15 Settembre, 2002
Adesioni alla manifestazione studentesca del 30 ottobre ed allo sciopero generale della scuola
Adesioni: Il Comitato Beni Comuni della Provincia di Cremona, Arci Cremona
Adesioni alla manifestazione studentesca
del 30 ottobre ed allo sciopero generale
della scuola a Cremona
Adesioni: Il Comitato Beni Comuni della Provincia
di Cremona, Arci Cremona
Adesione del Comitato Beni Comuni della Provincia
di Cremona condivide le motivazioni profonde
che agitano in queste settimane il mondo
della scuola. A colpi di decreti e in assoluta
mancanza di dialogo con le rappresentanze
del personale docente e non docente, degli
studenti e delle loro famiglie, sicuro della
schiacciante superiorità numerica della maggioranza
in Parlamento, questo Governo sta avviando
una sciagurata riforma della scuola e dell’università
attraverso sanguinosi tagli finanziari e
con lo stravolgimento della concezione stessa
della istruzione pubblica, bene e diritto
dei cittadini sancito dalla nostra Costituzione.
La scuola pubblica che mette a disposizione
strumenti culturali e formativi utili e necessari
all’emancipazione di tutti i cittadini senza
discriminazioni, luogo di relazioni sociali
e laboratorio di nuove culture e civiltà
diventa luogo di disuguaglianza e precarizzazione.
Le risorse economiche sono falcidiate, il
personale precarizzato e licenziato, la libertà
e la qualità dell’insegnamento penalizzate
e mortificate, l’autonomia trasformata in
esternalizzazione e privatizzazione: il tutto
secondo criteri di sbandierate e presunte
produttività, economicità e competizione,
quasi che si trattasse di vendere dei prodotti
piuttosto che garantire dei diritti!
L’assalto alla scuola pubblica non è un fatto
isolato ma amplia e completa un preciso disegno
governativo: quello dello smantellamento
del sistema che regola e assicura a pari
condizioni l’accesso di tutti i cittadini
ai beni comuni. In questo senso infatti va
la riforma della normativa che regola i servizi
pubblici locali. I servizi pubblici acquisiscono
potenzialmente tutti valenza economica e
i beni ad essi collegati e garantiti diventano
merce sul mercato. L’acqua, l’aria, la sanità,
l’istruzione, l’ambiente diventano appannaggio
di chi può permetterseli. Non sono più beni
essenziali cui tutti possono accedere alle
stesse condizioni ma vengono declassati a
bisogni, come prodotti la cui necessità ci
deriva e ci viene indotta essenzialmente
dal numero di passaggi pubblicitari nei mezzi
di comunicazione; sono trasformati in bisogni
secondari, prodotti superflui che possiamo
possedere solo e nella misura in cui ce lo
possiamo economicamente permettere. Il mercato
finisce così per regolare beni essenziali
applicando le sue leggi che agiscono secondo
criteri economici e di profitto a discapito
della qualità e dell’universalità dei diritti.
Per questo è anche nostra la battaglia in
difesa della scuola pubblica e ci sentiamo
fratelli e compagni di chi in questi giorni
lotta per il diritto all’istruzione e per
l’uguaglianza dei cittadini.
per il Comitato Beni Comuni della Provincia
di Cremona
Francesca Berardi
francesca_berardi@hotmail.com
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"il sapere non è una merce" UNA
SCUOLA DI TUTTI E PER TUTTI
L'Arci partecipa allo Sciopero Generale della
Scuola
In una mobilitazione che continua da settimane,
il 30 ottobre anche a
Cremona, come in tutto il Paese, le vie cittadine
saranno attraversate
ancora una volta da migliaia di studenti,
insegnanti, genitori, questa volta
chiamati in piazza dai sindacati della scuola
che hanno indetto una giornata
di sciopero generale.
Nelle città di tutta Italia un movimento
sempre più ampio si mobilita,
organizza cortei, sit-in, lezioni in piazza.
E' fatto da ragazzi e ragazze
preoccupati per il loro futuro, da genitori
che non vogliono rinunciare ad
una scuola di qualità per i loro figli, da
insegnanti che vedono sempre più
mortificato il loro lavoro, da ricercatori
precari privati di ogni
prospettiva. Un grande movimento popolare,
nuovo e aperto, che si mobilita
per il diritto alla conoscenza, al sapere
critico, alla libertà di pensiero.
A questo impegno di cittadinanza attiva e
di partecipazione democratica fino
ad oggi il Governo ha scelto di rispondere
con una chiusura autoritaria
condita da minacce e arroganza.
Ma questo popolo colorato non si arrende
e non si rassegna. Continueremo a
batterci con la responsabilità civile e la
determinazione nonviolenta di un
movimento unitario e plurale fino a quando
il Governo troverà la forza e la
ragione per fermarsi, ascoltare, aprire il
dialogo e il confronto con tanta
parte del Paese.
Anche il mondo dell'associazionismo ha deciso
di mettersi in moto, per
rivendicare una nuova attenzione ai temi
dell'educazione, dell'istruzione e
della ricerca. La scuola è infatti occasione
fondamentale per educare alla
cittadinanza attiva, per vivere la partecipazione,
per condividere principi
fondamentali. E' il luogo in cui i ragazzi
si incontrano con gli altri,
uguali e diversi, ed imparano il valore del
dialogo, del rispetto tra
persone e culture.
Diverse associazioni hanno dunque lanciato
l'appello "Per una scuola capace
di futuro" in cui si propone anche di
organizzare un Forum nazionale per la
scuola dove coinvolgere le tante energie
di cittadinanza che credono nel
ruolo fondamentale dell'istruzione pubblica
e vogliono condividere idee,
riflessioni e proposte per una sua riqualificazione.
"Il futuro dell'Italia siamo noi"
gridano gli studenti nelle piazze,
contestando chi li vorrebbe ignoranti e ubbidienti,
passivi e omologati. Per
questo non possiamo non essere con loro.
ARCI
Associazione di Promozione Sociale
Comitato Territoriale di Cremona
 
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