15 Settembre, 2002
Suinicoltori a raccolta a Cremona
Incontro promosso stamani da Coldiretti, per illustrare il “protocollo d’intesa” e programmare le prossime mosse a tutela del comparto
Suinicoltori a raccolta a Cremona
Incontro promosso stamani da Coldiretti,
per illustrare il “protocollo d’intesa” e
programmare le prossime mosse a tutela del
comparto
I suinicoltori del territorio si sono riuniti
stamattina presso l’ufficio Zona di via Ruffini
a Cremona, per fare il punto sulla situazione
del comparto. All’ordine del giorno la presentazione
agli allevatori del protocollo d’intesa della
filiera suinicola sottoscritto la scorsa
settimana da alcuni attori della filiera
presso la sede del Ministero per le Politiche
Agricole, oltre alla presentazione agli imprenditori
agricoli di nuove iniziative commerciali.
Al tavolo dei relatori c’erano Assuero Zampini,
Direttore di Coldiretti Cremona, Pietro Scolari,
Responsabile provinciale dell’Ufficio Economico, e Roberto Antonioli, allevatore che rappresenta
la Federazione al tavolo provinciale per
la suinicoltura e nella commissione rilevazione
prezzi in Camera di Commercio.
Scolari ha aperto l’incontro illustrando
il percorso che ha portato alla stesura del
protocollo d’intesa, che si articola in cinque
punti – sviluppati in altrettanti tavoli
tecnici – che sono stati così riassunti:
•
Mercato unico nazionale. E’ prevista la costituzione
di una sola commissione composta da allevatori
e macellatori avente lo scopo di determinare
anticipatamente (la settimana prima per le
consegne da effettuarsi nei 7 giorni successivi) il prezzo dei suini, evidenziando una valorizzazione
differente per i maiali DOP. All’inizio l’ANAS,
in virtù del collaudato e proficuo lavoro
del proprio osservatorio, potrebbe fornire
gli strumenti tecnici nonché i dati dei vari
mercati esteri ai commissari chiamati in
Commissione per la parte agricola. E’ prevista
l’elaborazione di un contratto tipo valevole
per tutte le compravendite di suini avente
regole chiare e codificate onde evitare speculazioni di ogni genere. La costituzione e l’operatività
della commissione dovrebbero avvenire entro
la fine dell’estate.
•
Modello condiviso di valutazione delle carcasse.
Si prevede l’introduzione di una classificazione
delle carcasse suine a livello nazionale
che stabilisca i criteri di valutazione secondo
gli standard europei e permetta di rispettare
tutti gli impegni di informazione e comunicazione
dei dati come prezzi, quantità, ecc. E’ prevista
una fase sperimentale neutra per verificare
l’impatto dell’applicazione di questo tipo
di valutazione.
•
Valorizzazione del Gran Suino Padano. Si
prevede un’importante attività di promozione
della carne italiana e del marchio GSP attraverso
un’attiva partecipazione della GDO nel progetto
nonché tramite un supporto economico da parte
del Ministero delle Politiche Agricole. Attualmente
gli iscritti sono circa un migliaio ma l’obiettivo
è di coinvolgere anche quei circa 4300 allevatori
italiani professionali che ancora non hanno
aderito. “Vale la pena di ricordare che il
Gran Suino Padano è la prima dop a livello
nazionale di valorizzazione della carne fresca
e di quei tagli non destinati alla produzione
di prosciutti o altri salumi – ha evidenziato
in proposito Scolari –. Una valorizzazione della carne del Gran Suino
Padano, che è costituita da suini nati, allevati
e macellati in Italia, porta necessariamente
con sé anche un discorso di rintracciabilità
e di etichettatura della carne italiana,
temi considerati fondamentali sia dalla Coldiretti
che dal Ministro Zaia”.
•
Sviluppo filiere attraverso la programmazione
di volumi correlati. Si prevede un intervento
per il sostegno della qualità all’interno
delle filiere DOP tramite strumenti di programmazione
dell’offerta nonché la promozione di studi
atti a sviluppare l’allevamento dei suini
magro-leggeri.
•
Eradicazione epidemia vescicolare. E’ prevista
l’attuazione di piani di biosicurezza a livello
nazionale, prevedendo anche controlli sierologici
sia sugli animali sia sulle carni provenienti
dall’estero; una regolamentazione nella gestione
degli scarti e degli animali da riforma;
una regolamentazione del trasporto degli
animali con specifiche deroghe.
E’ seguito l’intervento del Direttore Zampini,
che ha illustrato agli allevatori presenti
un’iniziativa commerciale, portata avanti
ormai da tempo con successo da Assocom, di
vendita dei suini leggeri (110-120 kg) all’estero, in Paesi come Olanda e Ungheria,
con prezzi interessanti e decisamente convenienti
rispetto ai prezzi dei nostri suini pesanti.
“In questa settimana ciò che può percepire
un allevatore attraverso Assocom è di 1,31
euro/kg (+ Iva, netto agli allevatori), con
la possibilità di un incremento importante
di almeno 2 centesimi/kg già per la prossima
settimana – ha evidenziato Zampini –. L’esportazione
all’estero di questi suini, avviata già da
alcuni mesi, ha permesso un incremento del
prezzo sul mercato interno dei suini grassi
da macello con quotazioni attualmente oltre 1,4 euro/kg,
ma con buone prospettive per un possibile
ulteriore incremento”. Partendo da questa
analisi, da Coldiretti è giunto l’invito,
rivolto a tutti gli allevatori di suini da
ingrasso, di destinare una parte del proprio
allevamento per la commercializzazione dei
suini leggeri all’estero. Coldiretti Cremona si sta muovendo in questa
direzione in collaborazione con altre Federazioni
provinciali. La proposta è nata dopo due
incontri (il primo in terra cremonese, il
secondo a Brescia) tra i vertici di Coldiretti
e quelli di Assocom. L’incontro cremonese ha riunito attorno a un tavolo il Responsabile
Nazionale Giorgio Apostoli, il Presidente
di Coldiretti Cremona Roberto De Angeli,
il Direttore Zampini, il Vicepresidente di
Coldiretti Lombardia Roberto Biloni e i Dirigenti
Assocom Gilberti e Zanotti.
“Agli allevatori sono state date ampie garanzie
in merito alla buona riuscita della commercializzazione
dei suini all’estero: le nostre imprese sono
coperte in toto sulla vendita, tramite assicurazione.
Assocom s’impegna al pagamento con un bonifico
ad 8 giorni dalla consegna dei suini – spiega
Zampini –. E’ chiaro che l’azione messa in
campo punta a ridurre la quantità di suini
pesanti sul mercato italiano, così da ridimensionare
un’offerta che attualmente risulta eccessiva
e che quindi non viene premiata da prezzi
soddisfacenti. Al tempo stesso, la proposta
garantisce agli allevatori la possibilità
di vendere suini più leggeri in Paesi esteri
dove questa carne viene premiata. Operando
in questa direzione potremo creare una congiuntura
favorevole di mercato, tale da vedere remunerata
equamente la qualità dei suini made in Italy. Siamo sicuri che
moltissimi nostri allevatori aderiranno e
presto dagli allevamenti di Cremona partiranno
decine di camion di suini, dirette al nord
Europa”.
“Tutto ciò agevolerà i nostri macellatori
locali – chiosa ironicamente il Direttore
di Coldiretti Cremona –, che ovviamente troveranno
minori difficoltà a collocare la carne italiana
sul mercato”.
Cremona, lì 30.07.08
 
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