15 Settembre, 2002
Cremona: Parco dei Monasteri e parcheggio in Piazza Marconi
Il sindaco ha incontrato i parlamentari locali e i consiglieri regionali
Parco dei Monasteri e parcheggio in Piazza Marconi
Il sindaco ha incontrato i parlamentari locali e i consiglieri regionali
Il Sindaco Paolo Bodini, questa mattina, nella Sala della Consulta di Palazzo Comunale, ha incontrato i parlamentari locali e i due consiglieri regionali per trattare due questioni di rilevante interesse per l’Amministrazione Comunale: il Piano di Recupero d’iniziativa pubblica denominato Parco dei Monasteri e la realizzazione del parcheggio sotterraneo di Piazza Marconi.
All'incontro, durante il quale il Sindaco è stato affiancato dagli assessori all'Urbanistica Daniele Soregaroli e ai Lavori Pubblici Luigi Baldani, sono intervenuti il Presidente della Provincia Giancarlo Corada con l'Assessore provinciale Francesco Spotti, il senatore Franco Danieli, il senatore Lamberto Grillotti, l'onorevole Giovanni Jacini, i consiglieri regionali Luciano Pizzetti e Gianni Rossoni. Erano presenti anche il consigliere comunale di AN Roberto Nolli ed il consigliere di FI Ferdinando Quinzani, quest'ultimo delegato dall'onorevole Antonio Verro impossibilitato ad intervenire personalmente per precedenti impegni.
Nei giorni scorsi avevano comunicato che non avrebbero potuto partecipare, per cause di forza maggiore, gli onorevoli Andrea Gibelli e Daniela Garnero Santanché, ai quali sarà comunque inviato materiale informativo sugli argomenti trattati.
I lavori sono stati introdotti dal Sindaco che, dopo avere sottolineato come i due progetti in discussione, Parco dei Monasteri e parcheggio sotterraneo di Piazza Marconi, hanno già ottenuto un consenso pressoché unanime a livello di Consiglio Comunale, ha evidenziato come negli ultimi tempi si siano frapposti alcuni ostacoli che ne compromettono la realizzazione. Si è discusso subito dela Piano di Recupero del Parco dei Monasteri che comprende due comparti, quello A e quello B.
Per il comparto A, ha speigato il Sindaco, di pertinenza della Provincia e riguardante il complesso di S. Monica, tutto sembrava ormai procedere nel migliore dei modi, nel senso che era già tutto pronto per la firma del preliminare di ventita alla Provincia, quando si è inserita la richiesta del Comando Provinciale dei Carabinieri di potere disporre di questo ex monastero come loro nuova sede. Un vero e proprio imprevisto, ha chiarito il Sindaco, dal momento che mai prima d'ora i Carabinieri avevano manifestato l'intenzione di volersi trasferire dall'attuale Caserma S. Lucia.
A questo punto, la responsabile dell'Agenzia del Demanio a livello regiuonale, Ofelia Palmisani, di fronte alla richiesta pervenuta dal Comando Provinciale dei Carabinieri, ha bloccato tutto l'iter che si potraeva da oltre cinque anni. Si è così tenuto un incontro presso l'Ufficoi Territoriale del Governo lo scorso mese di dicembre, presenti tutte le parti interessate, al termine del quale il Comandante Provinciale dei Carabinieri si è impegnato a fare pervenire al Comune un documento nel quale avrebbe specificato tutte le esigenze logistiche e le caratteristiche che dovrebbe avere la nuova sede dell'Arma.
La documentazione, con la qule si chiede lfra l'altro a disponibilità di un'area di 18.000 metri quadrati, è arrivata proprio in questi giorni ed è già stata trasmessa ai competenti uffici dell'Urbanistica perché formulino proposte da avanzare. Il sindaco ha chiarito che aree ve ne sono, ma in gran parte non pubbliche: Carabinieri dal canto loro perferirebbero una zona centrale o comunque vicina al centro, tanto è vero che hanno già espresso un parere negativo su un'area limtrofa a quella dove sorge la Caserma dei Vigili del Fuoco.
Per quanto riguarda il comparto B, che comprende San Benedetto, l'ex Cavallerizza ed il Copus Domini, di pertinenza comunale, il Sindaco ha spiegato che la situazione è arrivato ad un punto di stallo totale. Infatti questi edifici, di proprietà demaniale, sono stati inseriti tra quelli da valorizzare e non tra quelli da alienare.
