Undici consiglieri regionali del PD hanno presentato mercoledì scorso un'interpellanza affinché la Giunta e l'Assessore all'Agricoltura prendano al più presto una posizione sulla crisi che sta attanagliando da tempo il comparto suinicolo lombardo.
Nei mesi scorsi si erano mosse le associazioni agricole per evidenziare l'estrema difficoltà in cui si muovono gli allevatori di suini costretti a vendere a prezzi bassissimi e a pagare, soli, il processo di ristrutturazione di filiera. Nei giorni scorsi si è aggiunto l'ordine del giorno dell'Unione delle Province Lombarde che ribadisce la necessità di un intervento immediato per dare respiro ai produttori della nostra regione.
Gianfranco Concordati, primo firmatario del documento, chiarisce per prima cosa i termini della questione. "Il comparto - spiega - vive oggi una crisi profonda generata da fattori concomitanti: la crescita dell'importazione delle produzioni estere, la crescita dei costi di produzione, la presenza della vescicolare che per diversi mesi ha costretto le aziende lombarde fuori dal percorso di accreditamento governato dalla Commissione Veterinaria dell'Unione Europea. Tutto questo, insieme ad un imponente processo di ristrutturazione della filiera governato dalla grande distribuzione ha portato gli allevatori ad una situazione insostenibile". Il comparto suinicolo è un settore di primaria importanza per l'economia lombarda: 2.200 aziende, 4.800.000 capi di bestiame, 28 industrie di macellazione per un valore complessivo che supera i 4 miliardi di euro.
"Non stiamo parlando di qualcosa di residuale dell'economia regionale - sottolinea Concordati - ma di un settore centrale su cui abbiamo una leadership nazionale. La nostra interpellanza è un richiamo a rispondere più prontamente alle richieste dei produttori lombardi".
Nel documento si fa esplicito riferimento anche ad alcuni strumenti che potrebbero essere adottati. "A fianco degli interventi strutturali la Regione Lombardia dovrebbe farsi parte diligente in un'azione di sostegno degli allevatori con gli istituti di credito per una rinegoziazione dei mutui. Ma anche - conclude il consigliere PD - dovrebbe essere valutata la possibilità di elargire un credito di soccorso, naturalmente all'interno delle griglie previste dalla Comunità Europea sugli aiuti alle imprese".