15 Settembre, 2002
Non lasciamo sparire Foued Cherif
Non lasciamo soli Foued e la sua famiglia. - Petizione per la liberazione di Foued Cherif promossa dal coordinamento nazionale del Centro delle Culture.
Firma e fai firmare la petizione a questo indirizzo:
http://www.centrodelleculture.org/petizioni/foued
Non lasciamo soli Foued e la sua famiglia:
1. Diffondi la petizione
http://www.centrodelleculture.org/petizioni/foued ad altre
organizzazioni, a liste di amici, su blog, etc.
2. Mettici in contatto con giornalisti (giornali, televisioni, radio)
3. Mettici in contatto con legali che possono collaborare nella raccolta di
informazioni ed esperienze utili.
4. Contatta personaggi politici e istituzioni che si interessino al caso.
Dopo essersi documentati, esprimano attraverso comunicati stampa la loro
posizione.
5. Aiutarci a raccogliere i fondi per sostenere le spese legali e la
famiglia di Foued.
"NON LASCIAMO SPARIRE FOUED CHERIF"
Petizione per la liberazione di Foued Cherif promossa dal coordinamento nazionale del Centro delle Culture.
La mattina del 4 gennaio 2007 la Digos di Milano ha prelevato Cherif Foued
dal suo posto di lavoro e lo ha portato presso la Questura dove gli è stato
notificato un decreto di espulsione. A motivo dell'espulsione, in breve, il
sospetto che Foued sia uno spalleggiatore di terroristi.
La notte del 4 gennaio, Cherif Foued è stato imbarcato per la Tunisia senza
permettergli di contattare un avvocato, senza potersi difendere, senza
sapere con esattezza i capi di imputazione e soprattutto subendo la violenza
morale di venire strappato ai suoi affetti.
Foued è stato rinchiuso dal 5 al 15 gennaio nel dipartimento del Ministero
degli Interni tunisino, in carcere di isolamento, il 16 è stato portato in
un carcere civile sotto la giurisdizione militare, e solo il 18 gennaio la
famiglia ha avuto notizie su dove si trovava Foued.
Cherif Foued è incensurato, non è mai stato indagato dall'Autorità
Giudiziaria italiana o straniera.
La sua unica "colpa" è stata di essere stato identificato, durante una
perquisizione, nell'appartamento di alcuni cittadini tunisini indagati per
presunte attività terroristiche e peraltro assolti dalla Corte di Assise di
Milano.
Foued è stato espulso in Tunisia illegittimamente, creando un precedente
gravissimo per la nostra democrazia e per il principio del diritto alla
Difesa.
Non si può stare inermi a guardare quando l'antiterrorismo, che vorrebbe
colpire il terrorismo, diviene abuso; quando vengono negati i diritti a
coloro che sono stati accusati di essere i nemici ma, come esseri umani,
come imputati, hanno diritto a un avvocato, a un processo, a un giudice,
diritto a un trattamento dignitoso e umano. Invece si ritrovano in carceri
di Paesi compiacenti, disposti a interrogarli con ogni mezzo e a detenerli
senza processo. Non si tratta di illazioni ma di fatti ammessi anche dal
Dipartimento di Stato americano che ne parla come di una prassi usata e
abusata anche ai danni dei cittadini europei.
L'espulsione di Foued è illegittima perché:
- non ci sono prove, non è mai stato indagato né in Italia né all'estero;
- non ha goduto del diritto di difesa;
- esiste un divieto di espatrio verso Paesi ove chi viene espulso potrebbe
essere soggetto a pene illegali e comunque ove non gode dei diritti civili.
La Tunisia, secondo il rapporto di Amnesty International del 2006 non
garantisce i diritti e pratica la tortura. Il nostro Paese aderisce a patti
comunitari, europei e internazionali, che garantiscono la difesa di tali
diritti.
Chiediamo che il governo italiano si faccia carico:
- dell'incolumità della vita di Foued Cherif;
- di riportare immediatamente Foued Cherif in Italia dalla sua famiglia;
- dei danni economici e morali causati a Foued ed alla sua famiglia.
CHIEDIAMO ai deputati e ai senatori che si facciano promotori di
un'interrogazione parlamentare affinché si faccia chiarezza su quanto è
successo.
Breve biografia di Foued Cherif
CHERIF FOUED BEN FITOURI è nato a Tunisi il 31 maggio 1970.
Cherif Foued vive in Italia da oltre10 anni dove ha un lavoro, è sposato
con una cittadina italiana e ha tre bambine: Amira 10 anni, Sara 5 anni e
Asia 2 anni e mezzo.
Oltre alla sua attività lavorativa (ha una sua impresa edile la Cherif
Edilizia), si è da sempre occupato dei problemi legati all' integrazione e
al rispetto dei diritti dei cittadini stranieri a Milano, ha partecipato ad
attività con il Centro delle Culture di via Vela a Milano, ha promosso il
dialogo tra le culture collaborando alla redazione e diffusione della
rivista Alien. Tutte queste attività lo hanno portato ad avere numerosi
contatti con persone che oggi possono testimoniare il suo impegno sociale la
sua serietà e disponibilità.
Marco Penno
***
"Sono fortemente a favore dell'uso di gas velenosi contro tribù non civilizzate."
[Winston Churchill, tribù civilizzata]
"Per noi i guerrieri non sono quello che voi intendete.
Il guerriero non è chi combatte,
perché nessuno ha il diritto di prendersi la vita di un altro.
Il guerriero per noi è chi sacrifica se stesso per il bene degli altri.
È suo compito occuparsi degli anziani, degli indifesi,
di chi non può provvedere a se stesso
e soprattutto dei bambini, il futuro dell'umanità."
[Toro Seduto, tribù non civilizzata]
 
Fonte
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