15 Settembre, 2002
Ciclo dell'acqua: Torchio replica a Beretta
Si pensi, ad esempio, che proprio grazie all’impegno della Provincia, che ha coinvolto le altre società pubbliche cremonesi,
La Provincia è l’azionista di riferimento,
con quasi il 13% della quota azionaria della
società Padania Acque, patrimonialmente solida
e capitalizzata, così come le partecipate,
e con la costante distribuzione ai soci azionisti,
in questi anni, di significativi dividenti.Il
secondo maggior azionista è il comune di
Casalmaggiore, che ha avviato una azione
legale, tuttora pendente, per la trasparenza del processo
di conferimento del ramo acqua delle varie
aziende del territorio ad un’unica società
patrimoniale dell'acqua. Tenendo conto di
questo scenario, ritengo doveroso ricordare
l'avvenuta realizzazione nella quasi totalità
dei 115 comuni della provincia della rete
idrica di distribuzione, potabilizzazione
e depurazione. Di questo nessun parla, così
come cade nell’oblio il quarto di copertura
complessiva delle garanzie mutuatarie che
la Provincia, negli anni, ha prestato ad
ogni Comune per garantire la realizzazione
della rete idrica, secondo il forte messaggio
solidaristico e di concreta sussidiarietà,
voluto da molti e, tra questi, dal sen. Franco
Patrini. Anche di questo dovrebbe parlare
l'assessore e politico Simone Beretta, che
vuole cancellare o, semplicemente, dimentica,
un grande merito della gestione, in particolare
della classe politica democristiana. Sembra
vergognarsene, pur avendo da sempre una rappresentanza
di riferimento nell’attuale assetto dell’azienda,
che ha partecipato ad una politica tariffaria
moderata ed oculata. Anche la ventilata estromissione della Provincia
dalla futura governance di un settore strategico
come quello del ciclo delle acque dimostra
una singolare rozzezza istituzionale. Siamo
tutti pro tempore, caro Beretta, ma bisogna
avere rispetto del ruolo degli Enti, aldilà
dei rancori personali, e la Provincia è davvero
un momento di armonizzazione, coordinamento
e programmazione che supera il frazionamento
della rappresentanza dei cento campanili.
Si pensi, ad esempio, che proprio grazie
all’impegno della Provincia, che ha coinvolto
le altre società pubbliche cremonesi, si
è riusciti a realizzare un unico progetto
per la copertura con la banda larga (internet
veloce) dell’intero territorio, raggiungendo
un invidiabile primato a livello lombardo
e nazionale.
E proprio per questo, di fronte all'impossibilità
di definire altre scelte, ho proposto al
presidente Giuseppe Dasti il nominativo dell’assessore
al Bilancio della Provincia, il cremasco
Agostino Savoldi per la guida di Padania
Acque Gestione, con un mandato rigorosamente
a termine e senza costo alcuno, per la nascita
della nuova società unica patrimoniale dell'acqua.
Gli scenari futuri sono aperti. Non faremo
perdere un sol giorno a tale processo, ma
occorre essere chiari. Penso proprio alla
gestione del collega centrista, presidente
della provincia di Bergamo, Valerio Bettoni,
fortemente interventista e “lapiriano” in
economia: ha garantito nella realtà orobica
il mantenimento nell'area pubblica dell'intero
ciclo delle acque,opponendosi fieramente
al disegno di Formigoni e della Regione di
privatizzare il settore.
I processi di capitalizzazione delle società
da parte di privati potrebbero riguardare
soprattutto il ciclo della depurazione dove
già son presenti nel nostro territorio a
livello di società a maggioranza pubblica.
Ma che dire allora della guerra dissennata
del gruppo Beretta contro il depuratore pubblico
di Crema, studiato per dare risposte anche
alle esigenze dei privati? Viceversa le infelici
esperienze legate alla privatizzazione dell'erogazione
idrica, con incrementi anche di tre/quattro
volte delle tariffe a carico di un'utenza
sempre più in difficoltà economica, con tanto
di accordi sindacali sulle bollette dei servizi,
con il movimento dei consumatori che rivendica
un ruolo, richiamano l'urgenza di una diversa
sensibilità sociale sul settore. Che dire
di una destra che vuole statalizzare i santuari
della finanza in crisi e privatizzare una
società pubblica sana e con i conti in ordine?
Pensa forse alla favola che i privati ci
mettano i soldi per avere i bilanci in pareggio
o vorranno, invece, anche legittimamente,
guadagnarci ? E, a questo punto, le politiche
tariffarie di contenimento andranno a farsi
benedire. Non dimentichiamo che su questi
temi è in atto un confronto di opinioni all'interno
dell'Ato e che la Provincia, come sempre,
si atterrà alle decisioni che emergeranno
in quella sede.
Giuseppe Torchio
Presidente Provincia Cremona
Cremona, 03 marzo 2009
 
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