15 Settembre, 2002
No ai tagli per i servizi all’agricoltura
Forti preoccupazionie espresse dall'on. Torchio, Presidente della Provincia di Cremona
“Di fronte alle prese di posizione dei rappresentanti del mondo sindacale appartenenti al settore dei servizi connessi alla realtà agricola-zootecnica ed alla conseguente mobilitazione, rispetto all’ipotesi di una globale ristrutturazione a danno del sistema allevatoriale locale e dell’indotto, esprimiamo forti preoccupazioni” – ha chiarito il presidente della provincia di Cremona, on. Giuseppe Torchio nel corso della Fiera internazionale del bovino da latte – “Ogni decisione assunta al riguardo non potrà essere condivisa dalle Istituzioni se prima non verrà concertata con tutti gli organi di governo locale e di rappresentanza sia del sistema imprenditoriale che dei lavoratori”.
“Ogni decisione di tagli di personale, di delocalizzazioni di centri di ricerca o trasferimenti di attività di laboratorio, analisi ed esami connessi al sistema zootecnico sarebbe deleteria, con pesanti conseguenze per l’occupazione e l’economia non solo locale” – ha sottolineato l’assessore provinciale all’agricoltura, Giorgio Toscani.
“Chiediamo un confronto chiaro e puntale su tale complessa questione – ha precisato il Vice Sindaco di Cremona, Luigi Baldani – Non vogliamo in alcuno modo perdere tale importante realtà di ricerca, analisi e servizi connessa al sistema allevatoriale, che è perno fondante del nostro sistema agricolo, settore centrale dell’economia locale. Chiediamo quindi ascolto e confronto a 360° sul futuro di tale comparto, proprio per non depauperare un patrimonio consolidato nel corso di decenni”.
Il primato della nostra agricoltura, le eccellenze cremonesi come Apa, Anafi e laboratori collegati e cremasche (Aral) vanno valorizzate e sviluppate anche all’interno dei progetti regionali sull’innovazione e la competitività, non penalizzate.
In particolare, le nostre ricerche biotecnologiche, infatti, sono legate alla forte tradizione della ricerca scientifica d’avanguardia, nata quale naturale evoluzione delle “cattedre ambulanti” in agricoltura, che hanno assicurato grande impulso, progresso e sviluppo proprio nel territorio cremonese, lasciando un patrimonio notevole, anche a livello immobiliare - tuttora disponibile - che va orientato ad una politica fortemente sinergica.
Esiste inoltre una filiera di laboratori di analisi e di sperimentazione realizzata dalle Associazioni di Allevatori e di razza (Anafi), il Centro Ricerche Biotecnologiche (Crb) della Cattolica di Cremona, l’Istituto “Spallanzani” operante in zona Porcellasco di Cremona, con competenze e risultati ottenuti di rilevanza mondiali, anche grazie alle capacità del prof. Galli, in particolare nel campo della clonazione animale. A ciò si aggiunge l’Istituto sperimentale della zootecnia di Porcellasco, inserito nel “Cra”, facente capo a Roma.
Ciò si potrebbe declinare anche in un progetto interregionale di eccellenza tra Cremona e Piacenza (Università Cattolica), l’Istituto Sperimentale della Zootecnia di Porcellasco, l’Istituto di Fiorenzuola d’Arda (facente parte dello stesso Cra) ed altre realtà.
“Siamo fortemente preoccupati e alta rimane l’attenzione, esprimendo sin d’ora la nostra solidarietà alla manifestazione sindacale, richiedendo da subito un incontro con i rappresentanti della Regione e con lo stesso Ministro De Castro per verificare se siano a conoscenza di piani di ridimensionamento del settore al riguardo” – ha concluso il presidente Torchio.
 
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