15 Settembre, 2002
Il presidente Torchio è intervenuto a Crema al convegno promosso dall’Anmil
Amianto: mai più tragedie come l’Inar di Romanengo
Il presidente Torchio è intervenuto a Crema
al convegno promosso dall’Anmil
Amianto: mai più tragedie come l’Inar di
Romanengo
Ribadito il no alla mega discarica di Cappella
Cantone prevista dalla Regione
Intervenendo alla chiusura dei lavori del
convegno “Amianto, come tutelarci” organizzato
a Crema dall’Anmil (Associazione Nazionale
Mutilati ed Invalidi del Lavoro), il presidente
della Provincia, Giuseppe Torchio, ha ringraziato
il presidente Mario Andrini “per il coraggio
di aver organizzato l’iniziativa in terra
cremasca, già duramente colpita dalla drammatica
vicenda dell’Inar di Romanengo, che ha lasciato
una tragica sequela di morti per malattie
quali l’asbestosi. Ricordo un recente affollato
incontro proprio a Romanengo le terribili
testimonianze di persone obbligate a convivere
con l’incubo di scoprirsi colpiti dal male
da un giorno all’altro. Simili tragedie non
devono mai più ripetersi”.
Inevitabile nel corso dell’intervento i riferimenti
al progetto della Regione Lombardia, sostenuto
da esponenti locali del centrodestra, di
creare una mega discarica di amianto a Cappella
Cantone (oltre due milioni di metri cubi).
“Come Provincia siamo disposti a farci carico
delle quantità di amianto prodotte nel nostro
territorio” ha specificato Torchio, “pari
a circa 200/300mila metri, ma non a divenire
la pattumiera della Lombardia. Abbiamo chiesto
alla Regione, unitamente a Anci e Upl, di
provvedere ad un accordo sullo smaltimento,
concertando insieme siti e quantità. In Regione
parlano di sussidiarietà ma, nei fatti, decidono
e calano le decisioni dall’alto”.
L’assessore all’Ambiente, Giovanni Biondi,
ha stigmatizzato il fatto che in Lombardia
non si utilizzano impianti di vetrificazione
dell’amianto, gia in uso in Germania e in
altri Paesi che eviterebbero la necessità
di prevedere discariche, mentre la senatrice
Cinzia Fontana (Pd) ha riferito in merito
alla sua proposta di legge sui danni dell’amianto:
“E’ necessario” ha spiegato, “ prevedere
tutela economica, sanitaria e previdenziale
alle persone esposte all’amianto, puntando
sulla prevenzione e la bonifica del territorio
ove vi sono siti inquinati. Per quanto concerne
la creazione del “Fondo vittime dell’amianto”,
pur a fronte di numerose interrogazioni presentate,
il Governo - che aveva previsto in Finanziaria
parte delle risorse - non ha ancora destinato
alcun finanziamento”.
Il consigliere regionale, Fortunato Pedrazzi,
si è soffermato sulla situazione lombarda
che presenta gravi carenze di concertazione
e condivisione locale. “Il Piano Amianto
della Regione” ha spiegato, “sconta la mancata
individuazione delle aree tramite un processo
di concertazione territoriale, senza alcuna
accenno a un Piano organico e alternativo
di vetrificazione. Si ha l’impressione che
si tenga in maggiore considerazione il business
degli operatori privati - che gestiscono
la problematica in regime di monopolio –
rispetto alla salute dei cittadini”.
Cremona, 24 aprile 2009
 
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