Venerdì 23 e sabato 24 giugno 2006, doppia replica di “microONDE” - evento
conclusivo del progetto MONTEVERDI FACTORY – bando di concorso per uno
spettacolo, curato da Paolo Atzori, Roberto Castello, Emanuele Colombo,
Alessandra Moretti, Igor Sciavolino.
Drammaturgia, coreografia, fotografia, video, testi, azioni teatrali sono
espressione di un collettivo di sedici artisti che firma anche la regia
dell’evento.
Il collettivo, costituitosi in seguito alla selezione operata dai curatori
del progetto tra i cinquanta candidati che hanno aderito al bando di concorso è
formato da:
Margherita Bergamo, Laura Bertolini, Marco Coluccia, Sara Dal Corso, Dario
Dellanoce, Nicola Galli, Fabio Guarneri, Giovanni Locatelli, Roberta Marchesi,
Marco Maturo, Monica Mignone, Lorena Montini, Fabio Mulatieri, Francesca Reboani,
Mario Robusti, Nicola Spotti.
“microONDE” è il momento conclusivo di un progetto di promozione rivolto a
giovani artisti e promosso dal Circuito Attraversarte del Servizio Politiche
Giovanili del Comune di Cremona.
Gli artisti del collettivo, impegnati in un percorso di sperimentazione di
molteplici linguaggi artistici, hanno assunto il confronto con la figura del
musicista CLAUDIO MONTEVERDI come input per la riflessione sul tema del
confronto tra i vari linguaggi artistici messi in gioco nel percorso stesso.
La musica, la danza, il teatro, la scrittura, la fotografia, il video sono
gli ambiti linguistici entro i quali ha preso forma l’evento che si è tradotto
in suoni, parole, azioni, immagini quali esiti sinergici di una modalità
compositiva d’assieme ispirata alla lezione monteverdiana di “seconda pratica”,
la tecnica dei madrigalisti rinascimentali di rendere la musicalità della parola
studiandone gli accenti, la tonalità ed il ritmo delle varie sillabe.
Il confronto con il grande madrigalista rinascimentale non tocca solo aspetti
tecnici ed estetici – si pensi al concetto di sinestesia applicato all’opera del
madrigalista - ma si lascia suggestionare anche da quella sorta di
presenza-assenza del musicista rispetto alla sua città natale.
Di Monteverdi poche sono infatti le tracce rimaste a Cremona e da questa
assenza di luoghi fisici monteverdiani deriva la suggestione del non-luogo dove
fisicamente accade l’evento: un parcheggio, ex deposito di mezzi per il
trasporto pubblico, trasformato da un impianto scenografico che ne trasfigura
l’impianto architettonico rivelandone, nel contempo, l’essenza.
La dimensione di apertura propria del parcheggio si comprime infatti in una
successione di anguste stanze. Il tutto in ossequio alla drammaturgia
dell’evento che è tutta strutturata sull’idea del passaggio da un luogo
fisico/mentale all’altro.
In tal modo risulta accentuata l’idea del transitare, del passare, del
fluire: attraverso il parcheggio come attraverso lo spazio scenico.
E nel passare, nel transitare, nel fluire si intravede la dimensione
itinerante propria dell’esistenza del musicista del tempo antico.
Le suggestioni che derivano dalla figura storica monteverdiana si traducono
quindi, nell’ambito della sperimentazione artistica contemporanea, in
“microONDE”.
Onde sonore, luminose, magnetiche, al limite sismiche, colpiscono i nostri
sensi di continuo, attraverso i mezzi più diversi.
Perciò “microONDE” vuole essere un evento che rappresenta, ma anche riproduce
questo bombardamento dandone un’interpretazione personale.
La metaforica transizione tra lo “spazio della realtà” e lo “spazio
dell’arte” assume un andamento triadico:
il pubblico è inizialmente introdotto in una dimensione esperienziale tipica
della quotidianità – un vernissage che ha lo scopo di ovviare alla distanza tra
palco e platea – per scivolare quindi in una zona di interferenze - impulsi
registrati e trasmessi, proiezioni video, files audio – e scivolare in una
dimensione performativa dal vivo caratterizzata dal progressivo sopravvento
dell’improvvisazione.
Funzione “baricentrica” assume la finestra al centro del capannone con il suo
specchio virtuale proiettato sulla parete opposta: metafora del contrasto tra la
realtà quale essa è e la realtà che ciascuno, in maniera sempre un po’
arbitraria, si rappresenta.
L’impianto drammaturgico si struttura sulla base di impulsi molteplici
ispirati da alcuni temi di interesse emersi fra gli artisti performers:
la descrizione della città – Cremona, oppure una qualsiasi metropoli, ovvero
le città ideali di Calvino;
il rapporto con il quotidiano – dalla “normalità” alla “monotonia” all’
“alienazione” grottesca;
il sogno – la rivalutazione della dimensione simbolica dell’esperienza
onirica;
i flussi - di persone, del traffico, di informazioni mediatiche, di pensieri,
dei campi elettromagnetici.
E come a rilevare un flusso, il biglietto - bomboniera a ricordo dell’evento
- si ritira all’uscita, verso la quale il pubblico verrà accompagnato come a
voler rappresentare l’avvenuto sodalizio con i performers.
“microONDE” - sedici registi di sé, sette fotografi, cinque musicisti, tre
danzatori, un attore -
avrà luogo a Cremona presso il parcheggio di via S. Maria in Betlem 5A, quasi
a rilancio di una proposta di recupero di spazi altrimenti destinati al ruolo di
parcheggio.
Si prevedono due repliche a serata con inizio spettacoli alle ore 21,30 e
alle ore 23,00.
Ciascuna replica prevede il coinvolgimento di un numero limitato di
spettatori pertanto è necessaria la prenotazione.
Per informazioni e prenotazioni:
Comune di Cremona - Servizio Politiche Giovanili
Tel 0372 407785
Fax 0372 407320
e-mail: attraversarte@comune.cremona.it