15 Settembre, 2002
Murales *Dordoni*: dichiarazione di Corada e di Campagnolo
Sull'annosa questione la maggioranza del Consiglio comunale di Cremona si riconosce nelle valutazioni del Sindaco e dell'Assessore
A seguito del dibattito che ha avuto luogo in Consiglio comunale a Cremona, riportiamo la dichiarazione espressa dal Sindaco Ciorada e dall'Assessore Campagnolo, nella quale si sono riconosciuti i configlieri che fanno riferimento alla maggioranza di centrosinistra.
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La vicenda del murales che compare sui muri del Centro Sociale ‘Dordoni’ suggerisce di coniugare il vecchio detto "legge ed ordine" con un approccio che faccia i conti con un'altra esigenza irrinunciabile che richiama principi di libertà e di democrazia. Non ci sono scorciatoie. Chi é chiamato a responsabilità di governo sa che le soluzioni vanno individuate con senso di responsabilità, con determinazione ma anche con gradualità.
Queste sono le linee fondamentali alle quali abbiamo informato l'azione dell'Amministrazione in questi mesi.
Con il CEntro Sociale 'Dordoni' é stata avviata infatti un'opera di confronto e di mediazione - passata anche attraverso la triste e drammatica esperienza del 'decesso solitario' di Zeppelin, esponente e frequentatore del Centro Sociale - grazie alla quale spero si possano raggiungere dei risultati. E' un'azione che muove da una convinzione di fondo: ciò che conta essenzialmente é il processo che viene messo in moto, non solo e non tanto il raggiungimento di uno specifico obiettivo concreto.
Allora va detto anche che dichiarazioni inopportune come quelle che abbiamo sentito nei giorni scorsi, circa una ipotizzata determinazione a ‘ripulire’ quel murales ‘motu proprio’, possono dare spazio ad un acuirsi della tensione, raggiungendo così il risultato opposto: aggravare la situazione invece che contribuire alla soluzione.
Per questo condanniamo l’azione portata a termine da ignoti venerdì notte che, lungi dal risolvere il problema, può invece indurne l’aggravamento. E nel mentre apprezziamo le dichiarazioni di esponenti di AN che dichiarano la totale estraneità del loro partito a quanto accaduto, censuriamo le risposte venute dai dirigenti del centro ‘Dordoni’ con le quali vengono adombrate inaccettabili ritorsioni.
La rappresentazione sul muro del Centro Sociale ‘Dordoni’ resta cosa di per sé certamente censurabile. La soluzione di questo problema va comunque gestita secondo regole di legalità.
Attorno a questa vicenda è comprensibilmente nato un dibattito che ha portato in evidenza anche quanto quella rappresentazione si richiami al logo di un gruppo musicale di rappers statunitensi, noto da oltre 20 anni sul mercato internazionale della musica giovanile – i Public Enemy – per i quali quel disegno costituisce, appunto, una sorta di ‘marchio’ che ha liberamente venduto, nel mondo, milioni di copie di dischi e di CD.
L’Amministrazione comunale si impegna a proseguire il confronto con i rappresentanti e con i frequentatori del Centro Sociale ‘Dordoni’ al fine di una loro adeguata sensibilizzazione e responsabilizzazione in ordine alle questioni della convivenza civile e della legalità.
Seduta consiliare del 15 maggio 2006
 
I riferimenti del gruppo Public Enemy
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