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15 Settembre, 2002
Cremona: il Consiglio Comunale ha approvato il Bilancio 2008
L'intervento conclusivo del Sindaco Gian Carlo Corada (bozza non corretta)

INTERVENTO DEL SINDACO A CONCLUSIONE DEL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE SUL BILANCIO 2008
26 febbraio 2008
BOZZA NON CORRETTA

Sono soddisfatto del dibattito sereno e pacato che ha caratterizzato la trattazione del Bilancio di Previsione.

Ringrazio tutti coloro che sono intervenuti, dai vari consiglieri Comunali, agli assessori.

Ringrazio in special modo l'assessore al Bilancio e gli uffici che, anche quest'anno, sono stati in grado di mettere a disposizione degli amministratori una mole davvero impressionante di dati e di relazioni tecniche.

Siamo riusciti ad approvare il Bilancio un po' prima rispetto allo scorso anno. E questo é positivo. Ma non é positivo che non si riesca ad approvare il Bilancio in tempi adeguati, costretti a rincorrere e ad attendere i tempi nello stesso tempo biblici e stressanti dell'approvazione della legge finanziaria.

E' dimostrazione di quante cose devono ancora cambiare in Italia, se si vuole farla divenire un Paese normale.

Occorre ripartire dalla democrazia locale, occorre ripartire dal principio di sussidiarietà. Occorre mettere definitivamente mano al nuovo codice delle Autonomie Locali e davvero dare attuazione al federalismo fiscale, di cui ormai si parla da troppi anni, senza metterlo seriamente in pratica.

Molte cose devono cambiare nel nostro Paese, anche rilevanti, per consentire agli enti locali di agire con maggiore rapidità. E per rendere maggiormente efficiente l'intera macchina dello Stato.

Permettetemi qui una sottolineatura: all'interno dei dibattiti che abbiamo tenuto attorno al diversi Bilanci di ogni anno, spesso la nostra parte politica ha reso esplicite critiche nei confronti del governo centrale. E lo abbiamo fatto senza farci frenare dal colore politico del governo nazionale.

Abbiamo rivolto forti critiche alle politiche finanziarie e che coinvolgevano gli enti locali messe in campo dai governi del centro destra, così come non abbiamo lesinato critiche anche, negli ultimi due anni, alle politiche finanziarie e rivolte agli enti locali dai governi del centro sinistra.

Guardate, non vuole suonare polemica gratuita: ma davvero noi abbiamo dimostrato di essere liberi, intellettualmente liberi nei giudizi che abbiamo dato e che diamo a questo riguardo.

Non si può onestamente dire la stessa cosa per le forze che siedono in minoranza in questo consiglio comunale. Che troppo spesso, negli anni del governo Berlusconi, hanno messo la sordina alla polemica nei confronti di misure inaccettabili o sbagliate, anche quando erano contrastate da molti esponenti dei numerosi governi locali del centrodestra.

C'é bisogno di più libertà nei giudizi. C'é bisogno di più rispetto per il territorio e per chi lo rappresenta. C'é spesso bisogno di maggior rispetto per noi stessi e per il ruolo che siamo chiamati a ricoprire.

Veniamo alle questioni del Bilancio.

Un Bilancio va sempre giudicato in un determinato contesto. nel suo contesto. Ed il giudizio deve andare innanzitutto a come reagisce chi deve poi intervenire a quel livello. Di come reagisce rispetto alla concreta situazione. Qualcuno l'ha chiamata la "surdeterminazione" del Bilancio.

Perché tutti sono bravi a fare le cose quando ci sono tanti soldi. Il problema viene, invece, quando di soldi non ne hai, oppure ti si presenta di fronte una situazione di grandissima criticità.

Noi ci siamo trovati, soprattutto l'anno scorso, in gravissima difficoltà. Proprio per le misure che il governo di centro sinistra aveva dovuto assumere rispetto alla grave situazione economico-finanziaria che attraversava il Paese. Misure in buona parte sbagliate, soprattutto laddove intervenivano a penalizzare gli enti locali virtuosi come il nostro.

Non ci siamo nascosti quelle difficoltà. E nemmeno le abbiamo nascoste al Consiglio Comunale o ai cittadini.

Quella era la situazione data. Per affrontare e risolvere la quale abbiamo dovuto dedicare qualche tempo per studiarla, capirla, vedere come affrontarla ed individuare le strade per risolverla. Abbiamo intrapreso un'azione anche di forte creatività amministrativa, nello stesso tempo nuova, rispondente alle necessità immediate, ma anche molto responsabile nei confronti del futuro del nostro Ente.

