15 Settembre, 2002
Un lungo girotondo attorno a Formigoni
Moretti: «Nostre liste? No, proprio no...»
Un lungo girotondo attorno a Formigoni. Moretti: «Nostre liste? No, proprio no...»
di Luigina Venturelli da www.unita.it
Una specie protetta, molto ricercata dall’opposizione, ma solitamente restia ad apparizioni pubbliche: i delusi da Berlusconi. Eppure esistono. Giovanni Cardamone, pensionato di 63 anni, ne è un esponente: si è presentato al girotondo intorno al Pirellone con una decina di scatole di medicinali, le sue pillole quotidiane, quelle su cui ora paga il ticket: «Chiedo scusa a tutti gli ammalati per aver votato Berlusconi».
Nanni Moretti, pur con la voce provata dall’influenza, può quindi esclamare: «Festeggiamo un anno dal primo girotondo, un anno molto bello per la democrazia, di grande partecipazione politica, durante il quale abbiamo parlato a tutti, anche a quelli che non la pensavano come noi e hanno votato in maniera diversa».
Con lui sono accorse altre cinquemila persone, secondo la stima fornita dagli organizzatori, per circondare la sede della regione Lombardia, sfortunato esperimento guida del nuovo modello di sanità Berlusconiano, fatto di apertura indiscriminata al privato, di tagli di fondi al pubblico, di servizi territoriali soppressi e di ticket su farmaci e pronto soccorso reintrodotti.
Tutto si è svolto alla vecchia maniera: tre anelli di persone, per mano, intorno ad un edificio simbolo. Questa, probabilmente, la vera forza dei movimenti, a prescindere dai momenti di massima esposizione mediatica e dalle provocazioni su un loro ruolo più istituzionale. Il capitolo delle liste di girotondini alle prossime elezioni amministrative è quindi chiuso. Moretti, perlomeno, ne esclude categoricamente la possibilità: «Direi proprio di no. Per quel che conta uno, che è molto vicino allo zero, questa è la mia opinione: direi proprio di no».
La manifestazione milanese non lascia adito alle polemiche sul rapporto tra partiti e movimenti: le personalità politiche hanno risposto in forze all’appello dei Girotondi e delle Girandole. Prima fra tutte l’ex ministro della sanità Rosy Bindi, la più acclamata ed applaudita.
Fra la folla si aggira anche Giuseppe, un signore sulla sessantina che addirittura vorrebbe chiederla in moglie. «Le persone - ha commentato lei - sentono l’umiltà e la condivisione profonda di chi combatte le loro stesse battaglie». Poi è ritornata sull’argomento della giornata: «Qualche anno fa Formigoni promise una sanità di qualità per tutti - ha esclamato Rosy Bindi da un megafono - mentre oggi c’è una sanità indebitata, che ha indebolito i punti di eccellenza degli ospedali, delle comunità e dei servizi sul territorio, ed ha abbandonato le componenti più deboli della popolazione come i malati cronici, i malati di mente e gli anziani».
Sugli stessi toni Livia Turco: «Questo è una manifestazione nazionale contro la politica sanitaria del governo - ha detto l’ex ministro per la solidarietà sociale - che vuole esportare il modello lombardo nel resto del paese. Con le scelte del centrodestra è aumentato il deficit e sono diminuiti i servizi per i cittadini, e queste scelte saranno ulteriormente aggravate dalla legge finanziaria che ha diminuito i trasferimenti di risorse alle regioni».
Molti fra i presenti raccontavano la stessa storia: poche centinaia di euro di pensione, malattie ed acciacchi da curare, cure e medicinali da pagare. Fra loro, mano nella mano, c’erano anche politici come Nando Dalla Chiesa, Barbara Pollastrini, Gianfranco Pagliarulo e personaggi dello spettacolo come Paolo Hendel, Dario Fo, Franca Rame, Ottavia Piccolo e Gad Lerner.
Inevitabile, sul finire della manifestazione, un accenno al futuro del centro sinistra: «L’alternativa politica è fatta di proposte concrete - ha risposto, sollecitato dai cronisti, Nanni Moretti - ma anche di credibilità della storia personale.
Prodi, Cofferati e Rosy Bindi hanno questa credibilità e sono persone che incarnano bene lo spirito dell’Ulivo». Eppure ieri ce n’era per tutti: «Nella sinistra ci sono tante anime - ha detto Roberto Vecchioni, in manifestazione accanto alla moglie Daria Colombo, girotondina della prima ora - l’importante è avere un obiettivo unico. I leader sono Cofferati, Prodi, la Bindi, ma anche Fassino e D’Alema, che credo sia uno dei politici più intelligenti e migliori del centro sinistra».
Archiviato con una battuta, invece, il commento richiesto al regista su Gianni Agnelli, i cui funerali si svolgevano in contemporanea a Torino: «Meno peggio di Berlusconi».
 
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