15 Settembre, 2002
Università: i rettori lombardi contro i tagli
Prima Giulio Ballio, poi Enrico Decleva e infine Marcello Fontanesi. Sono tre rettori lombardi, rispettivamente del Politecnico, della Statale e della Bicocca che durante questa settimana di proteste e mobilitazione hanno fatto sentire la propria voce
Università: i rettori lombardi contro i tagli
Prima Giulio Ballio, poi Enrico Decleva e
infine Marcello Fontanesi. Sono tre rettori
lombardi, rispettivamente del Politecnico,
della Statale e della Bicocca che durante
questa settimana di proteste e mobilitazione
hanno fatto sentire la propria autorevole
voce contro i tagli all’Università. È così
successo che il rettore del Politecnico,
nel discorso di apertura dell’anno accademico,
abbia denunciato il rischio che gli atenei
possano chiudere per assenza di fondi sufficienti
a garantirne il funzionamento. Era presente
il capogruppo Carlo Porcari, che così ha
espresso il suo apprezzamento.
“Ho apprezzato le parole forti, chiare, asciutte,
senza indugio alla retorica, pronunciate
dal professor Ballio – ha dichiarato Porcari
in una nota - parole di chi con orgoglio
ha inteso valorizzare e far conoscere i buoni
risultati di questo centenario ateneo lombardo.
Il suo autorevole discorso è un severo monito
al Governo sulla politica per l’università
e la ricerca, e fa giustizia di luoghi comuni
diffusi nelle ultime settimane e finalizzati
a giustificare tagli generalizzati agli atenei
e a stroncare il futuro di migliaia di eccellenti
ricercatori e borsisti. Il rettore ha denunciato
il pressapochismo con cui vengono trattate
le statistiche OCSE, ha ricordato come siano
raddoppiati, con l’introduzione delle lauree
brevi, i giovani laureati entrati nel mondo
del lavoro prima dei 25 anni e ha inoltre
lanciato un grido d’allarme contro il provincialismo
che pone enormi ostacoli all’ottenimento
di un permesso di lavoro da parte degli stranieri
laureati nelle nostre università, a danno
della nostra economia. Ha quindi difeso con
autorevolezza il sistema universitario pubblico
italiano, rilanciando la sfida della valutazione
del merito”.
“Il ministro Gelmini – ha infine commentato
- ha perso un’ottima occasione per ascoltare
parole utili al suo lavoro, se ha davvero
a cuore la qualità dell'istruzione universitaria.
Il presidente Formigoni, criticando i tagli
indifferenziati proposti dal Governo e invitando
la sua maggioranza a un ripensamento, ha
pronunciato parole condivisibili”.
 
|