15 Settembre, 2002
Io voto Partito Democratico di Gian Carlo Storti.
Non si tratta di dare un voto utile, ma nel rispetto delle proprie ideologie a cui non rinunciare, un voto per il progresso di quelle classi a cui apparteniamo da sempre.
Io voto Partito Democratico di Gian Carlo
Storti.
Non si tratta di dare un voto utile, ma nel
rispetto delle proprie ideologie a cui non
rinunciare, un voto per il progresso di quelle
classi a cui apparteniamo da sempre.
Il mio amico Maurizio Guerrini, segretario
di Rifondazione Comunista di Cremona, nell’appello
pubblicato al voto per la sinistra arcobaleno in altra
parte del sito, scrive:“Fra quarant’otto
ore si vota . E’ arrivato il momento e molti
sono ancora gli indecisi ; a tutti coloro
che non hanno ancora deciso se andare a votare
o non sanno che cosa votare ( nel centro
sinistra ) voglio rivolgere un appello forte
affinché prendano la decisione di recarsi
alle urne e votare a sinistra . Per molte
buone ragioni , ma soprattutto perché questo
Paese deve avere una Sinistra che pesi e
che conti . Serve una Sinistra per i lavoratori
, per i pensionati , per i giovani precari
, per i diritti civili e non la si crea votando
la Confindustria nel Partito Democratico.”
Il sindacalista Giuseppe Scalisi , della
segreteria della Cgil di Cremona, in una
nota sul Il Piccolo invece scrive “ Il colpo che così Veltroni infligge alla
politica è davvero mortale: i diritti,le
conquiste,i miglioramenti non sono il risultato
di conflitti o battaglie civili e sindacali
ma sono il frutto non piu’ proibito del sondaggio
che rivela dove si rivolgano gli umori di
soggetti passivi e induce il politico a promesse senza costi”
Mi pare tutto chiaro. Per la Sinistra Arcobaleno il “ nemico” da battere non è Berlusconi,
ma Veltroni.
Una vecchia teoria, quella del tanto peggio
quanto meglio che ha portato ad immani disastri
pagati tutti dai lavoratori e dalle classi
sociali più deboli.
E’ singolare che non si notino le differenze
programmatiche fra il Popolo delle Libertà
ed il Partito Democratico. Si “ gioca” all’antipolitica
, a far credere che tutto è uguale anzi che
“ peggio sarebbe il governo del PD”. Insomma
si rivuole costruire, e questo è legittimo,
uno schieramento di opposizione a sinistra
fortemente antagonista non solo per le politiche
ma che rimetta in discussione i fondamenti
dello stato democratico post seconda guerra
mondiale che ha visto il movimento comunista
italiano, in particolare, a battersi per
la democrazia antifascista.
Che errore strategico. Così non si andrà
da nessuna parte, o meglio si danno le ragioni
teoriche alla destra di governare contro
la sinistra od il centro-sinistra.
Certamente il sistema elettorale, voluto
dalla destra, e che il PD, da solo non è
riuscito a cambiare, ha limiti democratici
incredibili.
Appunto per questo è necessario avere lucidità
sulla prospettiva.
Io non chiedo a chi è comunista o della sinistra
arcobaleno di rinunciare alle sue ideologie.
Sono impegnato affinché questa opinione possa
avere , per sempre, legittimità
Quello che chiedo a questo elettore è di
valutare i due programmi e capirne le differenze
e le prospettive.
Che scenario si creerebbe se vincesse Berlusconi?
I lavoratori, i pensionati, le donne, i giovani
sarebbero più forti? Si aprirebbero spazi
ulteriori per le conquiste democratiche e
laiche? La deriva populista di Berlusconi
dove ci porterebbe? Non sono forse in gioco
anche le libertà democratiche che ci hanno
impegnato in 60 anni di battaglie?
La vittoria di Veltroni , darebbe, a mio
avviso respiro e futuro ai lavoratori, ai
pensionati, alle donne ed ai giovani riposizionando
questo paese, stanco e vecchio, su un nuovo
crinale in grado di garantire sviluppo alle
forze sociali oggi più deboli.
Questa è la posta in gioco. Non si tratta
di dare un voto utile, ma nel rispetto delle
proprie ideologie a cui non rinunciare, un
voto per il progresso di quelle classi a
cui apparteniamo da sempre.
Gian Carlo Storti
direttore@welfarenetwork.it
|