15 Settembre, 2002
Gentilini: via i cani stranieri, solo razze italiane
Adess, fioj, laséemel dìì, seensa ufeesa per niseun .... chilùù l'é propria en bel lùc, ma bél .... riferiit a lùc.
È stato «degradato» a prosindaco di Treviso ma come responsabile di un canile sarebbe di certo inadeguato. Dopo l'ordinanza di divieto sui bisogni dei cani, le panchine estirpate dai giardini per evitare che gli extracomunitari si sedessero sopra e la pulizia etnica invocata coltro i «cdlattoni», ecco l'ultima «zampata» del buldozer Giancarlo Gentilini: ha messo al bando le «razze» immigrate degli «amici» a quattro zampe. «Basta con i cani stranieri. Basta con gli incroci - ha detto il prosindaco leghista di Treviso -. Vogliamo il Fidopadano».
Per «sparare» sul meticciato e le razze estere, Gentilini-sceriffo ha scelto il convegno dell'unità dnoffie delle Forestale. E a nulla sono servite le reazioni di allevatori e agricoltori presenti, come riporta la Tribuna di Treviso: «E difficile trovare una razza italiana di cane, figuriamoci una veneta o addirittura trevigiana», ha fatto notare il vetermaio Pa-bio Fattori. Ilprosindaco ha continuato a «ringhiare» (senza offesa peri cani): «Vogliamo la razza pura canina italiana. Vogliamo quegli amici dell'uomo che accompagnavano i nostri agricoltori e rispettavano. (dalla stampa nazionale).
Adess, fioj, laséemel dìì, seensa ufeesa per niseun .... chilùù l'é propria en bel lùc, ma bél .... riferiit a lùc. E pensèè che i l'à elegiit sindich cun 'na meucia de vooti.... D'altra paarte el sùm teuti: a la géent l'é pùùsée facil metighel ... là, che in de la teesta!
Giannino della Palla
 
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