15 Settembre, 2002
Giuseppe Torchio è intervenuto alla cerimonia di saluto al X Reggimento Genio Guastatori
E' stata ricordata la sua presenza a Camp Mittica a Nassirya nel 2005 e le attività di ricostruzione svolte dal Reggimento in teatri bellici.
Il presidente della Provincia on. Giuseppe
Torchio è intervenuto alla cerimonia di saluto
al X Reggimento Genio Guastatori di Cremona,
ricordando la sua presenza a Camp Mittica
a Nassirya nel 2005 e le attività di ricostruzione
svolte dal Reggimento in teatri bellici.
Nel discorso ha altresì ricordato una persona
molto vicina a questa realtà militare, come
lo scomparso Giuseppe Ceraso.
Di seguito il discorso.
Con onore porto il saluto mio personale e
di tutto il territorio al X Reggimento Genio
Guastatori di Cremona.
Sarete impegnati in scenari non facili nella
missione UNIFIL in Libano.
Nella città di SHAMA, dove già siete stati
lo scorso anno, sarete chiamati ad attività
di presidio, di bonifica di residuati bellici
ma anche ad opere per la ricostruzione di
quel Paese, come il ripristino della viabilità
e la ristrutturazione di scuole ed altri
edifici pubblici.
Un’azione meritoria, che da sempre vi ha
contraddistinti nei contesti bellici, dove
il Vostro apporto è stato centrale per lo
sviluppo dei Paesi in cui operavate, dando
conforto e speranza alle popolazioni locali.
Insieme a Voi ho passato momenti indimenticabili,
tra questi la permanenza a Camp Mittica nel
2005 presso il comando Task Force Bravo.
A Nassyria ho potuto constatare l’operatività
e l’altruismo che contraddistingue ogni soldato;
ho visto aiutare uomini, donne e bambini
nelle loro attività quotidiane con piccoli
gesti, ma che insieme rendono onore a Voi,
alla provincia, all’Italia.
Da sempre abbiamo riposto la massima attenzione
ai presidi militari della nostra provincia:
sia a livello di necessità urbanistiche della
struttura che nel rispondere alle esigenze
dei soldati che lavorano e vivono nelle nostre
comunità.
Sarò particolarmente vicino a Voi ed al Comandante
Poccia, con l’affetto di tutti i Cremonesi.
E come dicevano i latini “per aspera ad astra”.
 
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