Giustizia
«Ho bisogno di una mano al Nord. France’, me la dai?». La domanda é di quelle toste, che impegnano. Ma Francesco Nuzzo, il magistrato-sindaco di Castelvolturno, é anche lui uno tosto. Eccolo allora accettare la sfida e schierarsi con l'Udeur. Candidato con Mastella al Senato nel collegio Campania 2 (che comprende le province di Avellino-Benevento-Caserta-Salerno), con la promessa di una poltrona da sottosegretario se l’Unione vincerà le elezioni del 9-10 aprile, Nuzzo in questi giorni é a Cremona, un po' «per andare a vedere il Pizzighettone» ed un po' per incontrare i vecchi amici dopo qualche settimana di lontananza.
E' possibile per lei aiutare l'Udeur qui al Nord?
«Credo di si. Parecchi amici di Cremona mi hanno chiamato per congratularsi. Per questione di correttezza non farò propaganda politica diretta nei confronti dei cremonesi. Ovviamente, come candidato Udeur, c'è una propaganda ‘di ritorno’ legata al mio nome. Vivo da 30 anni a Cremona! Ho detto a Mastella che vado orgoglioso della mia ‘cremonesità’».
Il Vice presidente del Senato sembra avere una vera e propria ammirazione per lei. Dicono che il suo nome sia tra i più citati nei suoi discorsi ....
«Si, mi mette in accoppiata con il rettore dell’Università di Napoli, il professor Antonio Grella, candidato per la Camera. Siamo assai ‘ricercati’».
Le pesa la campagna elettorale?
«Certo é un po' faticosa. Il calendario è molto fitto. Tantissima la gente che incontro. I giornali casertani parlano molto spesso di me. Tant'é che i ‘santini’ con la mia foto non li ho voluti fare».
La Gazzetta di Caserta le ha dedicato un’intera pagina!
«Il suo direttore - Pasquale Clemente - ha scritto che da dieci anni svolge la sua attività e non ha mai conosciuto un politico come me, amante della letteratura, autore di studi giuridici...»
E la gente, i cittadini, cosa le dicono?
«Mi ascoltano, e poi spesso mi chiedono ‘Ma lei non è una toga rossa’».
Ma lei é una toga rossa?
«No, io sono una toga e basta. Io non ho mai sporcato la mia toga con l’ideologia. Quando do questa risposta, spesso scatta l’applauso. Quello che ho notato al Sud è che la figura del magistrato conserva ancora l’aureola del prestigio».
Magistrato, ora in aspettativa, e sindaco di Castelvolturno.
«Infatti, collegano anche la mia figura di sindaco. Io combatto la criminalità organizzata. Qui è la zona dei club dei casalesi. Mi sono messo in una posizione alternativa e la mia gente apprezza questo coraggio» 
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