Da contatti già avuti con figure intermedie della sede centrale dell'Agenzia del Demanio, il Comune è stato informato che serve pertanto un accordo di programma proprio con questa agenzia, una soluzione, ha chiarito il Sindaco, che metterebbe fuori gioco la Fondazione Stauffer (che si è già detta disponibile ad acquisire San Bendetto, futura sede della Scuola Internazionale di Liuteria), perchè essa può intervenire solo su beni propri e non ha intenzione, per ragioni più che fondate, di modificare il proprio assetto statutario.
Tenuto conto che la linea dell'attuale Governo è di alienare i beni non utilizzati, ha proseguito il Sindaco, e visto che nel caso di Cremona esistono tutte le garanzie perché gli immobili in questione vengano utilizzati per fini non certo commerciali ma culturali e di pubblica utilità, occorre che l'immobile di San Benedetto sia trasferito dall'elenco dei beni da valorizzare in quelli da alienare in quanto si tratta dell'edificio più bello ma anche più degradato, per il quale non è possibile pertanto aspettare oltre.
Per quanto riguarda invece l'ex Cavallerizza e il Corpus Domini, anche se il Comune ha già messo da parte le somme necessarie ad una possibile acquisizione, è fattibile l'accordo con l'Agenzia del Demanio per una loro valorizzazione.
E' dunque necessaria una posizione politica forte, ha detto il Sindaco, perchè sarebbe grave perdere il finanziamento che la Fondazione Stauffer ha già assicurato, senza dimenticare poi che esiste già una bozza di accordo di programma con la Regione che si è da tempo detta disponibile a partecipare a questo Piano di Recupero. Occorre pertanto intervenire ora a livello centrale presso l'Agenzia del demanio e quindi il Ministero delle Finanze e dell'Economia di cui questo organismo fa parte.
Ha poi preso bervemente la parola il Presidente della Provincia Giancarlo Corada sottolinenando, per quanto concerne il comparto A (ex Caserma Goito), come la richiesta del Comando Provinciale dei Carabinieri sia giunta del tutto inaspettata proprio alla vigilia della firma del rogito.
La situazione, secondo il Presidente, va risolta nel tempo più breve possibile perché la Provincia, per questo acquisto ha già assunto un mutuo consistente con la Cassa Depositi e Prestiti che rischia ora di perdere e poi perchè vi è già un accordo preliminare con l'Università di Pavia che nell'ex Caserma Goito dovrebbe realizzare la sede dei propri corsi distaccati a Cremona.
Terminata questa illustrazione, dopo alcuni chiarimenti chiesti dall'onorevole Giovanni Jacini, ai quali hanno risposto sia Corada che Bodini chiarendo che non è loro intenzione seguire la strada di un contenzioso con il Comando Provinciale dei Carabinieri con il quale i rapporti sono sempre stati buoni e tali devono rimanere, ha preso la parola il senatore Franco Danieli.
Il parlamentare ha lanciato la proposta di chiedere subito un incontro a livello tecnico, qundi politico e poi con il Comando Generale dell'Arma. Da parte sua il senatore Lamberto Grillotti ha affermato che, se rispondono al vero le voci per ora ufficiose che la Caserma Manfredini sia in via di dismissione, occorre esercitare un'opera di convincimento nei confronti dell'Arma dei Carabinieri perché utilizzi questo immobile, anche considerato sovradimensionato. Più difficile, secondo l'esponente di AN è invece la soluzione del problema riguardante San Benedetto: in questo caso occorre agire in fretta, appellandosi a quanto previsto dalla recente Finanziaria e dalla Patrimonio S.p.A.
Da parte dei due consiglier regionali Pizzetti e Rossoni è venuta la conferma che, poiché la Regione ha già dato la sua disponibilità a collaborare con gli Enti Locali, lsul piano regionale ostacoli non ve ne sono, pertanto la via da percorrere ora è squisitamente quella parlamentare.
Al termine della discussione, è stato così concordato che, nei prossimi giorni, il Comune, in un incontro alla presenza del Prefetto, sotoporrà al Comando Provinciale dei Carabinieri le proposte alternative che gli uffici comunali dell'Urbanistica stanno individuando in base alle esigenze avanzata dall'Arma, facendo presente che la costruzione di un edificio ex novo risulterebbe più conveniente e meno onerosa. Dei risultati di questo incontro verranno messi a cnoscenza i parlamentari che, nel frattempo, si muoveranno a livello di Ministero delle Finanze per vedere se è possibile sbloccare lo stallo che si è verificato per il cosidddetto comparto B, cioè per San Benedetto.
