15 Settembre, 2002
Dall* Europa: cambiamento climatico verso macchine *verdi*?
*Il settore automobilistico deve prodursi in uno sforzo comparabile con quello richiesto agli altri comparti produttivi, occorre offrire alle imprese un quadro di certezze necessario per la definizione dei loro programmi di investimento (Guido Sacconi)
Le strade europee straboccano di automobili, un flusso di 220 milioni di autovetture responsabile del 12% delle emissioni di CO2 nell'Ue. Nel tentativo di imprimere una svolta a un trend divenuto insostenibile, la Commissione europea ha lanciato lo scorso gennaio una serie di proposte legislative, concentrandosi sulle nuove automobili dal 2012.
L'obiettivo è quello di passare dall'attuale livello di emissioni di 160g CO2/km a 120g CO2/km per le nuove automobili, puntando sulle nuove tecnologie e su migliorie, come ad esempio nei pneumatici, nell'aria condizionata, nell'utilizzo dei biocarburanti e o grazie a una guida eco-consapevole.
Il nuovo approccio richiederebbe ai produttori di autovetture più pesanti uno sforzo maggiore nella riduzione delle emissioni, e un coinvolgimento degli Stati membri nel monitorare i progressi in termini di emissioni.
Sacconi: centrale il lungo periodo
Il Parlamento è in linea con la Commissione ma punta a obiettivi ancora più ambizioni e con target di lungo periodo: dapprima una riduzione a 125g CO2/km entro il 2015, poi un balzo a quota 95g CO2/km entro il 2020, fino a 70g CO2/km o meno entro il 2025.
Per l'eurodeputato italiano Guido Sacconi del gruppo socialista (PSE), relatore della proposta del Parlamento, c'è bisogno di obiettivi ambiziosi:
Il settore automobilistico deve prodursi in uno sforzo comparabile con quello richiesto agli altri comparti produttivi, occorre offrire alle imprese un quadro di certezze necessario per la definizione dei loro programmi di investimento.
" Il mio suggerimento è di passare da un approccio integrato ad uno unificato, spiega Sacconi, attraverso la revisione prevista per il 2014, si dovrà verificare la possibilità di misurare le prestazioni complessive delle autovetture in termini di emissioni, indipendentemente dalle soluzioni tecniche adottate".
L'approccio multa/incentivo
La Commissione europea propone la messa a punto di un sistema di multe - fino a 95€ per g/km - per le case automobilistiche che non rispettano i limiti imposti. "Non si tratta di una tassa, fa notare Sacconi, bensì di un forte incentivo all'investimento".
Aumentare la consapevolezza dei consumatori è l'altra faccia della medaglia. "Di fronte all'impennata dei prezzi del combustibile, ricorda il deputato italiano, bisogna rendere chiaro il vantaggio netto dell'acquisto di automobili più efficienti...emettere meno C02 significa, contemporaneamente, spendere molto meno. E questo interessa soprattutto i redditi meno elevati".
Se è vero che obiettivi più ambiziosi e quindi più costosi potrebbero far salire del 6% i prezzi di vendita delle macchine, il risparmio di carburante potrebbe neutralizzare tale costo aggiuntivo. Obiettivi ambiziosi in termini di eco efficienza potrebbero stimolare inoltre gli investimenti, la ricerca e la competitività dell'intero settore automobilistico, rileva la Commissione europea.
Chi è Sacconi?
Eurodeputato dal 1999, Guido Sacconi è stato vicepresidente della commissione parlamentare ambiente ed è attualmente presidente della commissione parlamentare temporanea sul cambiamento climatico.
Per Sacconi, la sfida più importante è quella di "dimostrare, un'altra volta dopo REACH (la legislazione sulla sicurezza delle sostanze chimiche per la quale è stato relatore del Parlamento) che lo sviluppo sostenibile non è una formula vuota. Nella lotta al riscaldamento globale, conciliare ambiente, competitività e occupazione è ovviamente necessario, ma.dobbiamo confermare che è anche possibile!".
Prossimi passi...
La relazione Sacconi sarà votata a settembre in commissione parlamentare ambiente, in vista del benestare del Parlamento europeo probabilmente entro fine presidenza francese. I ministri Ue dell'ambiente stanno nel frattempo valutando la fattibilità dei nuovi obiettivi in vista dell'accordo col Parlamento.
Nella foto: Guido Sacconi, parlamentare Europeo PSE
 
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