Un'azione che voi conoscete bene, che ha coinvolto virtuosamente il ruolo della nostra Azienda energetica, e che ci ha consentito di ribaltare la situazione, trasformando le difficoltà in risorse.

Un'operazione che ci consente forti investimenti. Che certamente si vedranno anche negli anni a venire, visti i tempi purtroppo lunghi della realizzazione delle opere pubbliche.

Stiamo parlando, però, di cifre mai viste a Cremona negli ultimi 50 anni.

Altro che "pochi investimenti" come ha detto il consigliere Ghidotti.

E' vero l'esatto contrario. Abbiamo infatti la grande soddisfazione di sottoporre alla città un piano delle Opere Pubbliche come mai era stato visto dalla nostra città nella sua storia recente.

E - badate bene - tutto questo senza alcun aumento delle tasse comunali. Richiamo la vostra attenzione sulla classifica recentemente pubblicata dal Sole-24 ore, riguardante i livelli delle tasse comunali nelle città italiane. Ebbene, Cremona in Lombardia é la città dove il livello delle tasse comunali é il più basso in assoluto. Questa é la realtà, documentata da indagini e statistiche fornite da fonti assolutamente credibili e non di parte. Per ogni cittadino cremonese ci sono 410 euro di tasse comunali in un anno. Mentre, tanto per rimanere su città simili alla nostra, Como é a 531, Varese a 534, Mantova a 588.

E tanto per stare alle classifiche pubblicate dal Sole-24 ore, consiglierei a tutti voi la lettura di quanto viene riportato in questi giorni in relazione alle contravvenzioni elevate dai nostri Vigili Urbani. Cremona é sulla media di 21,5 euro per abitante, ben al di sotto non soltanto di quanto avviene nelle maggiori città lombarde, ma anche di realtà per alcuni aspetti simili alla nostra quali, ad esempio, Mantova, Como, Pavia e Lodi. Come vedete ogni volta che viene pubblicata una statistica si verifica qual è la realtà dei fatti. Anche da qui si può capire quanto lontane, e quanto strumentali, possano apparire alcune polemiche che in questi giorni sembrano appassionare gli addetti ai lavori.

Tutti questi investimenti di cui parlavo riusciamo ad affrontarli senza toccare al ribasso il livello dei servizi comunali, che vengono al contrario mantenuti a livelli di eccellenza e che probabilmente, a ben guardare, in alcuni settori addirittura riusciamo a migliorare. Magari di poco, ma migliorare.

Guardate, voi sapete bene quanto a me non piaccia fare voli pindarici. Quanto ami rimanere molto ben piantato con i piedi per terra.

Ma in questo caso posso permettermi di dire che ci troviamo di fronte ad un risultato straordinario davvero.

Abbiamo saputo osare ed abbiamo la soddisfazione di vedere che questo coraggio di guardare in avanti, con fiducia e speranza, viene oggi premiato delle cose che stiamo facendo e che stiamo predisponendo.

Davvero al di là di ogni lettura intellettualmente onesta della realtà é affermare che stiamo gestendo solamente il quotidiano, che saremmo di fronte al una mancanza di progettualità.

Sono le cose stesse che smentiscono queste affermazioni, sinceramente assolutamente lontane dal vero.

Rifuggiamo da immagini unilaterali della nostra città, che ha certamente problemi, ma anche tante eccellenze, ad esempio in ambito sociale e culturale, con una buona classe dirigente.

Cremona non é un'isola felice, lo dico da sempre. Ma nemmeno é giusto dire che Cremona é una città vecchia e di vecchi. Che é una città morta.

Non c'é il tutto bene o il tutto male.

Cremona, come tutte le realtà, é una città che ha problemi.

Ma quello che é certo é che non ha il problema dei rifiuti. E se da noi questo problema non c'é é anche perché Cremona ha avuto una classe dirigente che ha saputo programmare, guardare lontano, ed assumersi le proprie responsabilità. Anche quando farlo risultava difficile, impopolare.

Vi invito a riandare, con la memoria, a 13 o 14 anni fa. Quando il Prefetto di Cremona giunse a consigliare i cremonesi di tenersi i sacchetti dell'immondizia sui balconi. E vi invito a ricordare chi fece cosa, allora. Quali sforzi, quali scontri, quali dibattiti sapemmo fare, in quel tempo. Scontrandoci spesso con quella parte della città e del territorio che urla. Ma lavorando bene, per risolvere i problemi. E riuscendo con ciò a trovare e riconfermare il consenso da parte della stragrande parte della città e del territorio che, magari non urla, ma che sa ragionare, sa valutare, sa pesare le cose.

