15 Settembre, 2002
PD, 27 ottobre la prima riunione dei 2500 delegati alla costituente
Appuntamento in Fiera: Fatto il segretario, c'é da fare il partito: le regole, le sedi, il congresso, il simbolo .....
In primavera il debutto elettorale del Pd in un turno amministrativo e il primo congresso - Sarà chiuso Santi Apostoli, in cerca della nuova sede nazionale. Il
patrimonio Ds affidato a una Fondazione
Fatto il segretario, c'é da fare il partito: le regole, le
sedi, il congresso, il simbolo, anche l'inno del Partito Democratico
che tra pochi mesi, a primavera, sarà chiamato al debutto nelle
liste di un turno amministrativo. Un cammino lungo, pieno di tappe,
dettagli, passaggi che alla fine dovranno dare corpo e forma al
partito.
Il primo passo adesso é la riunione dell'assemblea costituente. Tra
due settimane, il 27 ottobre, i 2.500 membri eletti in tutta Italia
si riuniranno per cominciare a decidere un sacco di cose: prima di
tutto la nomina del segretario, cioé la ratifica del plebiscito per
Walter Veltroni; poi lo statuto, le sedi, la data del primo
congresso.
La prima riunione - Appuntamento il 27 ottobre, come stabilito a
luglio dal Comitato 14 ottobre. Stop al rischio di romanocentrismo:
tutti a Milano, alla Fiera. "E' un segno di attenzione verso il
Nord" dichiara uno dei tre coordinatori Maurizio Migliavacca.
Lo Statuto - Nella prima riunione del 27 ottobre sarà anche nominato
un Comitato direttivo ristretto - é impensabile che vengano riuniti
ogni volta 2.500 delegati - che sarà poi quello che deciderà come
procedere e voterà gli articoli dello Statuto informando di volta in
volta gli altri delegati che comunque potranno chiedere modifiche.
Dovranno essere decisi i meccanismi decisionali sui grandi temi, la
rotazione degli incarichi, la struttura portante di un partito. Il
Comitato 14 ottobre ipotizza comunque che "il percorso dei
costituenti sarà lungo mesi, almeno sette-otto se si vuole essere
ottimisti. Un anno circa, più verosimile".
Il Congresso "nella tarda primavera" - Tra i compiti dell'assemblea,
quando avrà terminato il suo percorso, c'é la convocazione del primo
congresso del Partito Democratico. I più ottimisti parlano della
tarda primavera. Più verosimile pensare a settembre 2008. Un anno
però é un tempo troppo lungo per lasciare il segretario Veltroni
senza un partito vero. Fare il re senza regno potrebbe risultare
logorante.
I primi appuntamenti elettorali - Il Pd farà il suo debutto politico
nelle amministrative di primavera in alcune regioni come Friuli,
Sardegna, Valle d'Aosta. Anche in autunno ci sarà un appuntamento
elettorale. Due prove generali per il grande appuntamento, quello
delle Europee 2009. Sempre che non succeda qualcosa prima in Italia.
Simbolo e inno - Più importante il primo del secondo e comunque due
fattori di identità. Sul simbolo la soluzione più semplice potrebbe
essere il ramoscello d'olivo e sotto la scritta Partito democratico.
Una corrente di pensiero punta al simbolo-ramoscello e basta, senza
la scritta, "un po' come l'asinello e basta é il simbolo dei
democratici americani e l'elefantino quello dei repubblicani".
Sull'inno stanno girando un sacco di proposte e di parodie. Alcuni
siti hanno organizzato un vero e proprio concorso. Numerosi i
contributi su You Tube e nel web .
Le sedi - Quale sarà la nuova sede del Pd e che fine faranno le
vecchie sedi - centrali e periferiche - di Ds e Margherita? E' il
problema più urgente, e più difficile. Tre le certezze. La prima: un
gruppo di esperti é alla ricerca di una nuova, grande sede per il
Pd. La seconda: le basi storiche dell'Ulivo e dei Democratici che
affacciano in piazza Santi Apostoli dovranno chiudere piano piano
(sono, tra l'altro, troppo anguste), via via che le attività saranno
trasferite nella nuova sede. La terza: é gradita una scelta
morigerata e non faraonica. In questi mesi si sono affacciate alcune
ipotesi. Ugo Sposetti, tesoriere dei Ds, ha suggerito di ricomprare
i due piani della sede storica del Pci in via delle Botteghe Oscure.
Luigi Lusi, suo omologo nella Margherita, propone invece di
sfruttare la sede della Margherita in via S.Andrea delle Fratte
ristrutturato di recente e con un contratto di affitto vantaggioso.
L'ultima parola spetta comunque a Veltroni. Così come i segretari
regionali dovranno decidere nei rispettivi territori il destino
delle sedi cittadine.
L'Unità e Europa - C'é da decidere anche il destino dei due
quotidiani organo dei Ds e dei Dl. L'ipotesi più probabile prevede
che "l'Unità diventi il quotidiano del Pd e Europa il settimanale".
Dovendo scegliere, infatti, non c'é dubbio che pesano di più la
storia e il patrimonio di lettori del quotidiano fondato da Gramsci
nel 1924. E di cui Veltroni é stato direttore.
I patrimoni - Quali che saranno le scelte del segretario del
partito, Ds e Dl hanno blindato il loro patrimonio storico
affidandolo a fondazioni culturali territoriali. Sposetti fu molto
chiaro nel dire che non ci pensava neppure a mettere a disposizione
archivi e "reliquie" del vecchio partito per il nuovo. Matrimonio
sì, ma con separazione di beni.
I soldi - Quello che é nelle rispettive casse di Ds e Dl dovrebbe
essere fuso e messo insieme. I circa otto milioni di euro incassati
con le sottoscrizioni delle primerie, "resteranno a disposizione dei
comitati locali".
(15 ottobre 2007)
di CLAUDIA FUSANI in www.repubblica.it
 
Fonte La Repubblica
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