15 Settembre, 2002
PD. Salva l’Italia 2.500.000 firme
Siamo arrivati a due milioni e mezzo di firme e non credo avremo problemi a raggiungere l'obiettivo dei cinque milioni tra le 3500 feste del pd che sono in corso in tutta Italia e le iniziative messe in campo per le prossime settimane
Salva l’Italia 2.500.000 firme "Siamo arrivati a due milioni e mezzo
di firme e non credo avremo problemi a raggiungere
l'obiettivo dei cinque milioni tra le 3500
feste del pd che sono in corso in tutta Italia
e le iniziative messe in campo per le prossime
settimane". Lo spiega il coordinatore
organizzativo del Pd, Giuseppe Fioroni, che
ieri ha fatto il punto con i segretari regionali
e provinciali sulla raccolta delle firme
per la petizione 'Salva l'Italia'.
Insieme alla petizione, procede anche il
tesseramento. Sono già state consegnate alle
strutture del Pd le prime 500mila tessere,
le altre 500mila sono in corso di stampa.
Il calendario della mobilitazione è in gran
parte stabilito: si comincia con la scuola,
il 26 e 27 settembre, con una manifestazione
cui parteciperà il segretario, il 29 a Roma. Poi sarà la volta del caro vita, davanti
a mercati e supermercati, dal 3 al 6 ottobre.
Di seguito il testo della petizione. Per firmare on-line clicca qui.
“Salva l'Italia!”. S'intitola così la petizione
che il Partito Democratico ha promosso e
che partirà dal fine settimana per concludersi
il 25 ottobre, in occasione della manifestazione
nazionale indetta dal partito. La
petizione ha al centro due questioni: la
difesa delle regole democratiche contro le
forzature e le leggi sbagliate del governo;
la lotta per far ripartire l'Italia, cominciando
da stipendi e pensioni.
Il governo si occupa del Premier e ignora
stipendi e pensioni.
Siamo preoccupati per l’Italia. Il nostro
è un Paese fermo, che non cresce. Milioni
di famiglie italiane sono e si sentono sempre
più povere, soprattutto quelle a reddito
fisso spendono troppo per vivere e fanno
fatica a far quadrare i conti alla fine del
mese. Invece di pensare a come uscire da
questa crisi, invece di tutelare i risparmi
e il potere d’acquisto dei salari e degli
stipendi degli italiani, invece di impegnarsi
a garantire la loro sicurezza, il governo
Berlusconi si preoccupa solo
delle vicende personali del premier, riportando
il Paese al tempo dei conflitti istituzionali,
delle leggi ad personam e della confusione
tra interessi privati e cosa pubblica.
Il governo contro i diritti, la giustizia,
la Costituzione•
Il primo provvedimento del governo è stato
il tentativo, fallito grazie alle opposizioni,
di salvare Rete4 dalle sentenze europee.
• Il governo vuole introdurre il reato di
immigrazione clandestina. In questo modo
centinaia di migliaia di persone, irregolari
per colpa della legge Bossi-Fini ma che già
lavorano come badanti, colf e operai, rischiano
di essere consegnate all’illegalità.
• Per i bambini rom non integrazione e scuola,
ma impronte digitali e schedatura.
• Il governo vuole togliere alle indagini
sulla criminalità la possibilità di usare
lo strumento prezioso delle intercettazioni
telefoniche.
• Avanzando la proposta di bloccare per un
anno i processi per i cosiddetti “reati minori”
(crimini odiosi come l'estorsione, l'usura,
il furto, lo stupro, lo sfruttamento della
prostituzione, il traffico di rifiuti, vari
casi di omicidio colposo) il governo ha
dimostrato che pur di fermare un singolo
processo in cui è imputato Silvio Berlusconi
è pronto a sfasciare la macchina della giustizia
e ad impedire che gravi reati siano perseguiti
e chi ne é accusato possa difendersi. Per
la stessa ossessiva preoccupazione, ha imposto
al Parlamento di approvare in pochi giorni
il “Lodo Alfano”, costituzionalmente discutibile,
che sottrae in maniera automatica il Presidente
del Consiglio a qualsiasi tipo di processo
giudiziario che dovesse riguardarlo.
• Anche il Parlamento è sotto attacco: su
una manovra di finanza pubblica di portata
triennale il governo ha dimostrato l’evidente
volontà di comprimere i tempi della discussione,
cambiando in corsa le regole del gioco ed
espropriando di fatto le Camere delle loro
prerogative.
Il governo contro le famiglie•
Il governo non ha destinato un solo euro
all’aumento di stipendi, salari e pensioni.
• Avevano promesso di tagliare le tasse invece
aumenteranno ancora dello 0,2%: 7 miliardi
di euro l'anno, circa 350 euro l'anno in
più a famiglia.
• Parlano tanto di togliere ai ricchi per
dare ai poveri ma il prelievo su banche,
assicurazioni e imprese del settore energetico
finiranno per pagarlo i cittadini con l’aumento
dei prezzi. E in più i soldi che entrano
allo Stato non verranno spesi per chi ha
bisogno: solo 200 milioni per la “card” agli
anziani (due euro al mese per chi ha una
pensione inferiore a 1000 euro) sugli
annunciati 5 miliardi di entrate.
• Invece di eliminare gli sprechi e riorganizzare
le pubbliche amministrazioni, il governo
taglia infrastrutture, sicurezza, scuola,sanità
e Mezzogiorno.
• Per gli investimenti 10 miliardi in meno.
• Per la sicurezza, dietro la demagogia di
3 mila militari nelle strade delle città,
ridotte le risorse per i corpi di Polizia,
con un taglio di quasi 30 mila uomini e donne
nell'arco della legislatura.
• Per la scuola 8 miliardi di euro tagliati
e 150 mila tra personale non docente e insegnanti
in meno.
• Per la sanità altri 8 miliardi di tagli
alle Regioni, che saranno costrette a reintrodurre
i ticket su farmaci e prestazioni.
Non è questo il governo che il Paese merita.
Non sono queste le scelte di cui gli italiani
hanno bisogno.
Non è così che l’Italia avrà crescita e giustizia
sociale.
Fonte : http://www.partitodemocratico.it:80/gw/producer/dettaglio.aspx?ID_DOC=58738
 
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