Abbiamo una città che ha problemi, ma che può vantare punti di eccelleza ineguagliati. Che può andare fiera dei propri servizi educativi, o dei propri servizi sociali.

Una città che sa guardare anche al quotidiano (che tipo di amministrazione potrebbe essere mai quella che invece, al quotidiano, non guarda affatto!?).

Ma una città che ha anche un progetto, un progetto di città solidale, che cresce in armonia, sempre più sicura, sempre più fruibile.

Rientra forse nella normalità della gestione quotidiana aver recuperato, in quattro anni, ben trecento alloggi di edilizia residenziale pubblica o aver messo a norma le scuole cittadine? Io credo proprio di no!

Abbiamo potuto sentire qui richieste anche giuste, ma alle quali la risposta può che venire da altri livelli, non dal nostro.

Si parla di caro-vita, o di caro-affitti, magari anche dei negozi. Problemi ai quali va posta sicuramente attenzione, ma che per la gran parte sfuggono da ogni nostra competenza.

Così come é giusto sollevare le questioni che riguardano la sicurezza, perché sono problemi che preoccupano fortemente i nostri concittadini. E noi dobbiamo fare, e già facciamo, il possibile per limitare quel problema.

Non dobbiamo mai dimenticare però, almeno per onestà intellettuale tra di noi, che i problemi dell'ordine pubblico sono di competenza essenziale dello Stato, non del Comune.

Certo, é giusto - e probabilmente non può che essere così: é normale che nel Consiglio Comunale e dai Consiglieri Comunali provengano richieste anche, per così dire, "improprie". E' normale, perché il Consiglio Comunale giustamente é l'istituzione più vicina ai cittadini e dunque difficilmente può sfuggire da simili questioni. Il Consiglio Comunale spesso é il riflesso della società, almeno in parte.

Ma, non dimentichiamolo mai, spesso la società é migliore di quanto la facciamo. Spesso é più attenta di quanto appaia. Spesso sa leggere meglio di altri la realtà, le difficoltà, gli impegni.

Vi è una società - come dicevo prima - che urla e una società che preferisce ragionare. No, non sto parlando di quella che un tempo veniva chiamata la maggioranza silenziosa. Sto parlando di una caratteristica positiva, che io credo in gran parte costituisca la nostra Cremona.

Una città che si rende ben conto di come sia davvero impossibile ed inaccettabile chiedere tutto ed il contrario di tutto.

Guardate a Piazza Marconi: alla fine - dopo che il processo davvero complesso nel quale siamo impegnati sarà andato a buon fine - Cremona potrà contare su meno automobili in superficie, più isola pedonale, un ricco patrimonio archeologico portato alla luce (che senza gli scavi alla luce ovviamente non sarebbe mai arrivato!), una piazza bella, nuova, riqualificata.

Ma é ovvio che per fare un parcheggio sotterraneo devi scavare. E che scavare comporta tempi impegnativi. E che magari si rivela operazione complicata, anche perché fai dei ritrovamenti archeologici che meritano attenzione e che, comunque, rispondono ad altra autorità rispetto al Comune. E allora, magari, i tempi si dilatano, anche contro la volontà del Comune stesso. E una certa complessità di rivela nemica della fretta e dell'urgenza.

Ma, vivaddio, l'esigenza del parcheggio sotto piazza Marconi era stata una richiesta avanzata a viva voce da una parte importante della città. Dagli stessi commercianti, o dalle stesse forze dell'opposizione. E da tanti era stato considerato un investimento strategico per la nostra città. Oggi non si possono alzare alti lai perché il buco si é fatto, e perché l'averlo fatto ha comportato qualche problema.

Non si può nello stesso tempo volere e non volere. Non si può volere tutto ed il contrario di tutto.

Oggi qualcuno é arrivato a chiedere quasi con ironia, "Che fine ha fatto il nuovo stadio comunale?!". Domanda che non ha alcuna seria base di ragionamento. Si era trattato di una pura ipotesi di studio, di valutazione. Che é giustamente stata valutata e poi, dopo seria ed attenta valutazione, scartata con motivazioni serie ed argomentate. Ed oggi si viene a chiedere che fine ha fatto, quasi in maniera polemica?

