15 Settembre, 2002
Discarica di Cappella Cantone. Torchio: “Rispettare la Legge 12 ed il nuovo Statuto della Lombardia”
Duro intervento del presidente Torchio al teatro Ponchielli.
“Rispettare la Legge 12 ed il nuovo Statuto
della Lombardia” Duro intervento del presidente
Torchio al teatro Ponchielli Circolano voci
sempre più insistenti che la Regione Lombardia,
Assessorato Reti e Servizi di pubblica utilità
e sviluppo sostenibile, intenderebbe mettere
in capo al Presidente della Provincia il
ruolo di Commissario per la realizzazione
della discarica di amianto di Cappella Cantone.
Al riguardo si ha notizia di una precisa
iniziativa in atto da parte del Direttore
Reti, Servizi di Pubblica Utilità e Sviluppo
Sostenibile,on.le Raffaele Tiscar.
Da queste inquietudini e della solidarietà
espressa da tutte le componenti territoriali
ad una comune azione di programmazione nasce
il duro intervento del presidente della Provincia,
Giuseppe Torchio in occasione del 30° dell’Anci
Lombardia al Teatro Ponchielli.
Al centro della relazione, federalismo, riforme
dello stato e discarica di amianto a Cappella
Cantone. In merito a tale ultimo aspetto
il presidente Torchio ha puntato il dito
sulla legge regionale urbanistica e sul nuovo
statuto della Lombardia: “Senza la provincia
ci troveremmo la cava di Caravaggio, la discarica
di amianto a Retorto, la spogliazione del
laboratorio del prof. Cesare Galli e tante
altre belle sorprese.
Ha continuato il presidente: “Dobbiamo ritornare
allo spirito della battaglia per la riforma
urbanistica regionale, quando con 200 comuni
abbiamo attivato la proposta di legge che
ha portato alla Legge nr. 12/07. Proprio
tale legge regionale ci dà ragione nella
battaglia contro la discarica di amianto
a Cappella Cantone: all’art. 20 comma 1,
infatti, il dettato normativo riporta: “Le
Province, sulla base delle linee guida di
redazione contenute nella pianificazione
regionale, elaborano, con il concorso dei
comuni, i piani provinciali (…) dei rifiuti,
relativi alla gestione dei rifiuti urbani
e speciali, nella logica della programmazione
integrata dei servizi, nel rispetto dei principi
della tutela della salute individuale e collettiva,
della salvaguardia dell’ambiente e in modo
da garantire la competitività del servizio.
I piani provinciali sono elaborati secondo
logiche di autosufficienza territoriale in
merito allo smaltimento e recupero dei rifiuti
solidi urbani”.
Non c’è bisogno, pertanto di una nuova iniziativa
legislativa e nemmeno di nominare commissari
alle discariche, soprattutto in una provincia
tra le poche ad avere il piano rifiuti entro
la data canonica del 28 febbraio scorso.
Proprio su questi temi va collaudato il rapporto
con il nuovo Statuto regionale, basato su
un preciso ruolo fondativo delle autonomie
locali”.
Ma se così non venisse recepito dagli organi
regionali, il presidente Torchio ha in serbo
un’ulteriore strategia: “Diversamente non
rimane altro che subire o ricorrere alla
giustizia amministrativa che non è la sede
adatta per risolvere i conflitti. Deve essere
ideato un percorso partecipativo, o meglio,
di “cooperazione” sancito dalla legislazione
nazionale, nel caso in cui i piani adottati
dagli enti locali subiscano modifiche da
parte della Regione.
Su questi punti si gioca la capacità di tenuta
del cosiddetto Federalismo diversamente su
un punto come questo saremo costretti a chiedere
l’applicazione dell’art. 34 della nuova legge
statutaria del 30.8.08 n.1 della Regione
Lombardia che prevede che l’iniziativa delle
Leggi Regionali appartenga anche a ciascun
Consiglio Provinciale ed ai Consigli Comunali
in numero non inferiore a 5 o con popolazione
complessiva di almeno 20.000 elettori”.
 
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