15 Settembre, 2002
il 25 e 26 giugno si vota NO per bocciare la controriforma costituzionale
Non sarà una passeggiata, come invece alcuni irrecuperabili ottimisti si illudevano e continuano a illudersi. Che almeno su questo il Paese non sia spaccato al 50%.
Sembra ormai che l'attuale governo nella sua riunione odierna abbia fissato la data del referendum confermativo della riforma costituzionale nei giorni 25 e 26 giugno.
Adesso occorre impegnarsi per il Referendum.
La destra vorrà certamente una rivincita e i media di Berlusconi si scateneranno.
Non sarà una passeggiata, come invece alcuni irrecuperabili ottimisti si illudevano e continuano a illudersi.
Il NO deve prevalere nettamente.
Che almeno su questo il Paese non sia spaccato al 50%.
La Redazione di Welfare Cremona
Di seguito alcuni articoli comparsi su internet.
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AL REFERENDUM CONFERMATIVO 25-26 GIUGNO 2006
VOTA E FA VOTARE
NO
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ROMA - Il referendum sulla devolution si terrà il 25 e 26 giugno. Lo ha reso noto il ministro della Difesa Antonio Martino riferendo ai giornalisti su quanto deciso oggi dal Consiglio dei ministri. Si tratta del referendum confermativo della riforma costituzionale del centrodestra che contiene le norme sulla devolution e sul «premierato forte».
Il primo ed unico referendum costituzionale nella storia della Repubblica, che ha anche avuto esito positivo, è quello che ha portato all'approvazione della legge costituzionale n. 3 del 2001, che ha sancito una vasta ed organica riforma del titolo V parte seconda della Costituzione riguardante le autonomie locali.
27 aprile 2006
repubblica.it http://www.repubblica.it/interstitial/interstitial542047.html
Fissata da palazzo Chigi la data per la consultazione sulla riforma costituzionale
Lega soddisfatta: "Come volevamo noi". Critico Prodi: "Data non ideale"
Devolution, il referendum si terrà il 25 e il 26 giugno
Stabilito anche il percorso che porterà alle dimissioni di Berlusconi
Il premier salirà al Quirinale subito dopo l'elezioni dei presidenti delle camere
ROMA - Il referendum sulla Devolution si terrà il 25 e il 26 giugno. Lo ha detto il ministro Antonio Martino a margine del consiglio dei ministri. Il governo, inoltre, ha stabilito che dopo l'elezione dei presidenti di Camera e Senato si riunirà l'ultimo consiglio dei ministri e successivamente Berlusconi andrà al Quirinale. "E' una data gradita, è quella che volevamo anche noi" commenta Giancarlo Giorgetti, segretario della Lega Lombarda. Sardonico invece il commento di Romano Prodi. "Non è una data ideale, ma va bene lo stesso", ha puntualizzato il Professore.
Al termine del consiglio dei ministri il ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi ha annunciato anche il percorso che porterà Silvio Berlusconi a rassegnare le dimissioni da presidente del Consiglio. Il premier, ha spiegato l'esponente di An, seguirà la prassi: "Dopo l'elezione dei Presidenti delle Camere, il Consiglio dei ministri si riunirà a tamburo battente e Berlusconi si recherà al Quirinale".
Anche nel 1992 l'allora presidente del Consiglio Giulio Andreotti si dimise il 24 aprile, dopo l'elezione di Spadolini e Scalfaro alla Presidenza delle Camere. L'allora Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, annunciò le sue dimissioni il giorno dopo, 25 aprile, e l'atto fu firmato il 28 aprile 1992. Il 13 maggio 1992 cominciarono le votazioni per l'elezione del nuovo Capo dello Stato.
Contestualmente Landolfi si è lanciato anche in un pronostico sui tempi necessari per il rinnovo delle cariche istituzionali. "Il Presidente della Camera - ha previsto - verrà eletto subito, al Senato vedremo".
(27 aprile 2006) stampaweb.it http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200604articoli/4695girata.asp
POLITICA
Referendum sulla Costituzione il 25 giugno
Lo ha reso noto il ministro della Difesa Antonio Martino
27/4/2006
Il referendum sulla devolution si terrà il 25 e 26 giugno. Lo ha reso noto il ministro della Difesa Antonio Martino riferendo ai giornalisti su quanto deciso oggi dal Consiglio dei ministri.
CHE COS'È E COME FUNZIONA IL REFERENDUM COSTITUZIONALE
È il referendum su cui gli italiani saranno chiamati a esprimersi. L'art. 138 della Costituzione prevede la possibilità di richiederlo dopo la seconda votazione da parte delle Camere di una legge di revisione costituzionale o di una legge costituzionale. Perchè una modifica della Costituzione sia immediatamente promulgata, entrambe le Camere devono raggiungere la maggioranza qualificata dei 2/3. Se invece, come nel caso della riforma del Titolo V, quella maggioranza non venisse raggiunta, la promulgazione viene "congelata" in attesa del responso degli elettori. La richiesta può essere presentata da un quinto dei membri di una Camera, da cinquecentomila elettori o da cinque Consigli regionali entro tre mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
NON C'È IL QUORUM
Il quorum strumentale (il numero di votanti) non è pregiudiziale alla validità del referendum, poichè questo tipo di procedimento a differenza del referendum abrogativo non è finalizzato al perfezionamento ed al bilanciamento delle scelte del legislatore, ma si presenta piuttosto come uno strumento di garanzia delle minoranze e come tale ne verrebbe sminuito il valore qualora venisse richiesto un numero minimo di votanti. La legge viene promulgata, se i voti favorevoli superano quelli sfavorevoli.
 
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