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15 Settembre, 2002
Ordine de giorno approvato dal consiglio comunale di Grontardo del 18/11/2008 sulla legge Gelmini
In democrazia l’istruzione è una funzione pubblica, che essa rappresenta il futuro di una comunità, e che perciò riguarda tutti.

Ordine de giorno approvato dal consiglio comunale di Grontardo del 18/11/2008 sulla legge Gelmini (9 voti a favore da parte di tutto il gruppo di maggioranza) ed un voto contrario (da parte del capogruppo di minoranza unico presente del gruppo
In democrazia l’istruzione è una funzione pubblica, che essa rappresenta il futuro di una comunità, e che perciò riguarda tutti.

ORDINE DEL GIORNO URGENTE SUGLI EFFETTI DEGLI ULTIMI PROVVEDIMENTI DEL GOVERNO E DEL PARLAMENTO PER IL SISTEMA D’ISTRUZIONE

Premesso che la Legge 133/2008, il Piano Programmatico e il Decreto Legge 137/2008, in 5 mesi, hanno previsto a livello nazionale di:
• Rimodulare l’organizzazione didattica delle scuole di ogni ordine e grado, con conseguente riduzione dell’orario scolastico per ogni alunno dai 3 ai 18 anni (25 ore per l’infanzia, 24 ore per la primaria, 29 ore per la secondaria di primo grado, 30-32 per la secondaria superiore) e la scomparsa del tempo pieno e prolungato
• Aumentare il numero di alunni per classe nelle scuole di ogni ordine e grado, anche in presenza di alunni diversamente abili
• Introdurre l’insegnante unico nella scuola primaria
• Semplificare i programmi per renderli essenziali
• Razionalizzare la rete scolastica (700 istituti su 12 mila sarebbero fuori norma), con conseguente soppressione di sedi scolastiche nei piccoli comuni, che mette a rischio il diritto allo studio soprattutto nei comuni piu’ piccoli e disagiati.
• Tagliare i fondi per l’istruzione di 8,7 miliardi di € nei prossimi tre anni, sapendo che il costo annuale è di 42 miliardi di €
• Ridurre il personale di 87000 docenti e 43000 personale ATA;
in provincia di Cremona, secondo una prima analisi, l’anno scolastico 2009/2010 si aprirà con 247 posti-docenti in meno e 86 posti tra il personale ATA;
i tagli maggiori saranno subiti dalla scuola primaria con 89 posti, 75 posti in meno per la scuola secondaria di primo grado e 70 per quella di secondo grado;

Appurato che in un periodo di crisi economica reale, lo Stato italiano spende per l’istruzione il 3,6% del PIL, mentre la media OCSE è del 3,9%. La spesa per la scuola italiana sul bilancio statale è del 7,4%, mentre la media OCSE è del 9%.

Considerato che
q non è in discussione il fatto che ci siano aree sulle quali è necessario operare tagli e che si debba razionalizzare la spesa pubblica intervenendo laddove sono evidenti gli sprechi e le inefficienze in modo da elevarne, però, la qualità del sistema a vantaggio e garanzia del diritto allo studio di ogni cittadino;
q a Grontardo sono presenti tre ordini scolastici (scuola infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado), e tutta una serie di servizi accessori (scuolabus gratuito, servizio mensa gestito direttamente dal Comune, servizio doposcuola gestito dall’associazione Amici dell’Oratorio, servizio nido famiglia gestito da una Associazione Familiare in accordo col Comune, servizio di assistenza ai disabili) – che formano un vero e proprio “sistema” e filiera di servizi per l’istruzione/formazione - e che tale sistema è considerato il vero motore di sviluppo del paese, uno sviluppo culturale, sociale, di integrazione, ed anche quantitativo. Infatti in questi anni c’è stato un buon aumento del numero dei residenti e l’arrivo di giovani coppie con figli piccoli che si sono trasferiti in paese soprattutto per il fatto di disporre di questi servizi.
q i comuni, ed in particolare i piccoli come il Comune di Grontardo, verrebbero penalizzati per i tagli annunciati, con il conseguente aumento dei costi per garantire i servizi di competenza, quali trasporti e mense. Questa situazione, visto le grandi difficoltà finanziarie del Comune (di tutti i Comuni in generale) comporteranno un aggravio di spese per le famiglie degli alunni.
q la qualità della scuola dell’Infanzia e Primaria italiana è riconosciuta a livello internazionale. Con i tagli del piano Gelmini non ci saranno tuttavia le possibilità di mantenerne gli standard, ponendo così fine ad un’esperienza educativa e sociale importantissima. Non si capisce quindi perché si voglia mettere in discussione un’organizzazione che ha dato e che sta dando ottimi risultati.
q Per migliorare la scuola serve invece una politica seria, che faccia dell’istruzione una risorsa e non un capitolo di spesa. Il futuro dell’Italia si gioca su formazione, scuola, ricerca e università;

Nonostante non ci sia, nell’immediato, la chiusura della scuola primaria (scuola elementare) del Comune di Grontardo, ma potrebbe esserci il rischio, nel prossimo triennio, di subire la chiusura della scuola perché il ri-dimensionamento stabilito dalle nuove normative prevede il mantenimento dei soli plessi con piu’ di 100 alunni 8ad oggi la scuola elementare di Grontardo ha 68 alunni);

