15 Settembre, 2002
Un aspetto trascurato
Per recuperare il consenso della borghesia produttiva del nord occorrono amministrazioni efficienti
Sui motivi per i quali l’Unione ha ottenuto un risultato inferiore alle aspettative, i giornali sono ricchi di analisi: la prospettiva ulivista abortita, il rifiuto delle liste civiche basate sui presidenti di regione o su personalità visibili, il tetragono rifiuto delle primarie per la scelta dei candidati ed altro ancora, sono concause importanti.
Resta il fatto che nel Nord l’Unione non sfonda. In particolare in regioni industrializzate come Lombardia e Veneto, la sconfitta è pesante. Quali i motivi ?
Escludo che, per ottenere il consenso della borghesia imprenditoriale, si debba inseguire il centrodestra sul tema della riduzione delle tasse. Sarebbe una rincorsa folle ed irresponsabile.
Le tasse sono solamente una faccia del problema; il rovescio della medaglia è la quantità e la qualità dei servizi resi e l’ordine nei conti pubblici.
Vorrei invece avanzare un’ipotesi aggiuntiva; non sarà forse successo che molte amministrazioni locali di centrosinistra, uscite vincitrici alle ultime amministrative, hanno in parte deluso ?
Il risultato di Venezia, ad esempio, è stato decisamente migliore di quello del resto del Veneto. A Venezia, per vasto riconoscimento, Massimo Cacciari governa bene ed ottiene risultati; suscitando aspre polemiche, aveva contrastato una lista di centrosinistra guidata da Felice Casson, che aveva imbarcato assessori della Giunta Costa, i quali non si erano certo distinti per efficienza ed efficacia.
Facciano subito (i nostri amministratori locali) un esame di coscienza.
La giunta comunale di Cremona, ad esempio, ha fatto tutto quanto è nelle proprie possibilità ? La giunta provinciale ha brillato per unità di intenti oppure ha dato segnali di divisione ? E’ solo una questione di carenza di risorse ?
Con tutta la stima che nutro per il Sindaco Corada, mi permetto di dubitarne. Ci sono aspetti di inefficienza palese (l’ho denunciato più volte), la cui soluzione non richiede se non un minimo di dedizione.
Vogliamo fare nomi e cognomi ed esempi ? Se del caso li faremo.
Si approfitti dell’occasione e si faccia dunque un esame dello stato di efficienza delle amministrazioni locali; si individuino le carenze e si ponga loro rimedio. Se occorre mandare a casa gli inefficienti e gli incapaci, lo si faccia senza remore.
Fare l’assessore non è un diritto divino. Arrivati a questo punto occorre riprendere il cammino con una lena rinnovata.
L’Unione, al Nord, deve recuperare consensi agendo in tutte le direzioni. Non ci si può permettere di perdere voti perché qualcuno è inadatto al proprio mestiere e trascina con se l’immagine di tutta una coalizione.
La borghesia produttiva del Nord sarà forse egoista; però non credo sia classista.
Credo che la maggior parte dei piccoli imprenditori sia solamente pragmatica.
Chi è abituato a gestire aziende, fiuta subito le inefficienze e gli sprechi e non li sopporta. Se si offre una soluzione che sta in piedi, fatta di un livello di tassazione relativamente elevato come nei paesi scandinavi, ma con servizi pubblici efficienti che favoriscono la competitività del sistema paese, gli imprenditori del Nord rinunceranno a seguire strade avventurose, al fondo delle quali esiste solo lo smantellamento dello stato sociale, l’impoverimento di larghe fasce della popolazione ed il rischio di un conflitto di vaste proporzioni.
Gli imprenditori sanno che i rischi derivano dalla povertà e dalle ineguaglianze. I forsennati non saremo in grado di recuperarli, ma i pragmatici (che sono tanti) sono alla nostra portata.
Gabrino Fondulo
 
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