Mozione
AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA
Premesso che:
il diritto alla salute è un diritto costituzionalmente garantito ed il suo
esercizio deve essere alla portata di tutti i cittadini, indipendentemente dalle
loro condizioni economiche e sociali,
tale diritto è esplicitato attraverso i livelli essenziali di assistenza
definiti dal Sistema Sanitario Nazionale che devono essere recepiti e garantiti
a tutti dalle Regioni;
la legge finanziaria ha aumentato di 6 miliardi di euro le risorse per il SSN,
portando a 97 miliardi di euro il fondo sanitario per le Regioni, con il
consenso della Conferenza Stato regioni;
in tutte le Regioni è già prevista la compartecipazione alla spesa, esclusi
gli esenti, con un tetto di 36,15 euro, per un massimo di 8 prestazioni, mentre
la Finanziaria introduce una quota fissa su ricetta di euro 10, rimanendo
inalterato il tetto di 36.15 euro
considerato che:
la regione Lombardia è la Regione con più alta densità di popolazione, il PIL
più elevato del paese ed il maggior gettito fiscale;
il Governo regionale ha sostenuto e sostiene che non esistono buchi di
bilancio nella sanità lombarda, nonostante la politica di enorme ampliamento di
soggetti privati accreditati che ha grandemente aumentato l’offerta e
conseguentemente la domanda di prestazioni;
nonostante queste ideali condizioni i cittadini lombardi stanno pagando i
tickets più onerosi d’Italia, con gravi ripercussioni sulle fasce sociali più
deboli; Alcuni esempi: la Reg.Lombardia aveva già il ticket più elevato del
Paese su visite ed esami: 46 euro, a cui sono stati aggiunti i 10 euro della
Finanziaria, che molte altre Regioni hanno inglobato nella quota preesistente:
Il ticket sul codice bianco di pronto soccorso in Italia è di 25 euro, esenti i
bambini fino a 14 anni e gli anziani, in Lombardia è di 35 euro, con minori
esenzioni. Prima della Finanziaria solo in Lombardia era stato introdotto un
ticket di 7 euro sulle ricette. In questi giorni si è aggiunta la gravissima
decisione di trasformare da gratuite a pagamento alcune prestazioni essenziali:
operazione di cataratta 56 euro, tunnel carpale 56 euro, biopsia mammaria 56
euro + 43 per visita senologica + 35 per esame istologico, eliminazione dei
day-ospital diagnostici e ticket sui singoli esami, tutta a pagamento la
riabilitazione fisioterapica e alcune cure odontoiatriche di base;
rimarcato che:
tali scelte inficiano grandemente la possibilità per una larga parte della
popolazione di accedere a prestazioni sanitarie indispensabili;
sono a rischio soprattutto alcune attività di prevenzione riguardanti in
particolare patologie femminili;
è altrettanto a rischio l’accesso per alcune fasce deboli economicamente ma
non esenti a visite specialistiche di controllo e ad esami diagnostici
necessari;
si sta verificando il fenomeno che, essendo più conveniente in alcuni casi
pagare l’intero costo della prestazione piuttosto del ticket, si richiedono
esami “fai da te” fuori dalle linee guida diagnostico;
sottolineato che:
i cittadini cremonesi sono direttamente coinvolti nella situazione sopra
descritta;
il Sindaco di Cremona, nella sua qualità di Presidente della Conferenza delle
Autonomie Locali della Lombardia, ha titolo e ruolo per coinvolgere i Comuni
lombardi in una comune tutela del diritto alla salute dei cittadini lombardi;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
a chiedere un immediato incontro al Presidente della Regione ed all’Assessore
alla sanità per manifestare la più viva preoccupazione per le difficoltà dei
cittadini cremonesi e per conoscere il reale stato della sanità lombarda;
ad attivarsi attraverso la Conferenza delle Autonomie Locali e l’ANCI
regionale affinché da tutti i comuni venga la richiesta alla Regione di revoca
dei provvedimenti più penalizzanti la popolazione.
Piergiorgio Bergonzi