15 Settembre, 2002
«El Sòch»
La storia dell’Ospizio Soldi per immagini, a cura di Lia Bellingeri e Mariella Morandi
Azienda Cremona Solidal affida a Lia Bellingeri il compito di scrivere la
storia, per immagini, dell’Ospizio Soldi, che i cremonesi chiamano “el sòch”.
È un bel libro di fotografie della storia di questa struttura nata a Cremona
il 5 aprile 1915 che arriva fino agli anni ’90. Come dice il Presidente Verdi
nella sua nota “La storia e lo sguardo. Temporalità e vecchiaia. Memoria e cura.
Tre endiadi che ben ci introducono al volume, curato da Lia Bellingeri e
Mariella Morandi con competenza e sensibilità, che fissa per immagini il
processo trasformativo, il divenire storico quasi secolare del luogo di cura per
anziani – ieri Ospizio Soldi oggi Azienda Speciale Comunale “Cremona Solidale” –
intimamente legato alla storia profonda della città di Cremona. Oggi le
politiche sociali e assistenziali sono impegnate a riorientare verso la città i
luoghi di cura per anziani, riportandoli nel cuore pulsante del sistema delle
relazioni, dopo che per decenni il modernismo illuministico degli urbanisti ne
aveva decretato, con la periferizzazione, la marginalità e il nascondimento. “
Lo stesso assessore ai servizi sociali Maura Ruggeri evidenzia che “l'idea di
rappresentare attraverso una documentazione fotografica la realtà del vecchio
Ospizio Soldi, luogo temuto come approdo doloroso di una vita che ha perduto la
propria dimensione di autonomia, luogo del distacco, della separazione dai
propri vecchi, ma anche luogo della continuità della solidarietà e degli
affetti, mi sembra particolarmente significativa e importante. Voglio pertanto
ringraziare Il Consiglio di Amministrazione dell'Azienda, Gian Carlo Storti,
Vicepresidente, che ha promosso l'iniziativa e tutti coloro che hanno
collaborato e fattivamente contributo alla sua realizzazione.”
Ed infine il sindaco Gian Carlo Corada che evidenzia come “tutti i cremonesi
devono sentirsi fieri di quanto fatto ed impegnarsi nel tenere in grande,
grandissima considerazione i nostri "vecchi", non solo perché meritevoli della
solidarietà sociale, ma proprio perché depositari della storia e della saggezza
della nostra gente. E, dunque, una risorsa importante per l'intera società.”
Ma perché i cremonesi chiamarono questa struttura El Sòch. Un termine
dialettale che deriva da “Zocco” e “Zocco” altro non è che la via che costeggia
il vecchio complesso, la vecchia Villa Soldi. Quella parola negli anni ha
assunto un significato negativo. Mentre le altre strutture si rinnovavano, al
Soldi, nel Sòch, rimanevano gli stanzoni a 20 letti e più. E le immagini ne
fanno vedere l’immensità, ma non danno il senso del degrado, degli odori
spiacevoli che si sentivano, ma della pulizia, dell’ordine, della cura. E sono
sempre le immagini che colgono nell’attimo il rinnovamento della struttura:
l’inaugurazione della radiografia, della palestra, della portineria e la posa
della prima pietra di quella che diventerà la palazzina Mainardi. Un libro
fotografico che con il suo divenire traccia il percorso, la strada maestra dei
cambiamenti e degli sforzi fatti per migliorare l’assistenza erogata. I volti
degli ospiti, volti scavati di vecchi, senza sofferenza, i visi dei dipendenti,
delle autorità. Insomma quasi cento anni di storie vere di solidarietà in carne
ed ossa.
Chissà quante critiche saranno state fatte in questi cento anni alle varie
gestioni. Questa estate del 2006 non è stata da meno ed ha visto la struttura
criticata pesantemente per la mancanza degli impianti di condizionamento. Una
nuova necessità dell’oggi che cento anni or sono non era nemmeno iscrivibile nel
libro dei sogni.
Un bel libro, una bella iniziativa che traccia la linea di condotta di una
città che in questi anni ha saputo e voluto dare ai suoi cittadini anziani un
luogo ove invecchiare serenamente per una vita forse migliore.
Il libro sarà donato a tutti gli ospiti ed ai dipendenti di Azienda Cremona
Solidale ed alle diverse autorità cittadine inviate all'iniziativa.
K.S.
 
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