15 Settembre, 2002
Veltroni: tregua con Mastella, ma i paletti restano
"Incontro positivo". E' questo il giudizio che il Pd dà sull’incontro tra Veltroni e Mastella, oggi a pranzo. Positivo perché, innanzitutto, spiegano fonti del PD, era necessario "smussare gli angoli, togliere di mezzo la ruggine, parecchia, che si era accumulata in questi giorni".
E almeno questo obiettivo, si fa notare, è stato raggiunto. Il vis a vis, dunque, era ormai ritenuto necessario perché non si poteva continuare con questo "incendio che ogni giorno veniva alimentato".
Era, insomma, giunto il momento di "spegnere il fuoco" delle dichiarazioni al vetriolo di Mastella.
Nel pranzo di oggi Veltroni ha rassicurato il Guardasigilli, eliminando anche il più piccolo dubbio sul fatto che non si vuole dar vita ad una nuova legge elettorale studiata apposta a tavolino per eliminare i piccoli partiti.
“Nessuno vi vuole uccidere", avrebbe garantito Veltroni. Detto questo, però, è stato il ragionamento del segretario del Pd, "noi facciamo sul serio e non basterà gridare ogni giorno con voce e minacce sempre più forti per bloccare il processo della riforma elettorale".
Certo, c'è il referendum che incombe, avrebbe ammesso Veltroni, ma fermo restando che l'obiettivo del Pd è non arrivare alla consultazione popolare, se proprio lo sbocco finale sarà quello, allora gli alleati sappiano che "il referendum non ci fa paura". In altre parole, "il referendum non può essere usato come un'arma contro il Pd, perché appunto, non ci fa paura, non lo temiamo".
Sempre le stesse fonti, spiegano che Veltroni non avrebbe nascosto la sua irritazione per le esternazioni degli ultimi giorni di Mastella, facendogli notare che se "avesse letto nei dettagli la bozza Bianco, prima di arrabbiarsi tanto, forse avrebbe osservato che l'Udeur non ha molto da preoccuparsi, come la Lega, perché è un partito ben radicato sul territorio e quindi non verrebbe danneggiato ma supererebbe la soglia di sbarramento".
Ma è proprio su questo punto che si sarebbero concentrate le obiezioni di Mastella, tanto che i due leader sono rimasti d'accordo per nuovi incontri, anche se a livello di tecnici, proprio per vagliare possibili soluzioni alternative.
Il Pd, si spiega, è aperto a proposte, purché non venga in alcun modo "azzerato l'aspetto bipolare" della bozza Bianco.
Questo, si ribadisce dal Pd, è un paletto insormontabile, "non si può buttare tutto all'aria né stravolgere l'impianto del testo". Oggi, in definitiva, passi in avanti, ma "nessun accordo è stato siglato, nessun patto scritto, anche se è stato sgomberato il campo dal duello all'arma bianca" che Mastella aveva intrapreso contro Veltroni.
 
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