15 Settembre, 2002
Corada *Salvaguardato un diritto costituzionale*
Ma nel caso che coinvolge il dr. Riccio e la vicenda di Piergiorgio Welby né eutanasia né accanimento terapeutico mi pare abbiano specifica connessione.
Dichiarazione del Sindaco di Cremona prof. Gian Carlo Corada
"Accanimento terapeutico ed eutanasia sono due temi di rilevantissima importanza, che vanno affrontati con molta serietà e ponderazione, ed attorno ai quali vanno ricercate soluzioni che coinvolgano la gran parte delle forze politiche in Parlamento e dell'opinione pubblica nel Paese. Mentre il primo credo possa trovare una soluzione con una regolamentazione condivisa del testamento biologico, sull'altro - l'eutanasia - non nascondo di nutrire qualche perplessità. Dovrebbe, perlomeno, essere disciplinata in modo molto rigoroso e dopo approfondito dibattito.
Ma nel caso che coinvolge il dr. Riccio e la vicenda di Piergiorgio Welby né eutanasia né accanimento terapeutico mi pare abbiano specifica connessione.
La questione riguardava un malato che rifiutava un trattamento medico, e che ne aveva pieno diritto. Così come é accaduto per quella signora che, qualche tempo fa, rifiutò di farsi amputare una gamba, pur sapendo che ciò l'avrebbe condotta a morte sicura. Sono casi che accadono molto spesso e che sono previsti addirittura in Costituzione. L'art. 32 infatti dice che "Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana". Il povero Piergiorgio Welby - dopo aver patito per una vita e dopo aver superato qualsiasi soglia di sopportabilità - ha deciso in piena coscienza di interrompere la terapia, nel suo caso costituita anche dal respiratore artificiale. Fare a meno di quella terapia, attraverso l'atto del 'distacco della spina', l'ha portato alla morte. Ma ciò non cambia la sostanza della vicenda per la quale, ripeto, non si può parlare né di eutanasia né di suicidio assistito.
Mi piacerebbe che, quando si parla di questi temi, non ci si dimentichi mai che si sta parlando, innanzitutto, di situazioni dolorose e drammatiche; questioni che coinvolgono sensibilità molto profonde e princìpi di primaria importanza. Bisognerebbe affrontarli con animo sgombro da ogni volontà di strumentalizzazione, da qualsiasi parte, mossi soltanto dalla volontà di individuare soluzioni vere e condivise. Purtroppo non sempre é così!"
 
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