Davvero, non scherziamo!

Sappiamo rapportare i problemi a quello che sono! E' lo stesso ragionamento che vale per le ex caserme. Impegni che riguardano milioni e milioni di euro, ai quali é già importante aver messo mano, averci ragionato sopra, aver destinato postazioni di Bilancio. Attorno ai quali stiamo costruendo le forme di finanziamento necessarie. Stesso ragionamento che vale per quanto concerne la realizzazione della strada sud.

Appena approvato il Bilancio ripartiremo con rinnovato vigore nella nostra azione.

Abbiamo predisposto - dicevo - un Bilancio di notevole livello sia per la spesa corrente che per gli investimenti, a dimostrazione che esite una volontà precisa di non accontentarci, riconoscendo gli sforzi da compiere.

Vogliamo che tutti la si smetta di piangerci addosso!

La nostra non é una città abbandonata, vediamo i punti di forza della nostra Cremona, che é diversa - profondamente diversa - da quella descritta da alcuni osservatori. Una città che é cresciuta grandemente: pensate alla crescita del PIL, o alla stessa crescita dell'export.

Abbiamo punti di eccellenza che dobbiamo sviluppare e che sono frutto di una classe dirigente che ha saputo dare in questi anni buona prova di sé.

Una Giunta ed una maggioranza che portano avanti con lealtà un programma preciso - attuando gli aggiustamenti del caso - con ferma determinazione e con altrettanto fermo ottimismo.

Questo é il nostro modo di procedere, questo é il nostro riformismo: é per coerenza e rispetto degli elettori che ci comportiamo così.

Siamo portatori di una formidabile tradizione, quella del riformismo padano.

Noi vogliamo essere nel concreto e ci proponiamo come il portato di una lunga storia - costruita dai nostri padri e dai nostri nonni - che ha le radici nel riformismo solidale e comunitario della chiesa dei Bonomelli e dei Don Mazzolari e nel disegno di emancipazione delle leghe miglioline. E che ha le radici nella sana tradizione del riformismo laico, liberale e socialista di figure come Arcangelo Ghisleri e Leonida Bissolati, o come Francesco Genala ed Ettore Sacchi; nel movimento operaio e contadino che ha saputo esprimere figure come Attilio Boldori o come Dante Bernamonti o nelle figure degli eroi partigiani come i fratelli Di Dio Emma o come Deo Tonani, che seppero dare la vita per la libertà, nella tradizione democratica e repubblicana della Resistenza e del dopo Liberazione.

Prendiamo da lì, da quella storia, la linfa che ci indica i valori di riferimento - che per tanta parte si sono incarnati nella Carta Costituzionale della quale quest'anno ricordiamo il 60esimo anniversario.

Sono valori di fondo che vogliamo rinnovare, facendoli reagire nel crogiolo della modernità, nel confronto diretto con i temi inediti ed epocali che ci vengono dal nuovo secolo, dagli scenari del terzo millennio.

In questo ultimo anno del nostro mandato vogliamo accompagnare Cremona verso il futuro.

Porteremo a compimento il tanto, tantissimo lavoro espresso in questi anni.

Consegneremo ai cremonesi una città rinnovata e consolidata, pronta ad affrontare con fiducia e speranza le prove che la aspettano.

Abbiamo fatto il massimo del possibile. E forse qualcosa di più.

Alla fine potremo dire di essere contenti del lavoro svolto.

Dobbiamo saper trovare in noi stessi, nel far bene le cose che facciamo, la soddisfazione del nostro lavoro.

A volte mi avrete sentito dare questa definizione del lavoro del Sindaco: un lavoro bello ed ingrato.

Già lo diceva Kant quando parlava della morale: é in sè, nella morale, la giustificazione e la spiegazione delle cose. Così potremo contare sulla fiducia, sulla simpatia e sulla vicinanza di tanti nostri concittadini, con i quali viviamo a stretto contatto, dei quali conosciamo difficoltà e speranze, ed a favore dei quali abbiamo deciso di spendere le nostre capacità e la nostra voglia di costruire il bene pubblico.

Sicuramente vi sono dei limiti nella nostra attività. L'importante é essere consapevole di ciò, comportarsi senza arroganza e con consapevolezza, con senso di responsabilità, con fermo impegno a lavorare per il bene del pubblico.

Il consiglio comunale ha salutato l'intervento del Sindaco con un lungo e convinto applauso

BOZZA NON CORRETTA 


       



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