Esaurita questa prima parte dell'incontro, il Sindaco Paolo Bodini ha introdotto la questione concernente la realizzazione di un parcheggio sotterraneo in Piazza Marconi.
Ai presenti ha comunicato come intorno a questo progetto esistano, all'interno della Soprintendenza Regionale ai Beni Archeologici, delle opinioni che non collimano tra di loro, mentre la Soprintedente Regionale ai Beni Culturali, Carla Di Francesco, si è detta favorevole in linea di massima alla realizzazione del progetto.
Possibilista, secondo il Sindaco, si era mostrato, durante un incontro tenutosi a Roma, anche il Direttore della Divisione II del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Alessandro Bedini. Poi, in un incontro tecnico a livello centrale, al quale sono intervenuti i due Sovrintendenti Regionali, il Direttore della Divisione III e il Direttore Generale del Ministero Giuseppe Proietti, è prevalso l'indirizzo di autorizzare la realizzazione di un solo piano interrato, sigillando tutto quanto è stato trovato durante gli scavi eseguiti.
Una soluzione, ha fatto notare il Sindaco, che garantirebbe la realizzazione di un parcheggio a rotazione di soli duecento posti circa, che non permetterebbe di realizzare posti auto per i residenti e che obbligherebbe a mantenere il parcheggio anche in superficie, impedendo così la riqualificazione della piazza che invece necessita di essere meglio valorizzata.
Questo indirizzo non si è ancora trasformato in una risposta ufficiale: secondo il Sindaco si potrebbe ancora intervenire mediante la riunione della Consulta degli Archeologi. In ogni caso sono già stati presi contatti con i più stretti collaboratori del Ministro Giuliano Urbani per vedere se esiste ancora uno spiraglio nella vicenda.
Il Sindaco ha concluso il suo intervento chiarendo che, durante il colloquio avuto a Roma in gennaio, ha detto che a Cremona non esistono aree alternative a Piazza Marconi dove realizzare un parcheggio totalmente interrato che possa ospitare 600 auto, a meno che non lo si voglia fare in periferia.
Inoltre il progetto presentato è flessibile, nel senso che si potrebbero realizzare nel frattempo tre piani interrati sulla parte di piazza già interessata dagli scavi (lasciando magari in vista i reperti archeologici rinvenuti con opportuni accorgimenti tecnici), proseguire gli scavi nella parte restante di Piazza Marconi dove, nel caso si ritrovassero reperti di pregio, potrebbe essere realizzato un solo piano. In questo moso la Soprintendenza avrebbe la possibilità di studiare a fondo tutta l'area.
E' questa però un'ipotesi che si scontra con la posizione del Sovrintedente Regionale Angelo Maria Ardovino per il quale l'intero contesto di Piazza Marconi non va alterato, ma lasciato integro, anche se non fruibile da parte di possibili visitatori.
L'onorevole Giovanni Jacini, terminata l'esposizione del Sindaco, ha comunicato che sia lui che l'onorevole Antonio Verro si sono già mossi presso il Ministero sul fronte di Piazza Marconi e ha confermato il suo impegno a portare avanti questo suo interessamento in modo che sia lo stesso Ministro Giuliano Urbani ad occuparsi della vicenda, sollecitando dunque la riunione della Consulta Nazionale degli Archeologi, a patto che non esista però una decisione finale da parte dei tecnici, della quale il Ministro allora non può che prendere atto.
Sulla stessa linea si è dichiarato anche il senatore Lamberto Grillotti, che ha concordato con il collega di FI di verificare la possibilità di un intervento in sede ministeriale da effettuare quanto prima.
Il Sindaco Paolo Bodini, preso atto dell'impegno dimostrato dai partecipanti all'incontro a fare tutto quanto possibile e della comune volontà di sostenere fattivamente gli Enti Locali in questi due importanti progetti per lo sviluppo della città, ha chiuso la riunione auspicando di ricevere al più presto informazioni su come si stanno evolvendo le richieste già avanzate e garantendo, da parte sua, di tenere informati i parlamentari su possibili nuovi sviluppi.
Sabato, 8 febbraio 2003
 
|