Sono in corso in questi giorni a Città del Messico (dal 14 al 22 marzo) due 
importanti incontri internazionali: il IV Forum Mondiale dell’Acqua e il 
parallelo Forum Alternativo dei movimenti che si battono per l’acqua come bene 
comune e diritto umano. 
Il Forum Mondiale si tiene periodicamente sotto l’egida delle società 
transnazionali dell’acqua privata e della Banca Mondiale. Non è quindi un forum 
delle Nazioni Unite, non è per sua natura “istituzione” in quanto è il forum del 
Consiglio Mondiale dell’Acqua, cioè di un organismo privato al cui vertice si 
trova il presidente di una delle più potenti transnazionali dell’acqua, cioè la 
Group des Eaux di Marsiglia (posseduta da Suez e Vivendi). A questo forum però 
partecipano e danno legittimazione anche istituzioni e governi. Anche l’Unione 
Europea ha inviato i suoi rappresentanti ma per la prima volta il parlamento 
europeo ha vincolato la propria commissione partecipante ad una dichiarazione in 
cui esplicitamente l’acqua è definita diritto dei popoli e non più bisogno; la 
dichiarazione pone anche l’accento sul ruolo decisivo delle aziende locali nella 
gestione delle risorse idriche, oltre all’auspicio della creazione di un’agenzia 
mondiale sotto l’egida dell’ONU che governi l’acqua in modo tale che non sia più 
terreno di speculazioni e di conquista per il mercato; inoltre definisce la 
distribuzione dell’acqua come servizio pubblico universale deciso e gestito a 
livello locale. L’acqua è un bene comune dell’umanità e l’accesso ad essa 
costituisce un diritto fondamentale delle persone.
Questa dichiarazione è un fondamentale passo avanti per tutta la comunità 
europea e per tutti noi che vi abitiamo. La “questione acqua” ha promosso un 
importante dibattito parlamentare ed è sfociata in una dichiarazione insperata 
che spinge al superamento delle logiche mercantilistiche applicate 
sciaguratamente ai beni comuni e ai servizi pubblici (direttiva Bolkestein). 
Anche in Europa comincia ad arrivare l’eco dei tanti piccoli e grandi movimenti 
che promuovono la cultura dell’acqua come bene comune e diritto insostituibile 
dell’uomo.
Al Forum Alternativo si dibattono e si confrontano in questi giorni proprio 
le molte esperienze di movimento provenienti da tutto il mondo, forti dello 
spirito unitario e determinato ottenuto con il documento finale espresso dal 
Forum Sociale Mondiale di Caracas (gennaio 2006). La dichiarazione formulata a 
Caracas sta diventando la carta di riferimento per tutti i movimenti ed esprime 
il grande desiderio della costituzione di un movimento internazionale 
sull’acqua, capace di fare una sacrosanta pressione sui governi e di sconfiggere 
la politica di puro profitto voluta dalle transnazionali dell’acqua.
Punti essenziali ribaditi dal Forum Alternativo sono: 
- l’esclusione del bene acqua dai trattati commerciali e dal WTO; 
- la messa in discussione della legittimità del Consiglio Mondiale dell’Acqua 
e dei suoi Forum in quanto espressione non dei diritti dei cittadini ma 
piuttosto dei forti interessi delle transnazionali dell’acqua; 
- la soglia di accesso proposta dei 40 litri d’acqua al giorno pro capite a 
totale carico della collettività e quindi della fiscalità generale. 
Anche l’Italia è presente al Forum Alternativo, forte dei dibattiti e delle 
discussioni tenutesi al I Forum dei Movimenti Italiani per l’Acqua tenutosi a 
Roma nei giorni tra il 10 e il 12 marzo. A Roma si sono incontrate le varie 
realtà italiane che a livello locale, nelle diverse regioni e province, in 
questi anni hanno dato vita a lotte e vertenze e hanno alimentato e fatto 
crescere la cultura dell’acqua come diritto umano, bene comune non 
mercificabile; realtà che hanno assunto come obiettivi concreti l’opposizione a 
qualsiasi forma di privatizzazione della gestione dell’acqua e il sostegno a 
favore dei processi di ripubblicizzazione del servizio idrico. Questa vertenza 
nutrita da lotte locali, che hanno cominciato ad ottenere anche notevoli 
risultati, si è ormai imposta a livello nazionale, collocandosi a pieno diritto 
nella più grande vertenza mondiale espressa dai movimenti dell’acqua nel Forum 
di Caracas.
Come locale Comitato Beni Comuni promotore della campagna 
Giulemanidallacqua abbiamo fatto nostri i contenuti della dichiarazione di 
Caracas e sostenuto il Forum dei Movimenti di Roma. Seguiamo con attenzione 
quanto sta avvenendo a Città del Messico, consapevoli dell’importanza dei temi 
trattati e di quanto anche il nostro territorio abbia bisogno di crescere nella 
cultura dell’acqua come bene insostituibile e come diritto di tutti in ugual 
misura. Cerchiamo innanzitutto nelle nostre iniziative di incontrare le persone, 
ma anche possibilmente i nostri rappresentanti nelle istituzioni locali, per 
riportare al centro il diritto di ogni individuo ad accedere ai beni essenziali 
e ai servizi che costituiscono il nostro patrimonio e che ci rendono cittadini a 
pieno titolo, nella certezza che la garanzia dell’accesso ai diritti sia 
possibile e sia di competenza del governo pubblico anche “allargato” a forme di 
partecipazione diretta dei cittadini in quanto legittimi titolari dei diritti e 
destinatari dei servizi.
Oggi, 22 marzo, ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua: il Comitato Beni 
Comuni augura buona acqua pubblica a tutti.
per il Comitato Beni Comuni
Giampiero Carotti