15 Settembre, 2002
Questione Sicurezza discussa in Consiglio Comunale
Zampini (RC) interroga sugli incarichi ad un consulente esterno. Il Sindaco risponde mettendo a raffronto i dati reali con la percezione dei cittadini
Interrogazione presentata in data 11 giugno 2007 dal capogruppo del gruppo consiliare Partito
Rifondazione Comunista Cinzia Zampini in merito all’attribuzione di competenze specifiche riguardo
al problema della sicurezza ad una figura esterna alla Giunta
(Testo dell’interrogazione: Premesso che
dalla stampa cittadina si è venuti a conoscenza della proposta di istituire attribuire competenze specifiche
riguardo il problema della sicurezza ad una figura esterna alla Giunta, considerato che si ritiene che
l’Assessorato alla Sicurezza e alle Periferie abbia mostrato grande attenzione ai temi della sicurezza e che si
stia prodigando per realizzare il programma del Sindaco in modo puntuale, verificato che, secondo quanto
reso pubblico sulla stampa, da parte del Sindaco ci sarebbe un atteggiamento di interesse rispetto alla
proposta; ritenuto infine che, anche per non alimentare timori immotivati nella cittadinanza, è necessario
acquisire dati concreti che diano la misura dell’entità dei fenomeni criminosi nella nostra città, chiedo di
conoscere l’entità quantitativa e qualitativa degli eventi criminosi rilevati sul territorio comunale nel 2007 nel
2006 e nel 2005; se siano già stati assunti orientamenti in merito all’istituzione di una competenza specifica
per la sicurezza).
Illustrando l’interrogazione, Cinzia Zampini ha detto che un efficace strumento di
prevenzione in tema di sicurezza risulta un intervento di carattere sociale, non l’attribuzione di problemi
speciali.
All’interrogazione ha risposto il Sindaco :
I dati, che provengono dal Sistema di Indagine Informatizzato,
(SDI) ovvero la banca dati presso il Ministero dell’Interno alimentata da tutte le forze di polizia dislocate sul
territorio, coprono gli anni 2004, 2005 e 2006 fino al mese di settembre, questo perché l’estrazione dei dati
dallo SDI e la conseguente procedura di validazione degli stessi richiedono che sia concluso l’anno in corso
(per questo motivo non sono ancora disponibili i dati per l’anno 2007) e viene svolta con tempi diversificati a
seconda del territorio di riferimento.
Questi sono comunque i dati:
Per leggere i dati e le tabelle, aprire l'allegato)
Questi dati dimostrano che nella realtà di Cremona non vi sono reati gravi, sono in crescita reati legati
all’inciviltà e alla conflittualità sociale e questa è la problematica che vive la nostra città.
Credo che non si
debba tenere né un atteggiamento forcaiolo né lassista, dobbiamo essere tutti garantisti: ma la legalità è la
difesa dei più deboli. Bisogna affermare il principio della tolleranza zero per tutti, perché la legalità è un
principio che deve valere per tutti. Per chi vive la violazione, in quel momento il sopruso è grande. Ci vuole
pertanto un forte intervento repressivo da parte delle forze dell’ordine, che va però unito alla rapidità del
procedimento giudiziario e alla certezza della pena. Accanto a questo servono l’integrazione e il recupero,
insieme ad un intervento di solidarietà preventivo. Dall’esame dei dati emerge che il problema della
sicurezza a Cremona esiste in misura diversa e in forme diverse rispetto ad altre realtà, pertanto occorre
sapere misurare la risposta da dare. Posso infine dire che il Presidente della Provincia ha iniziato una serie
di consultazione tra i sindaci delle principali realtà cittadine del territorio che porti prima ad avere una
migliore conoscenza delle varie emergenze esistenti ed avanzare un miglior coordinamento tra le realtà
locali e tra le forze dell’ordine. Da parte dell’ANCI si sta mettendo a punto una proposta che su alcune
questioni venga assegnata ai Sindaci, in determinate situazioni, una competenza che possa dare migliore
organicità agli interventi da mettere in atto, senza sovrapporre funzioni diverse.
La consigliera Cinzia Zampini, dopo avere ringraziato il Sindaco per la risposta avuta, ha commentato che
la situazione della nostra città richiama l’attenzione piuttosto in campo sociale, più che di carattere
repressivo. Spiace, secondo l’esponente di Rifondazione Comunista, che si pensi di investire di un’azione
una persona che, pur stimabile, proviene però da una cultura dell’azione repressiva. Bisogna pertanto
riflettere meglio e di più su questo tema prima di assumere decisioni che hanno una valenza importante in
tema di sicurezza
 
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