Ritenuto basilare che nel nostro paese permangano tutti i tre ordini scolastici per le ragioni già espresse in premessa e pertanto ritenuto fondamentale intraprendere ogni azione democratica ad ogni livello istituzionale per non permettere che anche nel nostro paese, in futuro, possa essere messa in discussione la presenza delle scuole;

Tutto ciò premesso
Il Consiglio comunale
1. intende riaffermare
a) che in democrazia l’istruzione è una funzione pubblica, che essa rappresenta il futuro di una comunità, e che perciò riguarda tutti;
b) il ruolo della scuola pubblica come veicolo fondamentale per assicurare la parità dei punti di partenza, indipendentemente dal censo e dalla provenienza familiare, in primo luogo attraverso la parità di accesso per tutti a piu’ qualificati livelli di istruzione e di formazione;

2. esprime contrarietà e forte dissenso
a) alle ipotesi di chiusura delle scuole presenti nei piccoli comuni, sia di pianura che montani, come previsto dallo schema di Piano programmatico elaborato dal Ministero dell’Istruzione, di concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con l’ipotesi di progressiva soppressione dei plessi con meno di 50 alunni e, nel triennio, il rischio di chiusura per i plessi con meno di 100 alunni. Ciò comporterebbe gravi disagi alle famiglie che vedrebbero i loro bambini, dall’età di sei anni, nelle condizioni di pendolare verso altri paesi;
b) al ritorno del maestro unico ed alle 24 ore di lezione, che significherebbe la messa in discussione del tempo pieno (così ridotto ad un servizio di doposcuola), fino ad oggi elemento di grande qualità e di completezza dei percorsi formativi dei bambini, elemento che ha favorito inoltre l’occupazione femminile, quasi sempre condizione necessaria per le madri per il mantenimento della propria famiglia;

3. denuncia
a. che una società che risparmia sull’investimento nella scuola e soprattutto nella scuola primaria è una società che rinuncia al proprio futuro, e va in controtendenza con ciò che fanno gli altri paesi europei che investono nella costruzione della società della conoscenza;
b. come l’eliminazione del team di docenti nella scuola elementare, con l’introduzione del maestro unico, oltre a incidere negativamente sulla qualità della scuola elementare italiana (oggi considerata tra le migliori nel mondo), è destinata a rendere più difficili le politiche per l’integrazione scolastica, quelle cioè rivolte ai bambini con disabilità, e quelle rivolte al crescente numero di bambini non italiani che rappresentano ormai quasi il 10% della popolazione scolastica della scuola primaria;

4. esprime forte dissenso
verso le iniziative governative che vogliono cancellare, a colpi di Decreti legge o con voti di fiducia, la qualità dell’offerta formativa e didattica della scuola pubblica italiana, rifiutando il confronto con chi nella scuola opera e vive (dirigenti scolastici, docenti, Ata, genitori, studenti) e con chi li rappresenta perché è esattamente il contrario di ciò che un Governo davvero attento alle future generazioni dovrebbe fare;

5. esprime preoccupazione
per le ricadute sui comuni, e nello specifico sul Comune di Grontardo, che possono avere le scelte che si stanno operando sui servizi scolastici. Il Comune di Grontardo, in questi anni, ha sviluppato investimenti a supporto della scuola per offrire servizi che rispondessero alle esigenze delle famiglie residenti, come il servizio trasporto, il servizio mensa in gestione diretta per salvaguardarne la qualità, i laboratori, l’integrazione dei disabili e degli alunni stranieri, con un conseguente aggravio di costi sulle famiglie degli alunni (porterà all’aumento delle tariffe della mensa, e al pagamento del servizio scuolabus)

6. sottolinea
che i comuni non dispongono di risorse per garantire i servizi scolastici oggi svolti dallo Stato, anche a causa dei pesanti sacrifici finanziari cui sono stati chiamati in questi anni;

7. impegna
il Sindaco e la Giunta a:
a. esprimere nelle sede istituzionali opportune la propria preoccupazione, allarme e sconcerto
b. ad inviare una nota al Ministro, all’A.N.C.I. Regionale, ai Parlamentari cremonesi, ai Consiglieri Regionali cremonesi, al Presidente e all’Assessore competente della Regione Lombardia, al Presidente ed all’Assessore competente della Amministrazione Provinciale, in cui si ribadisca:
i. che la scuola necessita di una riforma, accuratamente progettata e condivisa, in tutte le sue ricadute, anche economiche, ma non certamente di revisioni ordinamentali che rispondano unicamente ad esigenze di contrazione della spesa determinate sulla base di ragioni e di parametri definiti in altra sede.
ii. la totale contrarietà all’ eventuale rischio di chiusura della scuola primaria (scuola elementare) di Grontardo per le ragioni già espresse in premessa;

8. Recepisce e si fa carico delle preoccupazioni e delle richieste
formulate dai genitori di Grontardo e Levata mediante la petizione consegnata in Comune il………. N. prot….., ed Assicura loro pieno appoggio politico e supporto per ulteriori iniziative sul territorio.

I Consiglieri Comunali

 


       



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